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i belvederesi e la storia del loro paese PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore fabiano   
Mercoledì 12 Febbraio 2014 15:14

L’opera  del prof. Egidio Rogati che, attraverso il recupero e la diffusione di tasselli fotografici e giornalistici, sta interessando tante persone su facebook è altamente meritoria.

Un dibattito continuo, una richiesta di informazioni ad ogni elemento pubblicato, una partecipazione emotiva e conoscitiva senza uguali. Per la verità egli ha,  in un passato recente , utilizzato altro veicolo per diffondere tutto ciò che ha trovato nel folto archivio di suo padre, il caro mio prof. Giuseppe, e della sua famiglia che, per corrispondere con varie testate giornalistiche da tempo immemorabile, hanno tutti insieme raccolto e conservato. L’accoglienza entusiastica della gente è sotto gli occhi di chiunque frequenta questo  veicolo di facebook. Non è comunque una novità che si scopre oggi l’attaccamento dei belvederesi alla propria storia, semmai oggi ci sono i mezzi moderni che la esaltato e la porgono alla disponibilità di tanti.

In occasione del ritrovamento dei due scheletri davanti alla chiesa di S.Nicola Magno ebbi a rammaricarmi , su questo sito locale, della scarsa attenzione che  tanti insegnanti dei tempi passati posero per la storia di Belvedere. Ci fecero ignorare ogni aspetto del nostro territorio, specie del borgo antico, dal punto di vista urbanistico, storico e culturale in generale. Forse perché lo ritenevano superfluo o fonte di distrazione dal “leggere, scrivere e far di conto” ? Scoprimmo poi da soli i manufatti e la loro funzione, il significato delle denominazioni toponomastiche non scritte in nessuna targa ed in nessun registro municipale: la cinta muraria, le quattro porte, le chiese medievali, i quartieri con nomi carichi di significato sociale ed urbanistico. Le successive generazioni di insegnanti si sono poi ingegnate nel recupero e nella riscoperta di detti valori.  Del disinteresse e delle colpe di chi ci ha amministrato dirò alla fine.

Tanti però sono stati gli uomini di cultura che hanno tentato di ricostruire la storia nascosta e non divulgata. Mi riferisco, senza andare molto indietro nel tempo, al prof. Vincenzo Nocito,  al dott. Giuseppe Grisolia, a don Cono Aurugio, all’arch. Mauro D’Aprile  ed allo stesso prof. Egidio Rogati.  Le loro opere pubblicate sono diversi per contenuti ed aspetti esaminati, ma tutti concorrono alla ricostruzione della vita della nostra comunità ed alla sua evoluzione.

Accanto agli storici anche i letterati che, con le loro opere cariche di sentimenti e di emozioni, hanno illustrato la loro città. Peppino Rogati, Peppino Abiuso, Teresa Rogato-Manenti, Olga De Luca, Mauro D’Aprile, Vannina Vidiri ed altri ancora con i quali mi scuso di non saper nominare in questo momento. Chi ha saputo usare i pennelli ha prodotto quadri che ritraggono angoli di Belvedere con i quali adornano le proprie case. Ne ho visti proprio tanti nelle case di amici e conoscenti!

Insomma un popolo che ha voluto rendere omaggio al proprio borgo. Ma non trascuro il fatto che anche chi non è stato capace di ricercare, di scrivere, di poetare, di fotografare ha accumulato ogni possibile ricordo. Mi riferisco per esempio alla presenza in tutti i bar, in ogni ristorante, in ogni emporio, in ogni casa di vecchie foto  del paese, del bellissimo mare e della sua inimitabile montagna.

Un amore che ha contagiato tutti i propri figli e da sempre. Ma oggi di questo sentimento  colgo la voglia di ulteriore conoscenza ed approfondimento proprio attraverso la novità di facebook  che esalta questo antico interesse.

Un ruolo importante avrebbe dovuto svolgere chi ha avuto negli anni responsabilità di gestione del territorio operando nelle istituzioni: Sindaci, assessori comunali, assessori e consiglieri provinciali, assessori e consiglieri regionali. Hanno potuto programmare, decidere, avere contatti, gestire fondi di varia provenienza. Il risultato della loro opera è sotto i nostri occhi e qui mi fermo! Chiunque ha avuto le responsabilità di cui ho detto compili il proprio bilancio e dica a se stesso cosa ne pensa.

Di  recente si è costituito su facebook un nuovo gruppo allegro e popolare che sta riscuotendo un grande successo di adesioni e di intensa partecipazione. Mi riferisco a “sei di Belvedere se….”. Ricordi di un recente passato, proverbi, vocaboli dialettali, descrizione di luoghi ed altro ancora. Perfino qualche vecchio soprannome  che, spero, non venga vissuto come irrispettoso od offensivo da chi lo ha portato direttamente o di riflesso “ereditario”. Semmai  consiglierei a questi ultimi di spiegarne l’origine , se ne sono a conoscenza. Un lavoro simpatico ed “esorcizzante”.

Ho aderito con titubanza, ma ora che mi sto divertendo, ringrazio il giovane Perrone che l’ha ideato. Salvatore Fabiano - 12.02.2014

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