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Mistorni: è necessario, urgente, doveroso intervenire sul comparto agricolo PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   
Martedì 22 Maggio 2012 09:49

La crisi economica-finanziaria che stiamo vivendo è senz’altro la più avvertita da quasi tutti i cittadini, specie dopo aver vissuto il periodo degli anni ’60 in poi in cui ci si era abituati ad un tenore di vita e costume diverso e certamente soddisfacente.

Belvedere Marittimo aveva un primato invidiabile ed encomiabile nell’offerta di lavoro basti ricordare: la Foderauto Brutia, la ConfItalia, Plasti Sud, la fabbrica di laterizi etc , oltre alle tre cliniche private che hanno dato prestigio e riferimento sanitario all’intero comprensorio cosentino.

Da ricordare anche lo sviluppo, a volte  caotico e poco razionale,  che si ha avuto dall’edilizia sia per quanto concerne la cosiddetta “prima casa” per abitazione familiare che per le seconde di villeggiatura.

L’agricoltura, rappresentata da piccole proprietà contadine, costituiva una concreta e fiorente microeconomia familiare; inoltre la presenza dell’uomo nelle varie realtà rurali, permetteva la coltivazione e manutenzione dei terreni, per lo più collinari, evitando così i dissesti idrogeologici di cui oggi si parla tanto.

La politica degli anni ’70, con l’avvento della criticata “Cassa per il Mezzogiorno” ha consentito la realizzazione di varie infrastrutture per rendere agevole la vita nelle campagne, a cominciare dalle case rurali alle strade interpoderali, all’elettrificazione ed irrigazione dei terreni con sistemi attuali.

E’ comprensibile che per il mutare dei tempi i soli proventi dell’agricoltura a livello familiare, non possono consentire un modus vivendi adeguato alle nuove esigenze di vita, ma il cambiamento continuo e  a volte esasperato delle abitudini e del modo di essere,  ha portato all’esodo dalle campagne e al conseguente abbandono dei terreni agricoli. La politica, purtroppo, a tutti i livelli istituzionali, fa poco per tentare di invertire questa tendenza , specie oggi che è in atto una crescente ed inarrestabile disoccupazione con il reale rischio di non potersi neanche alimentare .

I cittadini che abitano nelle contrade chiedono il diritto di avere strade idonee e percorribili in qualsiasi momento, lo smaltimento dei rifiuti e la possibilità di usufruire di reti fognarie , almeno nelle zone prossime ai collettori principali.

Di tutto questo, purtroppo, non si ha nulla, basti percorrere alcune strade rurali per constatare lo stato di abbandono e degrado in cui si trovano. E’ necessario, urgente, doveroso intervenire sul comparto agricolo con adeguati interventi infrastrutturali, incentivi vari , agevolazioni fiscali etc, per far si che parte del tempo e del lavoro dell’uomo possa essere dedicato alla coltivazione della nostra amata terra che pur sempre è prodiga e generosa.

Un appello ed invito è doveroso rivolgere alle giovani e giovani che provengono dalla nobile tradizione di agricoltori, di non abbandonare del tutto l’agricoltura, di non far perdere nel nulla la notevole esperienza e sacrifici fatti dai nostri padri e nonni.

Bisogna, certo, adeguarsi alle nuove necessità, seguire le tendenze, rinnovarsi, ma ciò non pregiudica la possibilità di dedicarsi anche alle attività agricole. E’ mortificante ed anacronistico osservare alcuni nostri concittadini , piccoli proprietari terrieri e dediti alla coltivazione dei campi,   che sistematicamente comprano verdure varie, cipolle, agli di origine cinese, frutta importata nei vari mercati e supermercati.

E’ giusto che i nostri ex agricoltori si adeguino ai tempi , che posseggano uno o più telefonini, che facciano footing, che abbiano l’automobile, che si cerchino altro tipo d lavoro, ma non dimentichiamo che siamo in piena recessione e l’agricoltura in parte può assicurarci quanto meno la sopravvivenza fisica. Giuseppe Mistorni - 22.05.2012

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