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una mimosa non basta PDF Stampa E-mail
Scritto da raffaela sansoni   
Lunedì 08 Marzo 2010 11:24

E’ in gioco il futuro della nostra regione, il futuro di tutta quella gente che crede che questa terra possa finalmente diventare una terra normale, ricca di speranze e di nuove opportunità.

La giunta Loiero ha lavorato per la Calabria e per i calabresi ereditando una regione allo sfascio dopo il governo di centrodestra che vedeva tra gli assessori un giovane Scopelliti che oggi si presenta all’elettorato come la novità, dimenticando troppo in fretta il suo fallimentare passato prima come presidente del consiglio regionale dal ’95 al 2000, poi come assessore al lavoro della ormai famosa giunta Chiaravalloti.

Oramai è una costante per gli esponenti del centrodestra, riciclarsi e presentarsi come nuove proposte. Ma qui non siamo a Sanremo. Non siamo ad un festival musicale.Siamo in una competizione elettorale che deciderà chi dovrà governare la Calabria per i prossimi 5 anni e in che modo. Le elezioni del 28 e 29 marzo sono una cosa seria. Ecco perché non si possono prendere in giro gli elettori, ecco perché non ci si può proporre come elemento di novità, quando non si è nuovi né come immagine né come progetto e programma politico.La giunta Loiero ha dato credibilità alla nostra regione producendo una lenta ma efficace risalita, una lenta ma concreta crescita, garantendo trasparenza nell’azione amministrativa e promuovendo iniziative finalizzate a risollevare le sorti del nostro territorio.

Ancora tanto c’è da fare, ma in questi 5 anni di centrosinistra la strada è stata tracciata. Bisogna proseguire, andare avanti, continuare a credere che con il centrosinistra un futuro per questa terra sia ancora possibile.Il 28 e il 29 marzo si decide quello che sarà della Calabria. Non si può restare indifferenti.Bisogna ritrovare quello scatto di orgoglio, quel sussulto di appartenenza politica che ha sempre caratterizzato il popolo della sinistra.Bisogna riaccendere gli entusiasmi, credere che qualcosa sta cambiando o e già cambiato, occorre lavorare tutti, è necessario il contributo di ognuno.

Una vittoria del centrodestra  allontanerebbe ancora di più la nostra regione dal resto d’ Europa e favorirebbe l’azione di un governo centrale che, ostaggio della lega, sta sempre di più abbandonando il meridione al proprio destino.La vittoria di Scopelliti riporterebbe la Calabria indietro perché differente è il modo di amministrare della destra. Siamo diversi. Non è vero che siamo tutti uguali. Abbiamo una visione del mondo differente. Abbiamo un modo di pensare, di agire, di amministrare differente. Noi facciamo della legalità e della trasparenza elementi imprescindibili dell’azione amministrativa. Noi crediamo nelle potenzialità dei giovani. Noi riteniamo che gli extracomunitari siano una risorsa per il nostro paese e che debbano integrarsi nel nostro sistema.

Non è vero che siamo tutti uguali. Noi abbiamo un’altra idea di scuola, di sanità, di ambiente, di mondo del lavoro,di tutela dei diritti,di diritti sociali, e soprattutto abbiamo un’altra idea di donna.Per noi le donne contano: con le nostre idee, il nostro impegno quotidiano diviso tra lavoro e famiglia, noi donne come risorsa di questo paese e non semplici starlet televisive.La donna svolge un ruolo fondamentale nella nostra società: è moglie, è madre, e nello stesso tempo lavora e produce. Se tutte le donne italiane si fermassero, anche solo per un giorno, l’intero paese si fermerebbe. L’ Italia intera si fermerebbe perché le donne svolgono un ruolo nell’assistenza agli anziani, ai diversamente abili, spesso sostituiscono i servizi sociali che mancano, sanano le carenze di molti servizi educativi.La storia delle donne, di noi donne, è spesso una storia di sofferenza, di violenza, di umiliazione ma è anche una storia di riscossa, di forza, di vittoria della dignità sulla sopraffazione.

Una storia che ci parla ogni giorno di libertà, della libertà femminile come percorso da seguire per raggiungere la libertà di tutti.  Ed è proprio di libertà che bisogna parlare quando si vuole parlare da donna alle donne. Delle donne, di noi donne, se ne parla solo l’8 marzo quando una mimosa mette a posto la coscienza di ognuno. No, l’8 marzo non basta! La mimosa non basta!Il nostro paese deve aprirsi alla creatività e all’entusiasmo contagioso delle donne, deve tener conto dei nostri progetti, delle nostre speranze, delle nostre ambizioni, della nostra continua paura di non farcela.La politica ha bisogno delle donne, del nostro lavoro, del nostro talento, dei nostri buoni sentimenti di mogli, di madri.

E’ necessario creare una società dove libertà ed uguaglianza non siano frutto di privilegi sociali ma condizioni essenziali di vita.Non possiamo restare semplici spettatrici di uno spettacolo scritto da altri.La speranza ha bisogno di coraggio, il coraggio delle donne. Adesso! Raffaela Sansoni capogruppo consiliare "Insieme" - 08.03.2010

 

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