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Scuola, Fondo Espero: è Giuseppe D’Aprile, di Belvedere Marittimo, il capolista della Uil PDF Stampa E-mail
Scritto da scuola d'oggi   
Mercoledì 19 Marzo 2014 22:21

Dal 28 al 30 aprile prossimo si terranno le elezioni per il rinnovo dell’assemblea degli associati al fondo pensione Espero per il personale della scuola.

Quando nelle scuole si parla di Espero si riscontrano due atteggiamenti contrapposti: chi, già iscritto, è ben contento della scelta fatta; e chi, non avendo aderito, muove obiezioni. Quella più gettonata è: «Perché devo aderire e quali garanzie ho di non perdere i miei soldi?». Cominciamo dalla prima parte. Nel futuro più o meno prossimo le pensioni, con il passaggio al sistema contributivo, subiranno un drastico ridimensionamento rispetto alla situazione attuale. Già oggi la riduzione supera il 28-30% e questa percentuale è destinata ad aumentare nel tempo. Nascondere la testa sotto la sabbia, vuol dire condannarsi ad una vecchiaia con un forte ridimensionamento della proprie capacità di acquisto.

Tra qualche mese Espero festeggerà i 10 anni e in tutti gli anni, nessuno escluso, i rendimenti sono stati positivi. Il valore delle quote in possesso degli associati è aumentato costantemente: una percentuale superiore di almeno un punto a quella della rivalutazione del Tfr. L’ultimo anno, ad esempio, ha determinato un aumento del valore pari al 6,24% netto, a fronte di una rivalutazione del Tfr inferiore alla metà. Scegliere Espero rappresenta quindi una garanzia sul futuro che le organizzazioni sindacali, in accordo con l’amministrazione, hanno offerto ai lavoratori. Sta a loro, come è giusto che sia, effettuare le scelte opportune. Le elezioni si svolgono su liste bloccate (non si esprimono preferenze), identificate dalla sigla sindacale. La lista Uil scuola è stata costruita tenendo conto della consistenza organizzativa, distribuendo sul territorio le candidature.

Il capolista è Giuseppe D’Aprile, conosciuto in tutta Italia per la sua competenza e capacità. Ricorda Jean Guitton: «L’eloquenza consiste nel dire qualcosa a qualcuno. Non è un buon oratore chi non ha idee, ma soltanto parole. Una comunità di tanti tu ai quali l’io si deve rivolgere». Tenere un’assemblea significa avere idee da comunicare e saperle comunicare con efficacia e chiarezza in modo che alla fine l’ascoltatore «afferri» ciò che si voleva trasmettere.

Viviamo in un’epoca nella quale tutti, per svariati motivi, dobbiamo parlare in pubblico e spesso in circostanze diverse. “Personalmente – afferma D’Aprile - e fedele allo stile Uil, in assemblea, cerco chiarezza e concretezza per dare efficacia alla verità. Non un monologo ma uno scambio di esperienze utilizzando, possibilmente, un linguaggio ed un codice comunicativo comune che sfocia, alla fine, in un dialogo basato sul racconto di fatti, problemi quotidiani, dove chi partecipa diventa protagonista attivo in prima persona.

La Uil Scuola, quale sindacato moderno e innovativo, mira alla sburocratizzazione del sistema e all’uso sempre più esclusivo dei sistemi informatici: obiettivi necessari da perseguire velocemente nei prossimi anni. Allo stesso modo, però, non perde di vista quanto sia importante l’impatto emotivo generato in assemblea, sicuramente maggiore rispetto a quello che potrebbe scaturire da una semplice lettura di un file telematico. «Parlare» con le persone, e non alle persone, ascoltarle e supportarle con risposte reali e concrete, è uno degli elementi di base necessari per un sindacato a servizio della gente. fonte: Scuola d'oggi inserto agenzia stampa Uil scuola (Italia oggi) - 18.03.2014

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