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Sanità: La rivolta dei sindaci PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe lanuara   
Lunedì 10 Ottobre 2011 15:11

Ai sindaci della provincia di Cosenza, giustamente, proprio non è andata giù la seduta della conferenza dei sindaci, trasformata in farsa dal sindaco di Cosenza che, per norma, deve presiederla, avente all’ordine del giorno la discussione dell’Atto aziendale con il quale il  Commissario straordinario dell’ASP di Cosenza ha illustrato l’idea di sanità di questa provincia.

Il 27 settembre, dopo la rappresentazione dell’atto, il presidente della Conferenza, non ha inteso dare la parola ai colleghi sindaci perché esprimessero il parere, certamente non vincolante ma consultivo, previsto dalla norma. L’atto va esecrato senza se e senza ma, per il mancato rispetto delle regole democratiche ed, ancor più, perché si è trattato di uno schiaffo a ciò che i sindaci rappresentano: le comunità amministrate, quindi l’intera provincia di Cosenza. Evidentemente, secondo il sindaco Occhiuto e chi lo ha indotto a tale atteggiamento, i cittadini di questa provincia è questo che meritano!

Di conseguenza, è montata l’indignazione anche tra i primi cittadini politicamente vicini al Presidente della giunta regionale calabrese ed al sindaco di Cosenza. Tanto che, gli stessi, hanno inteso organizzarsi per presentare ricorsi avverso l’atto per il quale non hanno potuto esprimere il previsto parere. Una provincia intera sta trovando unità di intenti dopo decenni di contrapposizioni campanilistiche  e si sta mobilitando finalmente per difendere il bene più prezioso che ha la persona umana: la salute. Grazie, sindaco di Cosenza, per aver favorito, anche se involontariamente, questa presa di coscienza istituzionale. Ci consenta, però, di esplicitare che il suo gesto di certo non ha favorito l’A.O. di Cosenza quale centro Hub, perché, ci perdoni la presunzione, tale atto aziendale, se approvato, farà implodere il già debole Ospedale Civile dell’Annunziata, a causa della perdita dei posti letto nel resto della provincia che, per numero, è già il più basso d’Italia. Né la paventata nuova struttura ospedaliera, quando sarà, riuscirà a soddisfare le esigenze della intera provincia, causando perdite maggiori e seri pericoli alla salute di cittadini costretti a viaggiare per la Calabria in cerca di posti di ricovero, a bordo di autoambulanze o di mezzi occasionali.

La vicenda della Conferenza dei sindaci ha evidenziato l’obnubilamento istituzionale causato da un Presidente – Commissario che non ha inteso concertare nulla neanche con i sindaci, cioè con i legittimi rappresentanti delle istituzioni, che ha cambiato irresponsabilmente ed illogicamente accordi Stato – Regione, creando allarme sociale tra la popolazione più debole dell’intera Europa, che vive in regime di povertà economica, sociale e culturale e che si vede, ora, defraudata della già misera e tenue possibilità di essere salvaguardata nella propria salute. Ci sarà qualcuno nello staf di questo Commissario in grado di rappresentargli gli indicatori? Dopo un anno e mezzo di gestione,è diminuita la migrazione sanitaria? E la spesa farmacologica? Le consulenze? Il totale abbandono dei P.O. ha migliorato i LEA? Ma cosa si aspetta a reagire? Siamo solidali con i sindaci e, nel contempo, LiberiAMO L’ITALIA. Giuseppe Lanuara - responsabile alto Tirreno cosentino  LiberiAmo l'Italia movimento politico-culturale - 10.10.2011

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