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Scritto da circolo prc diamante-cirella   
Mercoledì 05 Giugno 2013 17:30

È quasi un anno ormai da quando ci chiedevamo insieme a tutti i cittadini e le cittadine di Diamante se i lavori del Porto avevano qualche possibilità di sbloccarsi ma lo stallo è in questo momento dei più drammatici.

La difficile situazione economica che attraversa l'Italia e Diamante  ci fa male e quel monumento allo spreco e al malaffare, amministrativo e imprenditoriale, rende noi tutti e tutte rassegnati nel vedere quello spettacolo di degrado e abbandono. Ormai le speranze che il nostro paese possa sbloccare, tramite i politici regionali e comunali, le questioni che hanno sospeso i lavori da oltre due anni, compromettendo a tutt'oggi la possibilità di ridare voce alle richieste dei cittadini, sono perse.

L'Onorevole nostro primo cittadino si è limitato a promettere quelle azioni eclatanti che poi non ha compiuto, perché la volontà di risolvere la questione in modo trasparente e partecipato non c'è. Nei mesi scorsi si è impegnato, in prossimità della campagna elettorale che poi lo ha eletto deputato, a distruggere l'Assemblea di cittadini e associazioni che cercava di renderli protagonisti delle scelte sul Porto. Il ruolo di “pompieri” calza a pennello a questi nostri politici comunali, che hanno come unico intento quello di gettare fumo negli occhi dei fiduciosi cittadini.

La Variante serve per finanziare quasi esclusivamente i lavori di restauro del Lungomare e non per realizzare l'approdo.

È giusto che la Regione Calabria, invece di dire chiaramente che i lavori finora realizzati nell'area portuale di Diamante non sono saldabili perché realizzati in difformità dal progetto, in modi e dimensioni economicamente non convenienti, dirotti cospicui finanziamenti da affidare senza gara su lavori che nulla hanno a che fare con il progetto approvato nel 1998?

Quel progetto è inattuabile e questo risulta anche da quanto scritto nella variante dagli stessi progettisti.

Quindi conseguenza logica sarebbe quella di vedere la Regione Calabria annullare la gara di aggiudicazione all'ATI ICAD - Diamante Blu, chiedere un risarcimento per esecuzione non conforme al progetto (che potrebbe essere anche solo la consegna senza pretese del cantiere) e consegnare l'area portuale al legittimo proprietario, la Cittadinanza diamantese.

Rifondazione Comunista plaude all'idea che a Diamante sia nata un'iniziativa popolare che voglia riappropriarsi del diritto di ogni cittadino di potersi muovere liberamente nell’area portuale e poter godere uno spazio comune. Parteciperemo come comuni cittadini alla manifestazione pacifica che ha l’obiettivo di abbattere i cancelli di un'area di lavoro in cui non si lavora. circolo Prc "25 aprile" Diamante - Cirella - 05.06.2013


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