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porti sul Tirreno cosentino, il grande imbroglio del falso sviluppo e dei veri affari PDF Stampa E-mail
Scritto da wwf calabria gruppo attivo bonifati - diamante   
Sabato 13 Luglio 2013 20:17

In questi anni l’ambientalismo apartitico è stato oggetto di continue intimidazioni e della trasversale accusa di essere “nemico dello sviluppo”.

Dicevamo nel 2008 e diciamo nel 2013 :

Come noto , i poteri forti del Tirreno Cosentino intendono distruggere definitivamente l'ecosistema del territorio, cercando di appaltare fra i 4000 ed i 5000 posti-barca a benzine e perdipiù forieri di chilometri e chilometri di erosione costiera che si andranno ad aggiungere a quel 70% che già contraddistingue la nostra zona come la più erosa d'Italia.

In testa la sciagura del megamaxiporto di Paola (già sotto inchiesta dell'Antimafia come ad Amantea), a seguire Scalea Fuscaldo ed altre idiozie sul cosiddetto sviluppo del Tirreno, in realtà una gigantesca torta per gli appalti e la progettazione.

Si aggiungano i portacci di Belvedere e Amantea sempre insabbiati o del tutto inaccessibili ridotti a depositi di qualche diecina di motoscafi inquinanti e di paranzilli, portacci fonte di altra erosione e di nessun posto di lavoro permanente.

Scalea Docet

Gli arresti dell’intera Giunta Comunale di Scalea accusati tra l’altro dell’imbroglio del portaccio, dimostrano come l’inutilità di questi megaprogetti (fra cui proprio a Scalea l’idroaeroporto costruito letteralmente nel letto del Fiume Lao) spieghi il solo obiettivo di essi e cioè quello di regalare appalti e progettazioni .

E se a Scalea i magistrati hanno dimostrato che sotto l’invasività e l’inutilità del portaccio viveva la camorra, cosa verrà scoperto adesso dietro l’inutilità e la pericolosità dei portacci di Diamante, Belvedere, Fuscaldo, Paola, Longobardi, Amantea ?

Abbiamo già ripetuto all’infinito che dobbiamo già sopportare la devastazione che dal 1950 il Porto di Cetraro causò ad uno dei più bei ecosistemi del Mediterraneo e ribadito che i due attracchi già esistenti di San Lucido e Diamante sono tollerabili purchè non vengano minimamente allargati.

E si rassegni anche l’uomo di Renzi a Diamante : l’industria nautica è in totale fallimento e quindi ritiri il progettaccio porta-erosione del suo porto inutile che servirà soltanto a cancellare la meravigliosa scogliera urbana del paese ed a far scomparire le sabbie d’oro a sud dell’abitato.

Che la Commissione Verifica Impatto Ambientale della Regione blocchi una volta per tutte ciascuno di questi progetti di consumo selvaggio del territorio e che gli Assessori Regionali Pugliano e Gentile piuttosto che girare a tranquillizzare i cementificatori per i vari centri del Tirreno, si occupino invece del totale risanamento ambientale della costa più erosa d’Italia a cui i portacci sopradetti contribuiranno con ulteriore erosione costiera ed inquinamento da benzine. wwf Calabria gruppo attivo Bonifati - Diamante - 13.07.2013

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