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all'indomani del Consuntivo 2012 PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   
Venerdì 03 Maggio 2013 08:43

L’assenza, correttamente preannunciata, della Resp. Degli Uffici Finanziari del Comune di Belvedere, durante i lavori di approvazione del Consuntivo 2012 di Lunedì 29 scorso, è stata dettata dalla esigenza di far fronte, da parte dell’Ufficio, ad una importante scadenza:

il comma 2 del decreto n. 35 del 8 aprile 2013 (Salva Imprese)  sui pagamenti, prevede che ai fini dell’attivazione della procedura, entro il 30 aprile 2013, perentoriamente, gli enti locali avrebbero dovuto comunicare (utilizzando il sistema web della Ragioneria generale dello Stato) gli spazi finanziari di cui necessitano al fine di effettuare i pagamenti di eventuali debiti in conto capitale. Della qual cosa mi sembra si sia ottemperato, rimanendo, si spera al momento, inevasa,  l’ obbligatorietà, per la trasparenza, dell’informazione, sull’entità delle richieste, almeno al Consiglio Comunale quale organo deputato in materia finanziaria.

Per quel dovere dell’informazione a cui il Gruppo dell’Orizzonte certamente non si è mai correttamente sottratto, soprattutto sul nerbo delicatissimo degli aspetti finanziari dell’Ente e che dovrebbe demarcare  il “razionale giudizio” della Cittadinanza sulla capacità degli Amministratori di amministrare la cosa pubblica, succintamente si rammenta che il d.lgs. n. 192 del 9 novembre 2012, emanato dal Governo Monti, nel recepire la direttiva Europea 2011/7/UE del 16 febbraio 2011, ha previsto che i contratti conclusi a decorrere dal 1° gennaio 2013 debbano essere pagati entro 60 giorni, con applicazione automatica degli interessi moratori alla scadenza del termine.

Con lo scopo di incentivare la ripresa economica, il governo Monti, fra gli ultimi atti emanati, ha inteso immettere liquidità nel sistema finanziario, accelerando i pagamenti dei debiti commerciali della PA, fornendo liquidità per un importo di circa 40 miliardi di euro, per ognuno degli anni 2013 e 2014. Il d.l. n. 35 del 8 aprile 2013 ha risposto, nelle intenzioni del potere centrale, alle richieste rivolte sia dai comuni e dagli altri soggetti pubblici che da parte delle organizzazioni di categoria degli imprenditori.

Con un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno, al fine di permettere agli enti di utilizzare le risorse disponibili per il pagamento dei debiti in conto capitale, si favorisce la liquidità degli enti locali con un ampliamento del limite massimo al ricorso delle anticipazioni di tesoreria e infine si istituisce un apposito fondo con obbligo di restituzione in un lungo arco temporale diretto a garantire liquidità agli stessi enti che non possono far fronte ai pagamenti dei debiti, sia di parte corrente che in conto capitale, maturati alla data del 31 dicembre 2012.

Si dirà una boccata di ossigeno anche per il Comune di Belvedere? Certamente sì, se si è in regola con quanto richiesto e soprattutto se si valuta la manovra di rientro nella sua entità rispetto alle problematiche strutturali del nostro Bilancio, alle cui soluzioni, lo scrivente, con specifiche puntate sul proprio Portale www.lorizzonte.net si dedicherà, sebbene in una visione più ampia, propria dello scopo del Progetto dello stesso SitoWeb.

Entro il 15 maggio 2013, il Ministero dell’economia e delle finanze, con proprio decreto, sulla base delle comunicazioni pervenute nei termini provvede a ripartire gli importi dei pagamenti da escludere dal patto di stabilità interno, per il 90 per cento dell’importo fissato (5 miliardi di euro). La modalità di riparto è fissata dalla Conferenza Stato-città e autonomie locali entro il 10 maggio e in mancanza si applicherà il criterio del riparto proporzionale. La quota residua del 10 per cento verrà ripartita con un ulteriore decreto da adottarsi entro il 15 luglio prossimi, se le richieste pervenute in prima istanza siano state inferiore all’importo del 90 per cento della somma. Il legislatore ha, comunque, previsto che nelle more dell’emanazione del suddetto decreto del MEF, gli enti possono effettuare i pagamenti dei residui passivi del Titolo II della spesa nel limite massimo del 13% delle disponibilità liquide detenute presso la tesoreria statale alla data del 31 marzo 2013 e comunque entro il 50% degli spazi finanziari comunicati alla RGS.

Sono previste sanzioni a carico dei responsabili dei servizi interessati, disponendo che in caso di segnalazione del collegio dei revisori dei conti, se le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti accertino che l’ente, senza giustificato motivo, non ha richiesto gli spazi finanziari nei termini e nelle modalità previste dalla norma, ovvero non ha effettuato, nel termine dell’esercizio finanziario 2013, il pagamento di almeno il 90 per cento degli spazi concessi, le sezioni irrogano una sanzione pecuniaria pari a due mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali, per i responsabili dei servizi interessati. Sul punto è da ricordare che le funzioni dei revisori dei conti, disciplinate dall’articolo 239 del TUEL, sono state oggetto di modifiche con l’articolo 3 del d.l. n. 174 del 2012, che ha ampliato notevolmente le suddette funzioni, e tra queste vi sono le proposte di indebitamento – lett. b) n. 4 - e la funzione di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed  economica della gestione relativamente all’acquisizione delle entrate, all’effettuazione delle spese, alla completezza della documentazione, agli adempimenti fiscali – lett. e).

In tema di patto di stabilità interno il comma 6 dell’articolo 1 prevede, infine, la sospensione per l’anno 2013 del patto nazionale orizzontale, disciplinato dall’articolo 4-ter del d.l. n. 16/2012, così come convertito dalla legge n. 44/2012.

Ma a tal proposito è da richiamare che tale patto è una misura di flessibilità nell’applicazione del patto di stabilità interno e che permette la rimodulazione orizzontale degli obiettivi finanziari tra i comuni a livello nazionale, con l’obiettivo di consentire lo smaltimento dei residui passivi di parte capitale. Il meccanismo si basa sulla cessione di spazi finanziari da parte dei comuni che prevedono di conseguire un differenziale positivo rispetto all'obiettivo del patto previsto dalla normativa nazionale - la cui entità va comunicata al Ministero dell’economia entro il termine del 15 luglio - a vantaggio di quelli che, invece, prevedono di conseguire, nel medesimo anno di riferimento, un differenziale negativo rispetto all'obiettivo prefissato. Lo scopo, come detto, è quello di consentire a tali ultimi enti l’utilizzo di maggiori spazi finanziari per effettuare maggiori spese esclusivamente per il pagamento di residui passivi di parte capitale.

Quello che ha previsto il Comune di Belvedere ancora non ci è dato sapere e per una valutazione di merito si deve, in proposito, rinviare ad altra occasione. C’è infine da sottolineare che i comuni che cedono o acquisiscono spazi finanziari ottengono nel biennio successivo, rispettivamente, una riduzione o un peggioramento del proprio obiettivo, dato, per ogni anno, dalla metà del valore dello spazio ceduto o acquisito. Sulla base dei dati della RGS, nel 2012 hanno usufruito del patto nazionale orizzontale 441 comuni, che hanno richiesto circa un miliardo di euro, a fronte di spazi ceduti di circa 130 milioni di euro. E’ chiaro, infine, che gli spazi concessi e richiesti nel corso del 2012 saranno recuperati nell’esercizio in corso e in quello successivo, anche se il d.l. n. 35/2013 prevede la sospensione del patto orizzontale.  (Continua) Mauro D’Aprile Gruppo "L'Orizzonte" - 03.05.2013

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