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Fulfaro un attore in ascesa non dimentica la sua terra PDF Stampa E-mail
Scritto da l'ora della calabria   
Venerdì 18 Ottobre 2013 07:45

Da Belvedere Marittimo al grande cinema. L’attore Fulfaro mostra la vera Calabria. Nato a Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza, Antonio Fulfaro ne ha fatta di strada.

Tra una ripresa e l’altra di due nuovi film che presto vedremo al cinema, “Io e Arlecchino” e “Madre terra”, l’attore cinematografico, teatrale e doppiatore riesce almeno tre volte l’anno a tornare nella sua terra natia per “respirare” le sue origini.

Rientra a Roma dopo aver girato sul set di “Io, Arlecchino” e “Madre Terra”. Ci vuole anticipare qualcosa sulle due pellicole?

«“Io, arlecchino” per la regia di Matteo Bini, è un film fatto sulla commedia dell’arte e girato tra i vicoli dell’antico borgo di Cornello dei Tasso, in Valle Brembama. E’ un luogo dove il tempo pare essersi fermato secoli fa e qui viene ambientata una storia particolare: non l’Arlecchino che tutti si aspettano con costumi d’epoca ma una favola antica girata con abiti contemporanei, una sorta di rivisitazione odierna, sullo sfondo però, i veri luoghi dov’è nato questo personaggio. Io vestirò i panni del prete del paese, don Marco, un sacerdote sui generis nel senso che oltre a celebrare messa, a divulgare la parola del Signore, è vicino alla sua gente. In Puglia invece, viene ambientata “Madre Terra”, pellicola interamente girata a Roma per la regia di Giulio Manfredonia, e nel cast fanno parte Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Tommaso Ragno, Maria Rosaria Russo e tanti altri. Questa è una commedia che narra la storia di una strana antimafia, fatta piantando fagiolini e di qualcosa che viene prima della mafia, dell’antimafia e di tutto il resto: la terra, quella che ci ospita, ci nutre e ci seppellisce ».

Come si è trovato a lavorare con attori di livello quali Accorsi, Pasotti, Verdoni, Buzzanca. Lei ha lottato con lo “spettro” del pregiudizioperché calabrese?

«Assolutamente no. Sono stato sempre giudicato e valutato nei casting per il talento e non per le mie origini. Sono tutte persone di grande spessore umano, simpatiche, umili, dei veri professionisti. Con Giorgio Pasotti e tutto l’eccezionale cast composto da Robert Herlitzka, Valeria Bilello, Lunetta Savino e tanti altri, racconteremo la bella storia di un passaggio generazionale, un passaggio di valori e di tradizioni mai sopite, di cui la figura di Arlecchino rappresenterà l'emblema».

Tra un impegno e l’altro, riesce a fare un salto nella sua Belvedere Marittimo?

«Ho bisogno di respirare l’aria del Sud, di avere un contatto con la mia terra, con i miei amici. La Calabria è una terra straordinaria e piena di potenzialità. A noi non manca nulla, dobbiamo solo essere più ottimisti e operativi. Piangersi addosso non serve. Ma molti ancora questo non lo hanno capito». Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - l'ora della Calabria - 16.10.2013

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