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la tariffa dell’acqua, un rompicapo dell’Amministrazione PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   
Venerdì 05 Luglio 2013 16:58

La incapacità di definire una benché minima Programmazione Amministrativa ed una sufficiente organizzazione gestionale dell’Ente, da parte della Giunta Granata, è stata sottolineata più volte su questo Blog.

Di recente anche l’articolo “contatori € 47.190 ad una cooperativa: il Comune fa un “buco” nell’acqua”,scritto da Laboratorio per la Democrazia, ha rimarcato questo giudizio in ragione dei tentennamenti e titubanze della stessa e della quasi rassegnazione che accompagna il Sindaco nel prendere finalmente atto dell’inefficienza di alcuni Uffici.

Nel ricordare che l’efficienza e l’efficacia dell’operato della sfera gestionale dell’Ente si commisura con l’attuazione di un Programma che l’Amministrazione intende perseguire e che il tutto è sancito dalla Legge Amministrativa (Si Vota il Programma del Sindaco, depositato alla presentazione delle Liste, e non più il Sindaco), constato che la Città stia pagando, e pesantemente, le incoscienti scelte operate  quattro anni orsono, sebbene posta nella condizione di confrontare contenuti e volontà espressi da Programmi diversi. Quello dell’ORIZZONTE focalizzava queste problematiche ed indicava soluzioni adatte, conseguenti alla già intrapresa azione amministrativa di dotare gli Uffici non solo di strumenti, ma di Programmi adeguati: la telelettura ed il G.I.S della Convenzione sottoscritta con la Zucchetti, purtroppo solo nel 2008, dopo contrasti interni, per codificare unitariamente i ruoli e le tariffe, (ampiamente illustrata all’opinione pubblica durante la campagna elettorale del 2009 con proiezioni ed applicazioni figurate), risultava, al momento dell’entrata in funzione a di fine legislatura, abbondantemente “saccheggiata” dai responsabili degli Uffici preposti dell’Ente che, per paura di non essere all’altezza di nuovi ruoli, nell’imminenza elettorale, si preoccupavano di inserire Figli e Parenti nelle Liste contrapposte al Programma dell’Orizzonte. Questa la “Squallida Storia” delle Amministrative 2009. Ma questi sono, oggi, anche quei risultati dai quali, gente che ha contribuito a determinarli, vuole distanziarsi. Il rammaricarsi serve comunque a prendere le distanze, ma per la situazione di Belvedere più importante è indicare soluzioni, possibilmente praticabili.

Il Problema idrico che per noi è racchiuso semplicemente nei costi, avendo il territorio una dotazione più che sufficiente, si è inasprito a seguito l’uso smisurato di consumo oltre le strette esigenze, perdite di impianto per vetustà e scarsa manutenzione, attacchi derivati da concessioni provvisorie non ancora legalizzate, uso improprio di acqua potabile a scopi irrigui, attacchi abusivi, mancato completamento di posa Contatori, evasione del Ruolo, mancata riscossione dell’accertato.

Simile abnormità è divenuta insostenibile quando ai Comuni è stato fatto obbligo di commutare il precedente Regime Forfettario del costo, con quello tariffario, a consumo litro. Inevitabile che il nuovo  Regime comportasse  un nuovo Censimento, insito nell’operazione di attivare i contatori; quel che resta incomprensibile e che a tale operazione corrisponda un “Resistenza” non degna di una civile Cittadina. Atteggiamento incivile, ma in fondo plausibile, considerato che, nella lunga storia  clientelare della Città, alcuni noti personaggi, per il mantenimento del proprio prestigio, hanno consentito il “favore dei servizi passati a costo zero” in cambio del voto. Il metodo, servito quale “feticcio” di un comodo illusorio equilibrio sociale, dispiega oggi tutta la sua contraddizione, in una drammaticità senza precedenti: in un “agro” cresciuto a dismisura, ormai privo dei connotati naturali per l’abbandono delle attività caratterizzanti, si pretende un uso irriguo distorto e ci si contrappone a qualsiasi forma di legalità; nell’area Urbana e di maggiore addensamento, si pretende il mantenimento di privilegi per attacchi secondari, non monitorati e differenziali di pressione, anche quando gran parte del tessuto presenta vistosi segni di desertificazione e abbandono (Centro Storico e Villaggi Turistici).

Il “Problema” non è l’Acqua, ma il suo Costo! Rivedendo la Tariffa, pagando tutti, pagheremo di meno. E’ questo il modo per venire incontro ai bisognosi, per il semplice fatto che potremmo aiutarne di più!

I Contatori vanno attivati per tutti i numeri delle utenze. Vanno riaggiornati i ruoli e riconsiderati i costi di gestione. Per fare questo occorre un GIS “ sistema informativo computerizzato” che permette l' acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni  a seguito telerilevamento di un palmare di pressione, dal modico costo di 25 mila euro. Avremo restituito così anche sul cartaceo i metri lineari di tubi alle diverse sezioni, il numero delle diramazioni a pozzetto, il numero dei pozzetti, le pressioni in gioco sull’intera linea, ma soprattutto i Numeri Civici di tutti gli immobili e di tutti gli attacchi a loro riferibili. Alle unità prive di acqua e contatori si toglie l’abitabilità o l’agibilità, dopo il sollecito a regolarizzare la pratica.

La copertura per queste attività e spese esiste già! Basta commutare, attraverso una rapida consultazione popolare di rinuncia quali utenti finali al saldo della componente tariffaria del Servizio Idrico Integrato relativa alla  remunerazione del capitale, abrogata in esito al referendum popolare del 12 e 13 Giugno 2011,   a vantaggio di questi ulteriori costi di servizio, indispensabili, per il nostro Comune (come l’acqua).

Infatti con Delibera del 25 Giugno 2013 n° 273/2013/R/IDR, l’autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, ha stabilito:

DELIBERA

Articolo 1

Ambito di applicazione

1.1 Il presente provvedimento si applica a tutte le gestioni che, in tutto o in parte il periodo compreso tra il 21 luglio e il 31 dicembre 2011, applicavano, per il calcolo dei ricavi regolati, uno dei seguenti metodi tariffari:

a) metodo tariffario normalizzato per definire le componenti di costo e determinare la tariffa di riferimento, di cui al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 1 agosto 1996 (MTN);

b) metodo tariffario per la regolazione e la determinazione della tariffa del Servizio idrico integrato in Emilia-Romagna, di cui al Decreto del Presidente della Giunta Regionale 13 marzo 2006, n. 49, come modificato dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale 13 dicembre 2007, n. 274 (Metodo Emilia Romagna).

1.2 La restituzione, di cui al presente provvedimento, avviene a favore delle utenze domestiche; gli Enti di Ambito o i soggetti competenti possono individuare eventuali ulteriori categorie di beneficiari, dandone adeguata motivazione.

1.3 Entro 3 mesi dalla pubblicazione del presente provvedimento, gli Enti d’Ambito o i soggetti competenti per la predisposizione tariffaria, trasmettono all’Autorità, per le verifiche di cui al comma 2.5, il calcolo dell’ammontare di remunerazione del capitale relativo al periodo 21 luglio-31 dicembre 2011 da restituire agli utenti, individuato secondo i criteri di cui al successivo articolo 2. La trasmissione dovrà essere effettuata in formato elettronico all’indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , indicando come oggetto “Restituzione remunerazione capitale 2011” e allegando una relazione di accompagnamento e i relativi file di calcolo.

1.4 Qualora gli Enti di Ambito o i soggetti competenti non provvedano alla trasmissione secondo le modalità previste, l’Autorità esercita, conformemente alla normativa vigente, il potere sostitutivo. In tal caso si applica la disposizione di cui al comma 6.9, della deliberazione 585/2012/R/IDR.

Articolo 2

Criteri per la determinazione dell’ammontare da restituire

2.1 La determinazione dell’ammontare da restituire avviene in base al complessivo ed articolato quadro normativo che, sul piano nazionale ed europeo, regolamenta i criteri di calcolo della tariffa, in specie imponendo che si assicuri la copertura dei costi.

2.2 La remunerazione del capitale, determinata ai sensi dell’articolo 3.3, del MTN, ovvero in applicazione dell’articolo 8, del Metodo Emilia Romagna, prevista da ciascun Piano d’ambito o da altri documenti di pianificazione, deve essere 12

riproporzionata in funzione degli importi fatturati relativi al periodo 21 luglio-31 dicembre 2011.

2.3 Dall’ammontare di cui al precedente comma possono essere detratte, laddove non già incluse in altre componenti della tariffa, le seguenti voci di costo, riferite al solo servizio idrico integrato e dunque escludendo le altre attività eventualmente svolte dal gestore, riproporzionate sul periodo interessato 21 luglio-31 dicembre 2011:

i) gli oneri fiscali in ragione dell’imposta effettivamente pagata, riproporzionati sul solo risultato di esercizio e sul solo costo del personale derivanti dalla gestione del servizio idrico integrato oggetto dei metodi tariffari di cui al comma 1.1;

ii) gli oneri finanziari effettivamente sostenuti e documentati dal gestore, per il servizio idrico integrato;

iii) gli accantonamenti per la svalutazione crediti, nella misura ritenuta efficiente da parte dell’Ente d’Ambito o del soggetto competente.

2.4 L’ammontare risultante dalla sottrazione dell’importo calcolato in base al comma 2.3, dall’importo determinato secondo il comma 2.2, deve essere rivalutato applicando i tassi di inflazione 2012 e 2013 previsti dal MTT e diviso per il numero di utenze domestiche, eventualmente espresso nel numero di quote fisse applicate.

2.5 L’Autorità verifica la coerenza, con i criteri di cui al presente articolo, del calcolo proposto dagli Enti d’Ambito o dai soggetti competenti, esprimendo eventuali rilievi entro 60 giorni dal ricevimento di quanto previsto al comma 1.3. Decorso tale termine e in assenza della comunicazione di rilievi da parte dell’Autorità, il gestore restituisce agli utenti gli importi calcolati dagli Enti di Ambito o dai soggetti competenti nel primo documento di fatturazione utile, dando evidenza dell’importo restituito.

Per come è evidente il problema per stabilire una tariffa adeguata ai livelli di consumo e proporzionata alla redditività della Città, non è cosa facile. Quel che è certo bisogna attrezzarsi degli strumenti sopra descritti, come pure bisogna andare cauti con le facili promesse di abbattimento costi se non si è confortati dalle quantità realmente in gioco. Quel che è certo continuiamo a pagare una Tariffa proporzionata a quella stabilita dalla SO.RI.CAL. A questa logica il sottoscritto si è sempre sottratto (Leggi articolo del 12 Dicembre 2011 su questo Blog- ( Sorical, Mauro D'aprile: avevo ragione, la tariffa è impropria), rifiutandosi di sottoscrivere la Convenzione. Oggi l’Autorità, con il provvedimento di cui sopra, rimette in gioco la possibilità estesa a tutti i Comuni di pretendere un serio Piano di Investimento della stessa, senza le indebite, affaristiche, coperture regionali. Siamo ancora ai nastri di partenza. Ma bisogna stare anche attenti ai “Nuovi Paladini di Populismo” dalle facili promesse: non pagare l’acqua, rimettere le cartelle, offrire l’avallo per non pagare. Il Referendum sull’Acqua ha sancito che essa è di Tutti, è Pubblica. Ma da qui, pensare che la gestione del servizio di rete, possa ritornare ai Comuni in forma diretta, significa aver già provveduto a dotare gli stessi in Pianta Organica, di personale dedito e sufficiente. Il tempo stringe e gli acquedotti invecchiano proporzionalmente. C’è di fronte a noi un lavoro immane. E’ in questi momenti che bisogna dimostrare acume, fermezza e rassicurante sensibilità. Prima di invocarne altre, incominciamo ad offrire quella nostra personale, sottoponendoci ben volentieri al “Monitoraggio” del Ruolo, del Contatore, del Pagamento. Solo così il resto sarà più facile. (Continua) Mauro D’Aprile Gruppo L’Orizzonte - 05.07.2013

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