Nell'ottobre del 2010 proponevamo alla maggioranza consiliare di accendere un mutuo per far fronte al costo dei lavori realizzati a seguito dei movimenti franosi dell'inverno 2009.

Tale richiesta, ribadita in un Consiglio comunale aperto, nasceva dal timore che il Comune potesse essere escluso dai finanziamenti stanziati dalla Protezione civile. Non perché Belvedere Marittimo non fosse stato colpito da alluvioni, frane, smottamenti, ma perché la Regione Calabria dall'inizio aveva contestato presunti vizi procedurali. Il 20 aprile 2011, dopo l'infruttuoso incontro con i tecnici del Ministero della Protezione civile, ribadivamo che il mutuo appare l'unica soluzione praticabile al fine di scongiurare un possibile dissesto finanziario dell' Ente che si vedrà notificare atti giudiziari per almeno 3 milioni di euro. Purtroppo, ancora una volta, abbiamo avuto ragione.

Sei mesi orsono una delle Ditte che avevano eseguito i lavori proponeva un decreto ingiuntivo e il giudice concedeva la provvisoria esecuzione; l'amministrazione comunale non si preoccupava di trovare un accordo con la Ditta ricorrente la quale proponeva atto di pignoramento per 300.000 euro presso la Tesoreria del Comune, bloccando tutte le somme che transiteranno su quel conto.

Nei giorni scorsi il Ministero della Protezione civile ha finalmente nominato un ispettore, con il compito di verificare la correttezza formale di tutti gli atti relativi ai lavori ordinati per far fronte alle frane. Non sappiamo quali decisioni saranno assunte dall'Ispettore ministeriale, ma un fatto è certo: le Ditte dovranno ancora attendere molto perché sia riconosciuto il loro diritto alla liquidazione delle somme spettanti. E allora insistiamo: bisogna ricorrere ad un mutuo per evitare ulteriori pignoramenti. Gruppo "Insieme" - 19.05.2011