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casa di cura Tricarico c'è ancora molto da fare PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   
Venerdì 24 Giugno 2011 11:49

La lotta dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali, l'impegno delle Amministrazioni locali del Tirreno cosentino, a volte incalzate dai consiglieri comunali, hanno consentito che le iniziative dell'Asp e gli indirizzi della Regione fossero efficacemente finalizzati al rilancio della Casa di cura Tricarico.

 

E' prevalso il convincimento che il nostro presidio ospedaliero non è da comprendere nella quota di servizio sanitario che produce sprechi e malasanità.

E' interesse generale, soprattutto alla luce degli effetti prodotti dall'attuazione del Piano di rientro e del regime commissariale, che la Casa di cura sia inserita in una programmazione integrata della sanità pubblica e privata,  tale da poter soddisfare non solo la domanda epidemiologica ed emergenziale del bacino territoriale tirrenico ma anche di intercettare parte considerevole della mobilità attiva, sia di tipo regionale che extra regionale.

Tutto ciò, alla luce delle ristrutturazioni in atto nel sistema ospedaliero pubblico della Provincia di Cosenza, assume maggiore importanza per gli interventi emergenziali di pronto soccorso e di urgenza ma anche per le prestazioni di alcune alte specialità, a partire da cardiologia con emodinamica.

Più in generale, le ristrutturazioni imprenditoriali devono consentire questi ambiziosi   obiettivi ma al tempo stesso gli orientamenti della Regione e dell'Asp, di intervenire con tagli e con l'ottimizzazione della spesa, devono essere rivolti a forme di premialità della    qualità dei servizi resi dalle strutture pubbliche e accreditate. Siamo certi che la Casa di cura Tricarico, per quanto attiene alla qualità dei servizi, può misurarsi e competere, nell'ambito del sistema sanitario regionale, con qualunque altra struttura. Riccardo Ugolino - consigliere comunale gruppo "Insieme" - 23.06.2011

P.s.: Molti oggi rivendicano meriti in ordine alla soluzione di alcune importanti questioni, quale l'accreditamento di alcune mensilità arretrate.

Noi riteniamo che non è ancora giunto il momento di "tirare le somme" politiche; altri obiettivi urgono: tra tutti il riconoscimento di un budget adeguato alla qualità dei servizi resi.

Solo allora le forze politiche e istituzionali saranno legittimate a chiarire il ruolo da ciascuna svolto.

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