la contabilità del Comune ed il consenso |
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Scritto da mauro d'aprile | |||
Mercoledì 24 Luglio 2013 06:19 | |||
Dagli organismi istituzionali dell’Ente, viene esposto in Bacheca, in ossequio alle Leggi sulle Trasparenza, il Piano Finanziario dei Pagamenti, ai sensi dell’art. 6, comma 11 quater del D.L. n°35 dell’8.4.2013, convertito e modificato dalla Legge n° 64 del 6.6.2013,
che riporta in senso cronologico le esposizioni del Comune di Belvedere alla data del 31.12.2012 e le relative coperture garantite da anticipazioni della Cassa Depositi e Prestiti. Procedura, questa, che avevo anticipato, essere dovuta ai responsabili di Ufficio, in un articolo precedente del 28 Giugno su questo Blog, dal titolo: “Dopo il Consuntivo 2012 e prima della previsione 2013”.
In sintesi si è proceduto a quanto segnalato:
“Con un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno, al fine di permettere agli enti di utilizzare le risorse disponibili per il pagamento dei debiti in conto capitale, si favorisce la liquidità degli enti locali con un ampliamento del limite massimo al ricorso delle anticipazioni di tesoreria e infine si istituisce un apposito fondo con obbligo di restituzione in un lungo arco temporale diretto a garantire liquidità agli stessi enti che non possono far fronte ai pagamenti dei debiti, sia di parte corrente che in conto capitale, maturati alla data del 31 dicembre 2012”.
Anche il Comune di Belvedere, grazie alla pubblicazione avvenuta con decreto, sarà impegnato alla emissione delle fatture, per il pagamento di almeno il 90% degli spazi concessi nel termine dell’esercizio 2013. “Se l’Ente, non ha effettuato, nel termine dell’esercizio finanziario 2013, il pagamento di almeno il 90 per cento degli spazi concessi, le sezioni irrogano una sanzione pecuniaria pari a due mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali, per i responsabili dei servizi interessati”.
Dalla esposizione in Bacheca si evince che l’anticipazione di liquidità già erogata dalla Cassa Depositi e Prestiti ammonta ad € 1.073.245,36 e copre una prima trance di debiti, mentre l’ammontare ulteriore di debiti al 31.12.2012 per il Comune di Belvedere si attesta ad ulteriori € 2.218.096,36 che restano scoperti in quanto, al nostro Comune, non sono stati concessi ulteriori spazi finanziari, per come si evince sul sito ministeriale che riporta l’Allegato al Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze in attuazione del comma 3 dell’articolo 1 del sopracitato decreto n° 35, convertito, con modificazioni, in legge e relativo alla seconda attribuzione di spazi finanziari.
A tal proposito sottolineo che una sola fattura riguarda il periodo precedente il Giugno 2009 e precisamente: 03 PRESTAZIONE DI SERVIZI CO 1242 FATTURA 05 20/02/09 € 864,00 ENTRO 11/07/13 € 864,00, il resto, osservabile sul sito comunale, è diviso tra prestazioni di servizio ed incarichi professionali tutti attribuibili all’attuale amministrazione.
Il dato, malgrado il respiro concesso, resta ancora preoccupante per il Nostro Comune. Nel ricordare che lo spazio concesso è un prestito sia pure a lunga scadenza che occorre restituire, malgrado l’inasprimento dell’Irpef, della Tarsu, delle tariffe a domanda individuale, e del buon gettito dell’IMU, permane la precarietà dell’entrata, dovuta ad una inefficiente riscossione. Questa precarietà diventa una frustrazione se ricordo bene quanto dettano i criteri di virtuosità:
“Per gli enti locali beneficiari dell'anticipazione di cui al comma 13, il fondo di svalutazione crediti di cui al comma 17, dell'articolo 6, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, relativo ai 5 esercizi finanziari successivi a quello in cui e' stata concessa l'anticipazione stessa, e' pari almeno al 50 per cento dei residui attivi, di cui ai titoli primo e terzo dell'entrata, aventi anzianita' superiore a 5 anni. Previo parere motivato dell'organo di revisione, possono essere esclusi dalla base di calcolo i residui attivi per i quali i responsabili dei servizi competenti abbiano analiticamente certificato la perdurante sussistenza delle ragioni del credito e l'elevato tasso di riscuotibilita'”.
“Sul punto è da ricordare che le funzioni dei revisori dei conti, disciplinate dall’articolo 239 del TUEL, sono state oggetto di modifiche con l’articolo 3 del d.l. n. 174 del 2012, che ha ampliato notevolmente le suddette funzioni, e tra queste vi sono le proposte di indebitamento – lett. b) n. 4 - e la funzione di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione relativamente all’acquisizione delle entrate, all’effettuazione delle spese, alla completezza della documentazione, agli adempimenti fiscali – lett. e).”
Belvedere è ancora lontano dall’ acquisire la classificazione di Comune Virtuoso che ci consentirebbe percorsi facilitati per quella dignità civica alla quale la Nostra Storia ci obbliga. Mi auguro che con i dati oggettivi alla mano, l’attuale Sindaco, nella imminenza dell’ultimo Bilancio di Previsione, o nella non lontana Relazione di Fine Mandato, sappia almeno indicare percorsi possibili per il prossimo futuro.
Con la Relazione di Fine Mandato, da parte dei Sindaci uscenti, il Legislatore ha creduto sopperire a talune vistose lacune di democrazia amministrativa. Ma sono ormai tanti i Sindaci, che in occasione delle ultime tornate elettorali, hanno pensato bene di sottrarsi a questo dovere, previsto per legge. Il Legislatore farebbe bene ad inserire una clausola di ineleggibilità per il Sindaco uscente che si sottrae a questo dovere, il cui scopo risiede nel porre, tutti gli altri candidati Sindaci, a predisporre e presentare un Programma di Mandato in linea con l’economia contabile dell’Ente. Mi risulta che anche candidati alle Politiche, già Sindaci, non abbiano ottemperato al compito; un compito che nel caso di Paola, ad esempio, avrebbe consentito alla cittadinanza di esprimersi con più obiettività, se opportunamente informata sullo sforamento del Patto di Stabilità, da parte della Giunta Uscente.
Evidente che la Democrazia non alberga dalle nostre parti! Ed è evidente che le vocianti imprese organizzate da populisti di mestiere, anche nella giusta pretesa, per le nostre comunità, di ottenere il rallentamento del Patto di Stabilità, finiscono per divenire allettanti “Gite Romane” di incalliti fannulloni, duri a morire, per un altrettanto incosciente consenso popolare. Mauro D’Aprile Gruppo L’Orizzonte - 24.07.2013
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