8 marzo: una giornata di festa e di lotta, a Berlusconi non piacciono le donne |
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Scritto da raffaela sansoni | |||
Lunedì 07 Marzo 2011 15:22 | |||
A causa di provvedimenti adottati dal governo Pdl-Lega, la condizione femminile, già precaria dal punto di vista dell’occupazione, dei servizi, della sicurezza, si è ulteriormente aggravata. E’ stata cancellata la legge approvata dal governo Prodi che impediva le dimissioni in bianco, cioè la firma che il datore di lavoro impone alle donne al momento dell’assunzione e che utilizza in caso di eventuale maternità. Sono stati smantellati i comitati per le pari opportunità nei luoghi di lavoro, non è stato rifinanziato il Fondo per l’imprenditoria femminile, nonostante il tasso di occupazione delle donne (46%) sia inferiore alla media europea (57%). E’ stato azzerato il Fondo per gli asili nido. E’ stato tagliato il Fondo per le politiche sociali da 929 a 273 milioni. Le risorse per le politiche della famiglia sono passate da 346 a 52 milioni. La Finanziaria non prevede alcuna risorsa per il Fondo antiviolenza. E’stata innalzata l’età pensionabile, da 60 a 65 anni, per le dipendenti della Pubblica Amministrazione. E’ tempo di voltare pagina. Contro le politiche della Destra che hanno provocato un netto arretramento della condizione delle donne, il Partito democratico ha depositato in Parlamento una proposta di legge per voltare finalmente pagina:
Le proposte delle donne democratiche possono contribuire a creare una società dove libertà ed uguaglianza non siano frutto di privilegi sociali ma condizioni essenziali di vita, una società più aperta e più giusta. Raffaela Sansoni - Assemblea regionale Pd - 07.03.2011
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