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resoconto presentazione della ristampa anastatica “saggio d’un vocabolario calabro-italiano" PDF Stampa E-mail
Scritto da ass.il nostro dialetto   
Mercoledì 03 Aprile 2013 19:52

Assemblea soci e  presentazione della ristampa anastatica “Saggio d’un vocabolario calabro-italiano (ad uso delle scuole)” a cura di Ennio Stamile

Presso la sede dell’associazione in via Cosenza, 24 alle ore 18,00 sono presenti Ennio Stamile, Massimo Converso, Concetta Laino, Domenico Salemme, Matteo e Sabrina Salemme, Pina Bevilacqua, Cristina Filippelli, Anna Mazzitelli, Leopoldo Piccolillo (già Dirigente Scolastico), Antonella De Fino e Chiara Castello, Luigi De Francesco, Maria Rosaria Filippelli/Marra, Antonio Mollo (già Sindaco di Bonifati), Mario Arcuri (già Assessore Comunale), Tudì Sueva, Carmine Lombardo,  Giovanni Celia (Parroco di Cittadella/Torrevecchia), Luigi De Francesco (già Docente al Conservatorio di Cosenza), Giovanni Borrelli, Giuseppe Fazio (seminarista Teologo della Parrocchia di San Benedetto in Cetraro).

La segretaria porta i saluti del VicePresidente Armando Nesi, e dei Soci attivi Teresa Rogato, Osvaldo De Rose, assenti per meri motivi di trasporto fino alla sede sociale.

Scrive un messaggio il Socio Mario Voci da Gasperina (Cz), e comunicano anche i Soci Marianna Magurno, Giuseppe Raimondi, Rocco Capalbo di essere impossibilitati per lavoro o per questioni logistiche ad essere presenti.

La Segretaria Laino legge un messaggio spedito via posta elettronica del direttore scientifico dell’associazione Giuseppe Forestiero: “Pur non essendomi possibile essere presente a quest’incontro del 2 aprile, colgo comunque l’occasione di rivolgere un saluto agli amici dell’Associazione “Il Nostro Dialetto”. Informo gli studiosi e gli appassionati che stanno collaborando con noi alla realizzazione del lessico botanico del Tirreno Cosentino che l’opera è in via di completamento, infatti in questo periodo sto leggendo attentamente  e correggendo il testo completo nelle sue parti.

Annuncio che, grazie al materiale lessicale già in mio possesso, dal prossimo incontro di agosto potremo iniziare a lavorare per la realizzazione del lessico zoologico.

Il materiale che andiamo raccogliendo, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui si sta operando uno scempio sistematico dell’ambiente,  della storia e delle tradizioni, è di estrema importanza per la conservazione del dialetto delle nostre comunità.

Aggiungo il mio incoraggiamento (in modo particolare ai giovani) a proseguire con entusiasmo e vigore nella ricerca linguistica e storica per la valorizzazione e la conservazione del nostro patrimonio ambientale, artistico e culturale e per la salvaguardia del nostro stesso futuro.

Con sincero affetto, Giuseppe Forestiero”.

Il Presidente dell’Associazione il Dr. Massimo Converso (già Ispettore della Soprintendenza ai Beni Demo-Etno-Antropologici) saluta i presenti e introduce il relatore don Ennio Stamile.

Con lui da questa sera riprenderà un percorso di lavoro, cominciando da un incontro sul nuovo Papa riguardo il controverso rapporto con la <Teologia della Liberazione in America Latina>, passando per l’approfondimento della pratica sociale di Franciscu de Paula su quella buona strada di promozione e esatta collocazione storica intrapresa, tra gli altri, con il grande vaticanista GianCarlo Zizola, arrivando ai temi della pace e dell’intercultura nel giorno di Hiroshima, fino al ritrovarci assieme il 21 Giugno per Giannino Losardo.

In questo percorso sarà presente anche il Dirigente Scolastico Leopoldo Piccolillo, l’unico Preside del Tirreno che abbia introdotto la ricerca dialettale nei programmi didattici (S.M.S. Cetraro).

Converso prosegue : “Tale ricerca dialettale è spesso elusa dalla gran parte delle Scuole tirreniche che preferiscono ad essa la rappresentazione non-scientifica di altre culture regionali, di altre letterature, non partendo quindi dalla nostra lingua regionale, la cui esatta conoscenza contribuirebbe ad un discorrere e scrivere correttamente nella lingua unitaria nazionale, di fatto non conosciuta dagli adolescenti che mischiano un dialetto edulcorato con i linguaggi artificiali alla De Filippi/Bonolis”.

Un genio di inizio ‘900 , un missionario in terra di Calabria, dove peraltro le condizioni di assoluta miseria materiale su cui intervenne il futuro Teologo Galasso (peraltro di origini contadine anche lui) si sono perpetuate non molto dissimili fino all’alba degli anni ’60 anche nelle campagne pedemontane tirreniche, territorio esplorato ed approfondito linguisticamente proprio dall’<Associazione Culturale Il Nostro Dialetto>, così conclude l’introduzione l’Ispettore Converso.

Don Ennio Stamile saluta i presenti circondato da un’atmosfera di vero affetto e di segnata stima per il suo impegno sociale…” Conoscere Lorenzo Galasso : questo testo mi arriva proprio in questi giorni in cui mi lamentavo di avere poco tempo per le celebrazioni religiose della Pasqua, ma confrontandomi con questa colonna  come Galasso, ho smesso di lamentarmi, tanta si è rivelata positiva questa nuova conoscenza

Il vostro illustre socio Michele De Luca etnolinguista, ha pubblicato molti lavori riguardanti anche opere linguistiche vicine a noi e ci ha svelato dopo oltre un secolo di oblìo questa figura.

Don Lorenzo Galasso ci ripropone anche attraverso la prima opera <Arabi e Beduini di Calabria>, le condizioni di vita di Comparni, nelle vicinanze di Mileto.

Io ho vissuto una esperienza con i beduini in Terra Santa e le condizioni di promiscuità, di certo molto più accentuate 120 anni addietro, ispirarono forse il titolo dell’opera a Don Lorenzo che si trovò in una frazione di Mileto dove non esisteva il benché minimo requisito igienico-sanitario.

Bisogna fare una riflessione sul perché il Vescovo invia Galasso proprio in quel villaggio, io ne deduco una precisa scelta da parte del vescovo verso un Sacerdote tanto sensibile alle condizioni delle classi disagiate.

Prosegue il fine teologo di origini e madre-lingua arberes’h di Calabria, Ennio Stamile, “La carità culturale è importante, un esempio legato all’esperienza in Africa della nostra associazione <San Benedetto, Padre di tutti i popoli>. La prima forma di carità è quella culturale, dà l’occasione di crescita anzi è la base per la promozione dell’autosviluppo dei popoli “terzomondisti” e la Calabria dei contadini di Mileto non era dissimile da quel contesto.

Infatti nella Mileto di inizio ‘900 del Parroco Lorenzo Galasso i bambini poveri venivano venduti come schiavi ai massari come ancora oggi in Oriente.

Quindi forse non è soltanto una coincidenza che siamo in aprile, perché era il 16 aprile del 1995 quando Iqbal Masih viene assassinato, un bambino di 13 anni che amava la vita; i mafiosi gli sparano mentre torna in bicicletta dalla messa di Pasqua, nella sua città natale, Muridke, in Pakistan, dove viveva.

La mafia dei tappeti (“…e dei palloni di calcio…”, aggiunge il Dr. Converso) spara a bruciapelo, su quel bambino scomodo, che aveva avuto il coraggio di combattere, con la parola, la potente organizzazione dell’industria dei tappeti e dei palloni di calcio.

Iqbal Masih ha avuto il coraggio di liberarsi e di ribellarsi e aveva espresso il desiderio di diventare avvocato per aiutare i bambini che, come lui, erano stati venduti per essere schiavi nell’industria dei tappeti.

I due libri di Galasso non possono essere separati. Rileggere opere come queste è importante perché ancora oggi molti bambini vivono in condizioni come queste.

C’è molto, in essi, di simile in questo testamento culturale di don Lorenzo Galasso, che richiama un altro giovane parroco di montagna, quel Don Lorenzo Milani missionario negli anni ’50 in uno sperduto villaggio dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Antonio Mollo si chiede se oggi il dialetto non sia utilizzato da alcune forze politiche, in particolare la Lega Nord, per dividere e per distinguersi anziché come arricchimento dei popoli e delle culture.

Si unisce al Teologo Stamile ed al Presidente Converso nel rivendicare l’insegnamento di don Lorenzo Milani.

Con il gruppo oggi vicino a Mollo, Converso, con i testi di Don Milani, tenne dal 1971 al 1975 un doposcuola popolare ai giovanissimi pastori e contadini delle campagne bonifatesi.

L’intervento del Dirigente Scolastico Leopoldo Piccolillo si lega all’esperienza di Lorenzo Galasso. Quando l’insegnamento cerca di migliorare la società che, con il messaggio televisivo con i linguaggi degradati e degradanti, però puntualmente tende a cancellare ogni sforzo, riportando alla banalità tutti i preziosi insegnamenti della scuola e delle altre agenzie educative diretti alla formazione delle giovani generazioni. Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi per portare un contributo di sviluppo della nostra società.

Il curatore dei due libri, il Prof. Michele De Luca, comunica tramite il Presidente Converso, di condividere la sua proposta che prevede fra primavera ed estate la presentazione del volume “Arabi e beduini di Calabria” invitando il Vescovo e il Docente Decano dell’UNICAL John Trumper. Condivide, De Luca, la possibile ristampa di tale altro grande lavoro di Lorenzo Galasso. Associazione culturale "Il Nostro Dialetto" dott.Isp.Massimo Converso (Presidente)  Ins. Concetta Laino (segretaria) - 03.04.2013


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