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elezioni europee: al via le liste “L’altra Europa con Tsipras” PDF Stampa E-mail
Scritto da walter nocito   
Venerdì 21 Febbraio 2014 15:04

In previsione delle Elezioni europee del 24 e 25 maggio 2014, è in fase di costituzione, nell’ara urbana di Cosenza-Rende e nel territorio provinciale, una rete di comitati elettorali e politici per il sostegno alle liste di Cittadinanza “per Tsipras”

 

di cui ancora non è noto ufficialmente il nome (“L’altra Europa con Tsipras” è quello che è risultato più votato nella consultazione on-line dei primi trenta mila sottoscrittori).

È noto però che - come garantito dai sei promotori nazionali - la lista italiana “per Tsipras”, che sarà presente nelle cinque circoscrizioni solo se raccoglierà le firme necessarie,  non farà parte del Partito della Sinistra Europea (che a dicembre 2013 lo ha espresso come candidato del raggruppamento parlamentare alla Presidenza della Commissione Europea), pur collocando i sui eletti nel gruppo parlamentare europeo della Gue.

Gli “obbiettivi strategici” che definiscono le liste “per Tsipras” sono caratterizzati da due priorità politiche, che a breve diverranno programmi elettorali, e che è ben possibile riassumere in due slogan:

  1. “trasformazione ecologica della produzione” in quanto l’Europa ha un vitale bisogno di un cambio di paradigma a favore della sostenibilità ambientale, in un quadro di ‘pax europea’ e di smilitarizzazione dei rapporti internazionali;
  2. “un New Deal europeo”. E cioè ‘Stop all’austerità’ in quanto un’Eurozona senza austerità è possibile, e come molti sostengono, “l’Austerità è in sé una crisi, non è una soluzione per la crisi”.

In tale senso, l’Austerità (e i tagli alla spesa sociale), nell’impianto programmatico delle Liste “per Tsipras”, sono una ‘medicina nociva’ somministrata al momento sbagliato, e produttiva di devastanti conseguenze per la coesione della società, per la democrazia e per lo stesso futuro dell’Europa politica (altro che “Stati uniti d’Europa”!).

Esplicitare la connessione che esiste tra le due sopracitate priorità politiche europee (meglio ‘su scala europea’) sarebbe operazione ardua da svolgere in queste brevi battute, epperò i sei promotori nazionali in forma di - lucida - sintesi della loro proposta hanno sottolineato come: “Oggi abbiamo di fronte una grande questione ambientale di dimensioni planetarie, che può travolgere tutti i popoli, e un insieme di politiche tese a svalutare il lavoro, mentre una corretta politica ambientale può essere fonte di nuova occupazione, di redditi adeguati, di maggiore benessere e di riappropriazione dei beni comuni. È il motivo per cui contesteremo duramente il mito della crescita economica così come l’abbiamo fin qui conosciuta. Esigeremo investimenti su ricerca, energie rinnovabili, formazione, trasporti comuni, difesa del patrimonio culturale. Sappiamo che per una riconversione così vasta avremo bisogno di più, non di meno Europa”.

In Italia tutto questo significa – deve essere chiaro - rimettere in questione i due “patti-capestro” che i sei promotori - con fredda chiarezza analitica – pongono con forza sul piano della discussione politica e della elaborazione programmatica: anzitutto il cd. “Fiscal compact” che, come vincolo di pareggio di bilancio, “è entrato proditoriamente nella nostra Costituzione”.

Secondo, il “patto di complicità” che lega, in Italia come in Grecia, “il nostro sistema politico cleptocratico alle domande dei mercati” e contro il quale patto le liste italiane “per Tsipras” chiedono – chiederanno dentro e fuori il Parlamento europeo - una politica europea di contrasto contro le mafie, il riciclaggio finanziario, l’evasione fiscale, la protezione e l’anonimato di capitali grigi, la corruzione (il tutto in un’Europa – che sarà a breve anche Unione Bancaria - dove non sia più consentito opporre il ‘segreto bancario’ a difesa della finanza speculativa: Cipro docet sul punto)…

Da questa rivista sempre attenta ai temi della innovazione sociale e politica e della difesa dei ‘deboli’ contro i ‘forti’, Auguri per il momento ai comitati elettorali che stanno crescendo e cresceranno in tutta Italia.

Il motto giusta sarà: “L’Europa è a un bivio, i suoi cittadini devono riprendersela”. Walter Nocito In ‘Fattialcubo’, Rivista universitaria dell’Unical (Febbraio 2014)

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