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una nuova legge elettorale che sappia coniugare rappresentanza e scelta dei candidati PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore fabiano   
Venerdì 21 Ottobre 2011 14:48

Ho appena letto l'intervento di Mauro D'Aprile e mi è venuta voglia di intervenire attraverso lo stesso mezzo di comunicazione, sebbene usiamo spesso confrontarci personalmente.

Lo spunto che mi ha stimolato è "... dal Porcellum al Mattarellum è come andare dalla padella alla brace". Non mi piace! Proviamo a ripassarci un poco di storia recente e così scopriamo che, quella legge elettorale del proprorzionale puro in vigore fino al 1994, aveva garantito la rappresentanza di ogni idea, la scelta degli eletti, il dibattito politico, il gusto dell'appartenenza e la durata delle legislature ( 5 intere, 4 con un anno in meno e solo una di tre anni). Nessun paragone con i 20 anni successivi. Chi come me ha militato nel PCI (sempre all'opposizione per oltre 40 anni) non dovrebbe rimpiangere quei tempi. Ma la storia è storia!

Quando scoppiò tangentopoli si andò al referendum sulla nuova legge elettorale che avrebbe dovuto, e detta di molti, farla finita con la corruzione quasi che, negli anni precedenti, il tutto fosse frutto della legge proporzionale. Anche con Mauro D'Aprile, al pari di tanti altri, ebbi qualche discussione in merito ed io sostenevo che Craxi, Forlani e soci erano corrotti indipendentemente dal sistema elettorale.

Al referendum vinse la novità e così arrivò il Mattarellum! Ad opporsi fu il 17 % degli italiani (ed io orgogliosamente tra questi) e due soli partiti furono fuori dal coro : Rifondazione Comunista e MSI. La somma dei voti raccolti alle elezioni precedenti era esattamente la stessa!!!! Certo che oggi è difficile trovare qualcuno che mena vanto di essere stato parte di quell' 83 %. Ma è anche difficile trovare chi esplicita l'essere stato democristiano, comunista, socialista ecc.

Dal Mattarellum si passò alla bravata del governo Berlusconi con il Porcellum. Ora dire che quest'ultimo sarebbe la padella ed il precedente la brace è troppo e lo dico a Mauro D'Aprile con ogni rispetto, simpatia e decisione. La sola introduzione delle preferenze non basta, si deve togliere lo sbarramento perchè non è possibile che un partito che raccoglie oltre un milione e mezzo di suffraggi possa non essere rappresentato in Parlamento: che razza di democrazia è questa!

Ed allora, celebriamo il referendum che una massa di cittadini ha richiesto e subito dopo, in quel solco e senza trucchi, si rifaccia una legge elettorale che, alla Camera ed al Senato, possa coniugare rappresentanza, scelta dei candidati, se possibile anche le coalizioni. Queste non debbono essere imposte per legge, non devono essere frutto di forzature.

Vogliamo onorare quelle firme per risparmiare soldi e tempo? Introduciamo il risultato del Referendum con legge ordinaria e poi il Parlamento si adoperi per correggerne qualche difetto di applicazione. In conclusione, se mi è consentito stilare una classifica dei sistemi che fino ad oggi l'Italia ha conosciuto, al primo posto c'è il vecchio proporzionale, poi il Mattarellum e fuori concorso l'attuale Porcellum. Salvatore Fabiano - 21.10.2011

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