Vico San Daniele n° 12, quattro giovani si riuniscono in casa di uno di essi per  discutere di sport, anzi per fare qualcosa di sport: la fondazione di una squadra di calcio di cui essi hanno bisogno, di cui credono abbia bisogno anche la gente del paese e non si sbagliano.

Tonino Gagliardi, Franco De Luca, Filippo De Luca e Salvatore Fabiano (citati in ordine decrescente d’età) varano lo statuto e formano il primo Consiglio Direttivo dell’A.S. Belvedere. Il più giovane non ha ancora vent’anni ed il più anziano ne ha circa 24. Sembra una follia ed invece quella creatura è ancora viva. Nasce dopo la fallimentare esperienza dell’U.S. Belvedere del 1954 che, nonostante i trionfi immediati e le dirigenze dai nomi altisonanti, era andata man mano spegnendosi fino al ritiro dal quarto campionato neanche ultimato. Belle pagine di calcio, ma poco durevoli. Lo scetticismo è diffuso nel paese ed i protagonisti lo avvertono, ma essi non si demoralizzano. Si iscrivono al Campionato di 2^ categoria facendo una colletta tra coloro che in piazza discutono di calcio: commercianti, artigiani, impiegati.  Nel frattempo iniziano le partite amichevoli a Diamante, Scalea, Amantea e San Fili. Giocano bene e la gente comincia a seguirli, ritorna ad entusiasmarsi ed a dare disponibilità economica, accompagnamenti con le macchine, presenza agli allenamenti nello spiazzo del Consorzio Agrario e del successivo “campo sportivo” in località Ser Luca. Il nome viene scelto con un particolare romantico: l’estensore dello statuto vive le prime esperienze amorose con la sua futura moglie ed, accanto all’immancabile “Belvedere” ,pone le iniziali dei nomi degli innamorati. Anche quell’albero vive ancora!

Quattro campionati sfolgoranti, con giocatori per lo più belvederesi, con tre secondi posti dietro l’Amantea, l’Acli Paola ed il San Lucido, ed un primo posto nel 1966-67 ottenuto in un interminabile spareggio a Castrovillari contro la Luzzese (2 a 1 con reti di Scigliano e Pino D’Elia). L’albero è cresciuto, è diventato adulto e, tra alti e bassi, è ancora lì con la sua chioma al vento, con radici ben piantate nonostante gli ultimi eventi negativi. Il 1° ottobre la creatura festeggerà il 50° compleanno rispondendo con i fatti agli scettici del tempo passato.

Il patrimonio storico è formato dalle gesta dei suoi protagonisti in campo e fuori, calciatori, tecnici, dirigenti, semplici ed umili collaboratori che si sono spesi per scriverne tutte le pagine, quelle gloriose e quelle più sfortunate. Tutti hanno percorso il loro miglio con la fiaccola in mano in una ideale staffetta verso un traguardo posto sempre più avanti. Si vorrebbero citare tutti i protagonisti, ma come si fa?  Sono davvero tanti: i presidenti che rispondono al nome di Tonino Gagliardi, Michele Russomanno, Franco Gimigliano  (tanto per fermarsi ai primi in ordine di tempo), i calciatori come Carlo D’Aprile, Pino D’Elia, Franco Zumpano, Josè Branda, Franco Palmieri, Franco De Brasi, Gianluca Amatuzzo (che hanno militato nelle serie superiori) Antonio Vivona ed Angelo Ricca (campioni d’Italia dilettanti con la rappresentativa calabra), Fabio Liparoto (il più duraturo )…. e nessuno  si offenda per l’omissione!

Tanti, ma proprio tanti, i tecnici bravi che hanno trovato posto sulla panchina del Belvedere. D’obbligo la citazione di coloro che non ci sono più: Angiolino Sbarra, Pasquale Ramunno, Ciccio Millea, Salvatore Orsomarso.

Il 51° torneo sta per iniziare e la fiaccola passerà in mano ad altri protagonisti che faranno la loro parte, percorreranno il loro miglio carichi di speranze.

Cosa dire perciò? Auguri A.S.Belvedere. Salvatore Fabiano - 03.09.2013