Belvedere...“un paese malato” |
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Scritto da lucio carrozzino | |||
Mercoledì 23 Febbraio 2011 13:22 | |||
Belvedere è un paese molto malato ed i nostri medici ( Amministratori ) continuano a trascurare la malattia. Ancor peggio, pensano di curarla con pillole di “aspirina” e non si accorgono che la malattia sta degenerando e, forse, ci sarà bisogno del bisturi. Ma, come si sa, il bisturi può essere utilizzato solo da medici (Amministratori ) bravissimi e, ancor più, da medici (Amministratori ) bravissimi che hanno, anche, a cuore le sorti del malato.I nostri medici (Amministratori ) non sono né bravissimi, né hanno a cuore le sorti del malato. E siccome sono incapaci di usare il bisturi, ancor peggio inadatti a prestare cura ed assistenza al malato, hanno pensato bene di riunirsi tutti intorno al suo capezzale, nella speranza che la malattia non degeneri e/o, comunque, si possa mantenerlo in vita, magari in coma, ma sveglio e cosciente, fino alla prossima campagna elettorale, nella certezza di essere rivotati. Anche perchè, nel frattempo, per l’Amministrazione Granata ( pardon, “Filicetti e C.” ) l’unica preoccupazione è quella di “curarsi” i propri pazienti ( elettori) con “terapie intensive” fatte di deliberazioni di Consiglio Comunale o di Giunta Esecutiva, forse, al limite della legalità, ma di certo oltre il limite della decenza o, peggio, della vergogna e poco importa se il Paese, già molto malato, va in rovina o se, nella gerarchia degli interessi, prima vengono quelli personali o parentali e poi quelli generali. Anche la minoranza sembra non dare eccessivo peso alla malattia e, soprattutto, non contesta ai colleghi medici (Amministratori) la terapia (somministrazione di “aspirine”) inefficiente ed inefficace che utilizzano per mantenere in vita il malato, anzi, in molti casi, forse, la concordano pur sapendo che il malato necessita di cure mirate, particolari e, soprattutto, immediate. Tutto questo nel disinteresse generale ma, allo stesso tempo, cosa assai grave, nella convinzione che, se la malattia dovesse degenerare e si dovesse arrivare all’uso del bisturi, conoscendo i nostri medici (Amministratori), il malato, Belvedere, non avrebbe alternative ad una morte annunciata o, peggio, pilotata. Lucio Carrozzino - componente comitato provinciale Pri - 23.02.2011
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