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"nave dei veleni" i sindaci del tirreno si costituiscono in comitato PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Mercoledì 14 Ottobre 2009 06:33

I Sindaci del tirreno cosentino riunitisi presso la sala consiliare del comune di Diamante per discutere delle questioni connesse alla presunta presenza di rifiuti tossici e radioattivi nel territorio e del relitto ritrovato nelle acque del Tirreno cosentino hanno deciso:

di costituire un comitato permanente, di inviare un documento a tutti i deputati e senatori Calabresi; di convocare i Parlamentari calabresi ad un incontro che si terrà a Roma in Piazza Colonna, martedì 20 alle ore 14,00; di inviare un diffida al Governo a rimuovere il relitto presente al largo delle coste di Cetraro.L’incontro è stato concordato dal Sindaco di Diamante, Ernesto Magorno e dal Sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta.

 

testo ducumento

Onorevoli Deputati e Senatori, Ci rivolgiamo a voi in merito alla nota vicenda riguardante il relitto ritrovato al largo delle coste dell'alto Tirreno cosentino; quella che i media semplificando chiamano la "nave dei veleni", riguardo la quale, nella nostra qualità di Sindaci, abbiamo inteso costituire un "Comitato permanente", per agire unitariamente a tutela dei cittadini che siamo chiamati a rappresentare. Una questione, per la quale, con vivo rammarico, abbiamo constatato finora l'assenza di un'azione realmente incisiva ed incalzante, nei confronti del Governo, della rappresentanza calabrese presente in Parlamento. Una questione gravissima ed inquietante che, insieme a quella della presunta presenza di rifiuti e scorie sparsi criminalmente nel territorio, angoscia enormemente la popolazione ed attenta all'immagine turistica della Calabria, minacciando di rovinare per sempre l'economia delle nostre comunità. Nell'attesa che gli organi inquirenti facciano luce su quello che è realmente avvenuto nei decenni scorsi al largo delle nostre coste e nei nostri territori, vi è al momento una sola certezza: la presenza di un relitto, nelle profondità del mare al largo di Cetraro, che potrebbe contenere sostanze radioattive o comunque altamente tossiche, inquinanti e nocive. Una presenza che pone, innanzitutto, inquietanti interrogativi per i riflessi che in questi anni ha avuto e che potrebbe avere per il futuro sulla salute dei cittadini. Una presenza che, per il grande risalto mediatico che ha ottenenuto, ha ripercussioni drammatiche, come testimoniano le clamorose proteste attuate in questi giorni dagli operatori del settore della pesca. Quel relitto ed il suo contenuto costituiscono una bomba ad orologeria che rischia di far saltare la prossima stagione e quelle che verranno, mandando in pezzi l’economia di un comprensorio che, grazie alle sue riconosciute bellezze naturali, vive prevalentemente di turismo e che pur affrontando le ingiuste carenze strutturali, sta acquisendo una posizione di eccellenza nell’ambito dei mercati turistici nazionali ed internazionali. Ci rivolgiamo a voi affinché un intervento tempestivo, unitario e deciso della rappresentanza dei Deputati e Senatori calabresi di tutti gli schieramenti, costringa il Governo Nazionale a dichiarare lo “stato di emergenza” su tale questione e ad attuare le necessarie azioni a tutela della salute pubblica e dell'economia della nostra terra. Per fugare ogni dubbio e per restituire serenità ai cittadini di questo territorio occorre agire con urgenza, rimuovendo il relitto ed effettuando tutte le analisi e gli accertamenti che il caso impone, nonché bonificando la zona interessata. E' necessario pertanto che il Governo agisca immediatamente! Non potendo procrastinare oltre questo intervento, convochiamo i Deputati ed i Senatori calabresi ad un incontro da tenersi a Roma, martedì 20, alle ore 14,00 in Piazza Colonna al fine di adempiere alla diffida con la quale i Sindaci intimano al governo nazionale a rimuovere il relitto ritrovato a largo di Cetraro, che si allega, e coordinare azioni comuni che incalzino il Governo. Saremo presenti con le fasce tricolori! I cittadini di questo territorio non possono aspettare oltre; non possono tollerare ulteriori ritardi o ambiguità dalle istituzioni governative; non possono, come avvenuto in passato, essere abbandonati al proprio destino. E' necessario che il Governo intervenga con la massima urgenza, così come è intervenuto in situazioni analoghe, affinché quella della "nave dei veleni" diventi una priorità nazionale, una vicenda non solo calabrese ma che riguarda i cittadini italiani tutti! 14.10.2009

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