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documento dei Comitati pro Renzi calabresi, 3 marzo 2013 PDF Stampa E-mail
Scritto da comitati pro renzi calabresi   
Domenica 03 Marzo 2013 15:53

Abbiamo appreso dagli organi di stampa, quasi con senso di incredulità,  i contenuti  dell’analisi del voto calabrese alle politiche operata dal Commissario D’Attorre e la sua volontà pervicace di proseguire nella sua esperienza alla guida del Pd calabrese.

L’analisi del Commissario D’Attorre, infatti, appare fin troppo indulgente riguardo all’esito elettorale, negativo a livello nazionale,  che ha assunto nella nostra regione i termini di una vera e propria debacle, una inattesa e dolorosa disfatta,  fotografata impietosamente dai numeri usciti dalle urne.

L’incapacità  dimostrata dai vertici regionali di cogliere a fondo il segnale, forte e chiaro, giunto dalle urne  impone l’avvio immediato di  una profonda e franca riflessione, anche dura se necessario, senza le ambiguità del passato che sono alla radice dei  catastrofici risultati del 24 e 25 febbraio.

Riteniamo per questo che il Commissario  convochi immediatamente la direzione regionale del partito aperta a tutti i segretari di circolo ed a tutti i democratici che vorranno partecipare.

In sede di analisi possiamo subito dire che il Pd, e questo è apparso ancor più evidente in Calabria, ha dilapidato l’esperienza delle primarie, che pure hanno visto l’influenza delle gerarchie di partito ed ha soffocato quella spinta al rinnovamento proposta dalla straordinaria azione di Matteo Renzi e dei suoi comitati, che veniva con forza dalla base e dai militanti.

Il nostro partito non è stato in grado di captare il grido di cambiamento che la gente urlava a gran voce e soprattutto non ha saputo comunicare e far comprendere a quei  ceti  sociali, che vivono il disagio di una crisi terribile, la volontà di attuare delle politiche in favore dei più deboli, di quelle famiglie attraversate da gravi drammi sociali, legati alla disoccupazione ed alle nuove forme di povertà.

Quello che è successo suona come una bocciatura senza appello della classe dirigente nazionale e regionale, unica e principale responsabile dell’insuccesso elettorale e per la quale riteniamo a questo punto debba essere rispolverato il termine “rottamazione” non riferito certo alle qualità personali dei singoli esponenti ma all’esaurirsi della loro azione politica.

La  dirigenza calabrese del partito ha amplificato, se vogliamo, gli errori commessi dalla dirigenza nazionale: l’atteggiamento assunto, in occasione delle primarie, in difesa degli esponenti espressione della nomenclatura; la proposizione alle politiche di candidati non appartenenti ai territori; l’immobilismo dovuto a rendite di posizioni e ad estenuanti guerre tra parti avverse che, nella nostra regione, sono motivo di un commissariamento che oramai si trascina da anni e che ha svuotato di ogni autorevolezza il Pd calabrese, che pure  si confronta con un centrodestra che ha fallito palesemente nella sua azione di governo regionale ma che nel risultato delle ultime politiche ha insperatamente trovato nuova linfa vitale.

Tutto questo ci dice che, senza se e senza ma, è giunto il momento che il Commissario D’Attorre faccia un passo indietro lasciando la guida del partito e che con lui  la  classe dirigente  compia  un grande atto di coraggio e responsabilità  uscendo  al più presto di scena, perché ha la pesante colpa di non avere voluto aprire le vele per cogliere il vento di cambiamento che soffiava e soffia forte ed impetuoso tra i cittadini.

Una mancanza che ha mortificato l’entusiasmo degli ultimi mesi  dei  segretari di Circolo, dei militanti, dei sindaci, di coloro che solo di recente si sono accostanti al nostro partito e che ha generato un profondo senso di delusione e di smarrimento.

Senza perdere quell’equilibrio e quel senso di responsabilità, alla luce del momento delicato che il nostro partito sta vivendo e dell’attuale situazione politica nazionale,   chiediamo a tutti di sostenere con forza la richiesta di una urgente convocazione  dei  congressi provinciali, nonché del congresso regionale del nostro partito, per aprire quell’ineludibile confronto cui facevo riferimento sopra, che non può essere più rinviato o consegnato ad una ulteriore fase di “stagnazione” come auspicano i fautori della conservazione.

Così come chiediamo a chi ha a cuore le sorti del Pd calabrese di uscire allo scoperto ed esprimersi sulle dichiarazioni del Commissario, senza infingimenti, timidezze o paura nei confronti dei notabili, i “soliti noti” che tirano le fila del partito nella nostra regione.

Non c’è più tempo da perdere perché è in gioco il progetto del nostro partito, la sua capacità di  essere interprete del cambiamento di una regione che guarda con speranza al Pd come forza di governo e di rinnovamento.

E se davvero, come crediamo, i democratici calabresi vogliono il riscatto della Calabria e delle nuove generazioni a cui troppo spesso vengono carpite le ali e con esse ogni speranza e prospettiva di futuro, siamo  certi che i nostri appelli non  rimarranno inascoltati. Roberto Rizzuto Coordinatore Regionale  Comitati  Renzi  - Ernesto Magorno Deputato PD - Alcide Lodari Coordinatore Provinciale Comitati Renzi Catanzaro - Arturo Pantisano Coordinatore Provinciale Comitati Renzi Crotone - Demetrio Naccari Carlizzi Coordinatore Provinciale Comitati Renzi Reggio Calabria -  Gianluca Callipo Coordinatore Provinciale Comitati Renzi Vibo Valentia - Salvatore Perugini Vicepresidente ANCI - 03.03.2013


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