al segretario nazionale del Pd on.Pierluigi Bersani |
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Scritto da ernesto magorno | |||
Mercoledì 13 Giugno 2012 19:43 | |||
Caro segretario. Il rinvio della fase congressuale rappresenta un durissimo colpo, speriamo non definitivo alla credibilità del PD calabrese. Una scelta che inferisce un duro ed inaspettato schiaffo alla volontà di rinnovamento e di ripresa del partito nella nostra Regione, della quale i dirigenti nazionali si devono assumere tutta la responsabilità e renderne conto ai militanti ed agli elettori calabresi. L’aver bruscamente interrotto il dibattito già sviluppatosi democraticamente tra i vari candidati e il dispiegarsi delle diverse visioni politiche, ha rappresentato una forzatura che non è altro che l’ennesima decisione calata dall’alto e che il PD calabrese subisce, alla stessa stregua di una “colonia” in balia delle decisioni di una madrepatria che non tiene conto delle sensibilità presenti e che soffoca ogni volontà di indipendenza. Come ha detto nel suo lucido cinismo Giulio Andreotti “A pensare male si fa peccato…..ma ci si indovina sempre” , sulla scorta di questa citazione la scelta di fermare la fase congressuale calabrese, mi perdoni Segretario, appare a me e a molti, come la volontà di “congelare” il partito per andare alle prossime scadenze elettorali, per le quali non è in vista nessuna riforma elettorale, con un Pd calabrese ancora una volta “terreno di caccia” di Roma e rappresentato, in gran parte, da candidati che non hanno alcuna connessione con i territori e con la realtà calabrese. Questo, non può non essere conseguenza del fatto che alcuni dei principali referenti calabresi del partito a Roma non rappresentano altri che se stessi e non hanno da anni rapporti, se non sporadici, con la base, con i circoli, con le diverse realtà comprensoriali, troppo impegnati a curare il loro posizionamento nelle gerarchie di partito, distanti con il loro agire politico anni luce dalla sua realtà quotidiana. Io non ci sto, Segretario, e come tanti che in queste ore stanno elaborando nella sua gravità la portata della decisione di non voler svolgere i congressi. La conseguenza delle prese di posizione che ne conseguiranno sarà che di certo nelle prossime ore, nei prossimi giorni, oltre a quelli che già lo hanno fatto, molti rappresentati del partito annunceranno la volontà di non voler accettare remissivamente questo “status quo”. Io, come altri, sono pronto a candidarmi per tutte le primarie che verranno svolte in Calabria per rappresentare il mio territorio alle prossime elezioni politiche e per dare voce ai militanti ed ai simpatizzanti del Pd che non vogliono essere più rappresentati da persone di cui non conoscono la storia e con le quali non hanno la possibilità di interloquire. Sono pronto, inoltre, e non da solo come detto, a promuovere ed organizzare iniziative pubbliche nelle quali comprendere, assieme agli amici e compagni del partito, quali ultimi accadimenti sono stati la goccia che hanno fatto superare una misura che è ormai colma Pur nel rispetto delle regole e dell’opera dei Commissari designati, è necessario che si mobilitino tutti coloro che hanno a cuore il futuro del PD calabrese affinché venga rispedito al mittente ogni plateale prepotenza e ogni delega in bianco. Il Pd calabrese deve fare uno scatto di dignità e può e deve riprendere in mano il suo futuro, essere finalmente protagonista della sua storia. Ascolti, una volta tanto, Segretario, le istanze di una periferia che merita e vuole rispetto, prima che tanti, come me, possano stancarsi di essere parte di un percorso nel quale si dovrebbe camminare tutti insieme, con pari ed identica dignità. Cordiali saluti f.to Ernesto Magorno sindaco di Diamante
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