I dipendenti della Casa di cura “Spinelli” licenziati il 20 gennaio 2009 a seguito della revoca dell’autorizzazione sanitaria da parte della Regione Calabria e del contestuale accreditamento per alcune criticità rilevate dalla Commissione tecnico consultiva, sono preoccupati per i ritardi della giustizia.

La risoluzione del rapporto  è avvenuto, ma al contrario di quanto espressamente dichiarato nella lettera di licenziamento non si è provveduto al pagamento delle spettanze, ovvero delle mensilità arretrate (2003 / 2006 / 2007), dell’indennità di preavviso e del trattamento di fine rapporto (Tfr), che come è noto deve essere corrisposto all’atto del licenziamento o al massimo entro i 60 giorni. Ai lavoratori, ad oggi,  non è stato ancora dato alcun euro di arretrato, neppure alla vedova di un ex dipendente deceduto un anno fa.

Alla vigilia delle elezioni dello scorso giugno la proprietà della casa di cura “Spinelli” assunse l’impegno , anche se sotto forma strettamente verbale,  di destinare l’accredito di 512 mila euro ricevuto dalla Regione al pagamento degli stipendi arretrati e di parte della buonuscita, ma ciò non è avvenuto.

I legali dei dipendenti hanno perciò depositato un’istanza di fallimento presso il tribunale competente e sono quindi in attesa dell’esito dell’analisi sullo stato patrimoniale della società.

L’udienza è fissata per il 2 marzo. Le lavoratrici e i lavoratori considerata la situazione di grave difficoltà socio economica in cui versano attendono fiduciosi  una risposta concreta e positiva da parte della magistratura. ex dipendenti casa di cura "Spinelli" - 22.02.2010