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falsi infermieri, primi verdetti PDF Stampa E-mail
Scritto da egidio rogati   
Mercoledì 03 Marzo 2010 11:51

Alla fine delle indagini preliminari riguardanti la vicenda dei “falsi” infermieri che ha visto circa 90 persone indagate per truffa aggravata e falso in atto pubblico, la Procura della Repubblica di Cosenza chiedeva il rinvio a giudizio per la maggior  parte dei soggetti sottoposti ad indagini.

All’udienza preliminare del 25 novembre 2009 gli avvocati hanno discusso sulla suddetta richiesta ed insistito nella richiesta di non doversi procedere.

All’esito dell’udienza, il gip, dott. Cristofaro ha provveduto a rinviare a giudizio n. 69 persone ma anche a rendere sentenza di nn luogo a procedere nei confronti di altri indagati.

Il Quotidiano di martedi 02.03.2010 riportava la notizia elencando i nomi delle persone rinviate a giudizio, tra queste si  menzionava erroneamente il  sig. Bencardino Antonello di Belvedere M.mo.

La notizia è sicuramente frutto di un errore materiale, considerato che il sig. Bencardino veniva prosciolto con sentenza di non luogo a procedere.

Infatti, il Gip presso il Tribunale di Cosenza accoglieva le richieste contenute in una memoria difensiva depositata dal legale del sig. Bencardino, avv. Egidio Rogati, il quale evidenziava che i reati contestati al suo assistito non potevano essere commessi sino al momento del sequestro del diploma e cioè fino al 2007, ma bensì dovevano semmai essere circoscritti al momento dell’assunzione in servizio avvenuta nel 1997.

Ebbene considerando il 1997 l’anno di un eventuale reato, al momento dell’udienza preliminare lo stesso doveva considerarsi affetto da prescrizione, per cui il sig. Bencardino non poteva essere processato.

L’intervenuta prescrizione ha estinto il reato e, se da un lato, ha evitato al Bencardino un processo estenuante, dall’altro gli impedisce di dimostrare la sua totale estraneità ai fatti.

L’avv. Rogati ci tiene a sottolineare che  a carico del sig. Bencardino non era ravvisabile alcuna ipotesi di reato e che la richiesta di sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione consiste in una istanza subordinata a garanzia dell’imputato che potrà cosi evitare un processo che per quanto gli avrebbe garantito l’assoluzione con il massimo della formula, non lo avrebbe, comunque, messo al sicuro da ulteriori ripercussioni nella sua sfera morale e sociale.

L’avv. Egidio Rogati esprime grande soddisfazione per la decisione resa dal Gip presso il Tribunale di Cosenza, che dimostra  quanto la magistratura italiana sa essere equilibrata e responsabile in uno stato di diritto che garantisce il cittadino davanti alla Legge. avv.Egidio Rogati - 03.03.2010

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