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"saggio d'un vocabolario calabro italiano" PDF Stampa E-mail
Scritto da ass.il nostro dialetto   
Lunedì 01 Aprile 2013 16:59

Martedì 2 aprile ore 18 Biblioteca Civica Via Cosenza 24 - Cittadella del Capo Presentazione della ristampa anastatica dell’opera (1924) del teol. Lorenzo Galasso, Saggio d'un vocabolario calabro italiano as uso delle scuole. Metauro Edizioni

La Presentazione dell’opera sarà curata dall’Ins. Concetta Laino e da Ennio Stamile Teologo della Diocesi di San Marco Argentano. Introduce Dr. Isp. Massimo Converso

Il libro

La sua prima ed unica edizione risale al lontano 1924. Eppure il "Saggio di un vocabolario calabro-italiano" è un'opera cui la linguistica e la dialettologia devono davvero molto.

Non è infatti un mero strumento di consultazione, ma un piccolo capolavoro di interpretazione di ciò che la lingua più di ogni altra cosa sa veicolare:

le nostre radici, l'identità profonda di un popolo, il patrimonio e i valori di una comunità che, nonostante le trasformazioni subite nel tempo per tenere il passo della modernità, restano dei capisaldi.
E questo pare il vero senso della riscoperta del dialetto al tempo e nello spazio del digitale: una forma d'arte utile allo studio della storia e della sociologia, e soprattutto utile alla costruzione di una lingua, quella italiana, che, senza i dialetti “regionali”, altrimenti mai sarebbe stata così ricca.
La Metauro edizioni, dunque, grazie alla preziosa collaborazione del Professor Antonio Barbuto e del Professor Michele De Luca (che ha curato l'introduzione del volume), ha ristampato l'edizione di Lorenzo Galasso, "Saggio di vocabolario calabro-italiano" risalente al 1924, in copia anastatica. In questo modo, niente è andato perso dell'opera storica di Galasso, ma nuovi significati si sono aggiunti allo studio della lingua italiana e delle sue specificità dialettali.

Curriculum vitae

Lorenzo Galasso nacque a Nicotera il 24 marzo 1884, figlio di un modesto operaio, sin da giovanissimo mostrò una intelligenza vivace e una predisposizione all'apprendimento e allo studio, ma le ristrettezze economiche della famiglia impedirono di soddisfare appieno queste predisposizioni.

Fu così che fu avviato al seminario di Nicotera. Fu ordinato sacerdote e fece parte, in qualità di mansionario, del clero capitolare della Cattedrale di Nicotera.

La Calabria degli anni ‘20

Poi un fatto nuovo ed inaspettato, la nomina a parroco di Coparni, piccola e isolata frazione di Mileto.

Un uomo colto messo di fronte ad una realtà inimmaginabile, una presa di coscienza notevole, che gli fece comprendere appieno quello stato di miseria ed abbandono in cui vivevano i suoi parrocchiani, pervasi da un abbrutimento che neppure la più realista delle opere letterarie poteva immaginare. Frutto di questa esperienza giovanile è il libro "Arabi e Beduini d'Italia" (1915). Associazione culturale Il nostro dialetto - 01.04.2013


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