“È una situazione difficile. Come lo dico io lo dicono tutti i commercianti e chi vive di turismo come me. Da venti anni a questa parte il comune di Belvedere non ha mai fatto niente.

Guardiamo il centro storico o il lungomare: stiamo aspettando una modifica al piano regolatore che ci permetta di costruire un albergo sul lungomare. Come dobbiamo interpretare questo menefreghismo da parte del Comune? Ogni anno andiamo sempre più verso il baratro. Il turista quando arriva a belvedere viene colpito dalla depressione. La domanda è la solita: ma non avete fatto niente?”

“A confronto degli altri paesi Belvedere è il più disastrato. Siamo gli ultimi in tutto. Turisticamente siamo zero. Consiglio all’amministrazione comunale di mettere mano ad un piano, ma non tra dieci anni: subito. Dobbiamo incassare qualcosa per metterci al sicuro per l’inverno”. In verità da qualche anno a questa parte la situazione economica sul territorio è fortemente cambiata: non esiste più il reddito fisso garantito dalle aziende come la Foderauto, la Confitalia, la Spinelli, e nemmeno le altre cliniche se la passano bene. Il comune di Belvedere non si attiva come gli altri paesi. Belvedere ormai da parecchio tempo non offre al turista più nulla. È finita la pacchia delle fabbriche e del reddito statale. Ora dobbiamo tutti risollevarci e darci una mossa. Mancano due anni per la fine della consiliatura e al momento non hanno fatto proprio niente. Io potrei fare anche un appello all’assessore al turismo, ma non so nemmeno chi è, che faccia abbia. Vorrei chiedergli che cosa ha fatto in questi anni”. Pino D'Elia - 05.03.2012