L’acqua è universalmente riconosciuta come la più preziosa tra le risorse dell’umanità e al tempo stesso la più minacciata dalla crescita demografica, dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici.

Solo lo 0.3% di acqua presente su tutta la superficie terrestre è utilizzabile dai consumatori: agricoltura 70%, industria 22%, utenze domestiche 8%. Un bene così prezioso va difeso con forza! La riforma del settore idrico, varata dal governo con il decreto Ronchi 135/2009, ha dato il via ad una sfida tra grandi aziende private per un business che vale almeno 6 miliardi di euro.

La legge impone che le quote azionarie degli enti pubblici debbano far posto a gestione e capitali esterni con il rischio concreto che a farne le spese saranno i contribuenti, che vedranno lievitare in maniera esponenziale le proprie bollette.

Ecco perché, il 30 maggio alle ore 10.00 sul lungomare di Belvedere Marittimo, possiamo con la nostra firma, fermare la privatizzazione dell’acqua, aprire la strada della ripubblicizzazione ed eliminare i profitti dal bene comune acqua. In poche settimane, in tutta Italia,  sono state raccolte quasi mezzo milione di firme necessarie per il referendum sull’acqua come bene comune. Siamo vicini ad un importantissimo traguardo: la possibilità concreta di abrogare una legge ingiusta ed iniqua. Nel nostro piccolo a Belvedere Marittimo abbiamo dato un importante contributo. Infatti, Belvedere, grazie alla nostra mozione, è stato il comune che per primo ha deliberato contro la privatizzazione dell’acqua, il che significa tutelare un diritto inviolabile ed inalienabile.

Ognuno può adesso dare il proprio contributo, nessuno deve sentirsi escluso in questa battaglia di civiltà. Domenica 30 maggio metterci la firma significa dire no a chi vuole vendere l’acqua pubblica, metterci una firma significa dire: io non vendo. Raffaela Sansoni - capogruppo consiliare gruppo "Insieme" 28.05.2010