Il problema più urgente per l'Italia è,a mio avviso,quello di salvare le condizioni fondamentali della libertà,di salvare le possibilità della democrazia.

La democrazia non è data dall'esistenza di certi istituti,ma è anzitutto e soprattutto coscienza della libertà,cioè dell'armonia da raggiungere tra discordi interessi attraverso la chiara conseguenza del limite di ciascuno di essi,Bisogna creare,nelle menti dei cittadini,la coscienza del limite che è propria della vera democrazia.Il nostro è un paese,ignorante,in buona misura,ed anarcoide,in cui troppo si crede che la libertà consista nel fare il proprio comodo,che la legge ci sia perchè i furbi possano farsene beffa impunemente.Molta parte dell'attività economica del nostro paese è truffaldina e parassitaria.Molti dei difetti funzionali dello stato finiscono col diventare trascurabili di fronte all'indifferenza dei cittadini,che si sentono impotenti nei confronti dei politici.Il male che mina il paese è dato dalla sua fiacca tempra etica e morale.La democrazia si salva non negandola agli altri,ma" inchiodando" tutti(compreso il premier,anzi a cominciare da egli)alla responsabilità che la libertà democratica costituisce. E allora,che fare?(direbbe Lenin) A mio modesto parere, oggi in Italia e forse in tutto il mondo occidentale, manca il senso della vergogna,che negli anni sessanta(quando io ero bambino)era la pietra miliare,la linea guida dell'agire delle persone.La vergogna,cioè,come freno inibitore!La vergogna di cui ha parlato diffusamente e,con dovizia di particolari,Aristotele nella sua "Etica Nicomachea",una serie di principi e di regole raccolte dal figlio del grande filosofo,Nicomaco.La vergogna,dovrebbe,in altre parole,rappresentare per la coscienza delle persone,ciò che il dolore rappresenta per il loro corpo,ovvero un sintomo d'allarme! Cordiali saluti Salvatore Belmonte - 12.10.2010