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Scritto da mauro d'aprile   
Lunedì 17 Settembre 2012 10:54

Il Patto di Stabilità Interno (PSI) nasce dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo col trattato di Maastricht (Indebitamento netto della Pubblica Amministrazione/P.I.L. inferiore al 3% e rapporto Debito pubblico delle AA.PP./P.I.L. convergente verso il 60%).

L'indebitamento netto è definito come il saldo fra entrate e spese finali, al netto delle operazioni finanziarie (riscossione e concessioni crediti, partecipazioni e conferimenti, anticipazioni), desunte dal conto economico della P.A., preparato dall'ISTAT.

Un obiettivo primario delle regole fiscali che costituiscono il Patto di Stabilità interno è proprio il controllo dell'indebitamento netto degli enti territoriali (regioni e enti locali). La definizione delle regole del patto di stabilità interno avviene durante la predisposizione ed approvazione della manovra di finanza pubblica; momento in cui si analizzano le previsioni sull'andamento della stessa e si decidono sia l'entità delle misure correttive da porre in atto per l'anno successivo, sia la tipologia delle stesse.

Il Comune di Belvedere Marittimo, non avendo rispettato il Patto di Stabilità per l’esercizio 2011, si appresta a predisporre il Bilancio di Previsione 2012 con scadenza  31-Ottobre, dopo aver comunicato l’entità degli spazi finanziari di cui necessita nell’esercizio in corso per sostenere spese per il pagamento di residui passivi in conto capitale e dopo aver avanzato richiesta al Ministero dell’Economia e delle Finanze di aderire al Patto di Stabilità Orizzontale, prevedendo di conseguire un differenziale negativo rispetto all’obbiettivo previsto dalla normativa nazionale.

Nel rimarcare che le recenti modifiche apportate al Patto Orizzontale confermano che il contributo eventualmente assegnato non rileva tra gli aggregati utili ai fini del rispetto del patto di stabilità interno e può essere destinato esclusivamente alla riduzione del debito, ossia al finanziamento del titolo III della spesa, parrebbe più interessante per la lacunosa economia del nostro Comune, l’adesione della Regione Calabria al Patto Verticale definito dal comma 138 dell’art. 1 della Legge n:220/2010. La norma trasferisce alla Regione un contributo destinato alla riduzione del debito, condizionato a quanto la regione mette a disposizione dei comuni del proprio territorio in termini di spazi finanziari. In particolare la Regione è destinataria di un contributo del 2,77% del totale nazionale, pari a Euro 76.156.908 che dovrà cedere ai Comuni con le stesse modalità definite dal comma 138 della Legge n.220/2010, ossia il Patto Regionale Verticale.

Al momento non ci è dato sapere con certezza quanto la Regione ha stabilito di trasferire al Comune di Belvedere Marittimo. Ma certamente ritengo che c’è ancora il margine per l’Amministrazione Granata a colore Gentile- Mancini- Occhiuto di far aprire gli occhi ai medesimi per perorare, proprio in questa occasione, la difficile transazione del debito fra Regione e Comune per gli eventi alluvionali del Gennaio 2009 a seguito del pronunciamento del TAR Lazio espressosi per competenza di merito.

In particolare rammento che il “Patto Regionale Verticale”, disciplinato dai commi 138, 138-bis, 139, 140 e 143 dell’articolo 1 della Legge 220/2010 prevede che la Regione possa riconoscere maggiori spazi di spesa ai propri enti locali compensandoli con un peggioramento del proprio obiettivo in termini di competenza o di cassa. I maggiori spazi di spesa si concretizzano, per il Comune, in un aumento dei pagamenti in conto capitale; contestualmente la Regione ridetermina il proprio obiettivo di cassa e di competenza attraverso una riduzione dei pagamenti finali in conto capitale e una riduzione degli impegni di parte corrente soggetti ai limiti del patto.

In definitiva: se la Regione ha speso indebitamente tutti i fondi destinati dalla OPCM 3741 e non dispone di altri specifici proventi, è questa l’occasione per ricondurre in contabilità ordinaria le spese di natura straordinaria, restituendo il maltolto. Ancora una volta non si tratta di lesinare, elevando al Cielo incensi e preghiere per “idoli” ormai di cartapesta, ma far valere col proprio prestigio e la “Forza della Ragione” i propri diritti, restituendo all’azione amministrativa la dignità civile che compete ad ogni Comunità Calabrese, richiamando se del caso, uno specifico punto all’Ordine del Giorno anche in sede di Consiglio delle Autonomie Locali. Mauro D’Aprile Gruppo L’Orizzonte - 17.09.2012

 

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