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Bonifati, progetto opere di difesa dal mare: le osservazioni del comitato cittadino PDF Stampa E-mail
Scritto da conitato cittadino Cittadella-Bonifati   
Venerdì 20 Maggio 2011 07:36

Il Comitato Cittadino “Difesa Arenile Marina di Cittadella del Capo”, visto l’allegato avviso pubblico del 15 marzo 2011 del Comune di Bonifati , con la presente istanza, ai sensi ed per effetto del D.Lgs. n°4/2008 e del Regolamento Regionale n°3 del 4/8/2008, avanza formale richiesta di udienza per formulare osservazioni sul progetto di cui all’oggetto.

Si fa osservare che questo Comitato, in via preliminare, ha partecipato alla Conferenza dei Servizi del 7 novembre 2008 ed ha sottoscritto il relativo verbale (Allegato 1) in cui si concordavano alcune modifiche da apportare al progetto di che trattasi, che da quella data, nonostante le richieste del 12 e 19 gennaio 2009 – del 16 febbraio 2009 – del 20 luglio 2009 – del 19 luglio 2010 presentate al Comune di Bonifati, non è stato né convocato, né  ha ricevuto alcuna notizia ufficiale in esito alle osservazioni  condivise dai presenti.

Si fa presente inoltre che in data 27 gennaio 2010 (racc. A.R. n°12455173550-B ) e 2 settembre 2010 (racc. con prova di consegna) il Comitato ha chiesto a Codesto Ufficio VIA di essere convocato per esporre le proprie osservazioni.

Tali richieste non hanno avuto alcun riscontro, salvo il reperimento, agli atti del comune di Bonifati, di una nota del 25 ottobre 2010 di Codesto Ufficio in cui si afferma che le note risultano trasmesse ed acquisite oltre il termine previsto dalla legislazione vigente.

Nel merito del progetto si osserva che lo stesso, a parere del Comitato, risulta complessivamente carente dal punto di vista degli studi idraulico-marittimi, così come:

  • perentoriamente segnalato dall’A.d.B. nella conferenza dei servizi del 07.11.2008 nel cui verbale è testualmente affermato “ … all’incremento del ripascimento, ed alla realizzazione di una protezione allo stesso ripascimento, al fine di evitarne la dispersione. In ogni modo la nuova soluzione dovrà scaturire da un approfondito studio per quanto attiene sia la trasposizione del moto ondoso da largo a riva che la verifica degli effetti indotti, sulle variazioni della linea di riva, dalle opere. …” (Allegato 2). Al proposito nessuna protezione del ripascimento è prevista dal progetto;
  • ulteriormente segnalato dall’A.d.B. con nota n. 100003108 del 02.08.2010 al Comune di Bonifati, in cui si afferma che “Diversamente da quanto consigliato nel parere redatto dalla Commissione APQ/IC, l’onda di progetto fa riferimento ad un tempo di ritorno di 25 anni e non di 50 … L’analisi dell’evoluzione storica del litorale, non è stata riscontrata negli elaborati progettuali trasmessi … Nulla è stato previsto alla manutenzione delle opere in progetto.” (Allegato 3);
  • evidenziato da codesto NUCLEO VIA – VAS – IPPC, con nota del 25.10.2010 al Dirigente Generale del Dipartimento Politiche dell’Ambiente – Regione Calabria in cui si afferma che “non è stato realizzato uno studio particolareggiato sul trasporto solido esteso all’intera unità fisiografica interessata dal progetto in essere”, (Allegato 4).
  • richiesto dalle linee guida per la progettazione ed esecuzione degli interventi dell’APQ Accordo di Programma – Quadro Difesa del Suolo – Erosione delle Coste (cfr. in particolare CAP. 2, §2.2 e §2.4).

Inoltre, lo studio Idraulico-Marittimo allegato al progetto, fa riferimento ad uno studio meteomarino commissionato dalla Provincia di Cosenza e redatto dalle O.M. nel settembre del 2002 (cfr. progetto esecutivo per la difesa e riqualificazione del litorale nei comuni di bonifati, sangineto e belvedere – Tratto da Nord Capo Bonifati a Nord Capo Tirone). Pertanto tale studio riguarda in larga scala il tratto di costa che parte da Nord di Capo Bonifati fino a Belvedere Marittimo e non il paraggio a Sud di Capo Bonifati oggetto d’intervento (il quale può essere considerato una sub unità fisiografica a se stante).

L’iter progettuale dal 2006 ad oggi ha visto un susseguirsi di soluzioni d’intervento che presentano elementi dell’opera di difesa con inclinazioni spesso contrastanti tra di loro, tanto da far pensare ad una probabile sperimentazione nella scelta progettuale, che come tale non fornisce le giuste garanzie per la difesa del paraggio oggetto d’intervento.

A giudizio di chi scrive, la scelta progettuale dovrebbe privilegiare la dissipazione dell’energia del moto ondoso e, contemporaneamente, bloccare la fuoriuscita dalla surf zone sia del materiale della spiaggia esistente sia quello introdotto con il ripascimento, fuoriuscita causata dal trasporto trasversale (quest’ultimo mai preso in considerazione come risulta dagli elaborati allegati al progetto di cui in oggetto e come richiamato anche dall’A.d.B. Regionale). Tutto in modo da privilegiare, da un punto di vista planimetrico, anzitutto la difesa del centro abitato, quindi le infrastrutture (strada e lungomare) e attività di servizio balneare che comunque ricadono quasi interamente all’interno del sito d’interesse.

L’intervento previsto nel progetto in esame, invece, propone una soluzione diametralmente opposta ed in netto contrasto con quanto fino ad oggi progettato, e in molti casi già in via di realizzazione, su tratti costieri limitrofi del Tirreno Cosentino, che prevedono la realizzazione di barriere soffolte e ripascimento protetto dalle stesse, così come da sempre proposto da questo Comitato.

Tali interventi, si stanno realizzando lungo tutta l’unità fisiografica d’interesse (da Nocera Terinese a Belvedere Marittimo). Addirittura ed in particolare quest’ultimo tipo di intervento si realizzerà nel paraggio di mare (località Cavinia – S. Maria), posto a circa 1000 m più a sud dal sito interessato dal progetto, con progetto ad opera della Provincia di Cosenza.

Dal punto di vista ambientale le conseguenze dovute alla realizzazione delle opere così come progettate, saranno senz’altro fortemente devastanti e penalizzanti, in maniera irreversibile, perché verrebbero a collocarsi in un tratto di costa con scogliere affioranti di grande pregio ambientale, in uno scenario naturalistico di rara bellezza ed unicità che costituiscono l’attrattiva turistica di maggior pregio. Tale futuro scenario è del resto delineato da Codesto Ufficio nella nota del 25 ottobre 2010 nella quale afferma:

- “che, come affermato dagli stessi progettisti nell’elaborato A6b – Relazione Paesaggistica, il progetto comporta indubbiamente la modifica dell’assetto paesaggistico precedente (pag. 36);

- “che negli elaborati i progettisti prevedono, in fase di realizzazione del progetto, un incremento degli impatti su alcune delle componenti ambientali dell’area oggetto dell’intervento”;

- “che non è stato realizzato uno studio particolareggiato sul trasporto solido esteso all’intera unità fisiografica interessata dal progetto in essere”;

- “che l’opera in progetto è di dimensioni considerevoli, comportando notevoli impatti dal punto di vista ambientale”;

- “che per tutto quanto predetto e considerato, il progetto ha possibili impatti significativi sull’ambiente”.

In particolare il pennello semisommerso affiorante a + 2.00 metri dal livello medio mare va ad innestarsi su un promontorio naturale di rara bellezza, a ridosso della bellissima spiaggia cosiddetta “Spiaggia dei Gabbiani” (immortalata in componimenti poetici), al centro della quale dovrebbe realizzarsi un secondo pennello semisommerso necessario a far fronte agli effetti (altamente erosivi per la restante parte di spiaggia più a sud) indotti, per diffrazione, dal primo pennello.

Appare superfluo sottolineare che intervenire con la scelta progettuale che si intende realizzare, significherebbe dar luogo ad uno scempio non più riparabile, con l’aggravante che probabilmente non si difenderà la costa dagli effetti delle mareggiate.

Inoltre esiste la certezza che nella zona di intervento vi è la presenza di reperti archeologici e di posidonia oceanica. In particolare, la spiaggia sommersa di questo paraggio è sede di un affioramento di roccia arenaria del tutto simile a quella già affiorata nella spiaggia subito più a sud, ove sono presenti dei manufatti (macine di frantoio o mulino) probabilmente di epoca romana. (Allegato 5).

Si sottolinea, infine, che le procedure adottate non sembrano rispettose delle normative vigenti con passaggi burocratici che potrebbero inficiare la fattibilità dell’opera.

Il Comitato Civico, alla luce di tutte le argomentazioni di carattere tecnico-scentifiche, nonché paesaggistiche ed ambientali che intende esporre a codesto NUCLEO VIA, in sede di audizione, ritiene che ricorrano tutte le condizioni per una sostanziale modifica del progetto approvato dalla Giunta Municipale, anche per la ravvisata inutilità dell’opera così come progettata.

Per tutte le ragioni di cui sopra, il Comitato, nel sottoporre alla cortese  attenzione di Codesto Nucleo la opportunità di un sopralluogo nel sito appena sopra descritto, CHIEDE di essere convocato per esporre atti, documentazione tecnica, materiale foto/video, consulenze specialistiche, nonché proposte progettuali alternative, necessarie a chiarire tutte le implicanze che la realizzazione delle opere comportano e quindi utili per una compiuta e appropriata valutazione dell’impatto ambientale dell’opera progettata che, come concepita, se realizzata, produrrebbe irreversibili danni ambientali e paesaggistici, risultando, peraltro, inefficace al fine della difesa dell’abitato della Marina di Cittadella del Capo e vanificando ingenti risorse pubbliche. Comitato Cittadino Cittadella-Bonifati “Difesa Arenile Marina di Cittadella del Capo” - 06.05.2011

* lettera indirizzata alla regione Calabria Dipartimento Politiche dell’Ambiente Ufficio VIA VAS IPPC, al Presidente della Giunta regionale, all'assessore regionale ai Lavori Pubblici, all'Autorità di bacino della regione Calabria, al Comuni di Bonifati

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