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un vuoto da colmare, ma non con l’idiozia PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   
Martedì 18 Marzo 2014 14:53

Nello scenario confusionale che la Città sta vivendo in questa fase di preparazione delle liste per il rinnovo del Consiglio Comunale del 25 Maggio, quello della redazione di Fine Mandato da parte del Sindaco uscente, tra gli adempimenti che da tempo invoco,  mi sembra la cosa più sensata per il bene collettivo.

Questo adempimento, già richiamato con un articolo precedente, scade il 26 di Marzo, in quanto, è fatto obbligo  presentarlo, 60 giorni prima la data delle elezioni.

Con D.M. 26.04.13 (G.U. 124/13) è stato approvato lo schema tipo di relazione di fine mandato per province, per comuni sopra i 5000 abitanti e per comuni sotto i 5000 abitanti.

Per tutto quanto scritto in precedenza sull’argomento riassumo i dettati significativi:

- la relazione è redatta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario;

- la relazione è trasmessa entro 10 giorni alla Corte dei conti;

- la relazione deve essere adottata anche nel caso di mancata adozione dello schema tipo ministeriale;

- nel caso di mancato adempimento di redazione e sua pubblicazione al Sindaco, e qualora non abbia redatto la relazione al Responsabile del servizio finanziario o al Segretario, sono ridotti a metà i compensi delle successive tre mensilità.

Credo che dal dispositivo emerga con chiarezza la importanza che il legislatore abbia voluto attribuire a questo atto per tutto ciò che di indispensabile esso significa: l’informazione corretta da offrire alla cittadinanza, chiamata a valutare l’operato dell’Amministrazione e del Sindaco uscente.

Solo attraverso questa informazione, i dati economici a consuntivo e le motivazioni e giustificazioni del caso, si può stabilire cosa di fatto si è concretizzato positivamente per lo sviluppo del territorio e quale sia il livello qualitativo dei servizi resi dall’Ente.

Lo scopo della Relazione di Fine Mandato, nell’obiettivo dell’Equilibrio di Bilancio che il legislatore persegue, è, soprattutto, finalizzato a consentire la conoscenza dello Stato Economico dell’Ente, a tutti coloro che si apprestano a predisporre i propri Programmi di Mandato, in un tempo congruo.

Per l’importanza che l’atto riveste, credo che si debba attendere quella Relazione per capire la portata dei problemi che si hanno da affrontare, e con oculatezza, in ragione dei limiti inesorabili di Bilancio,  predisporre il proprio Programma, onde evitare l’ennesima beffa alla Città, con ulteriori cinque insignificanti anni di idiozie.

Nel tentativo di essere “semplice e chiaro” per come mi viene richiesto soprattutto da alcuni amici (ma per il mio bene, essi aggiungono) per l’importanza dell’argomento mi limito a riportare quanto di seguito:

L’art. 22 della legge 10/13 prevede che “due mesi prima della scadenza del Mandato il Sindaco renda noto il Bilancio Arboreo del Comune, dando anche conto dello stato di consistenza e di manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Non credo si seguirà quanto voluto dalla Legge.

Continueremo in una prassi tutta Belvederese di approssimazione, lontanissima dai richiami civilistici che il tempo esige. Ed é con lo stesso affetto, verso il Bene della Città, che i miei amici dovrebbero aggiungere che non è neanche il tempo di una pericolosa semplicità “vuota ed inutile”. Mauro D’Aprile "Impegno Civico" - 18.03.2014

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