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ad un amico vissuto in solitudine PDF Stampa E-mail
Scritto da lettera non firmata   
Mercoledì 27 Maggio 2009 11:21

Ho incontrato più volte Giancarlo e ne serbo un ricordo molto intenso, perché persona che sapeva infondere serenità con la sua pacatezza e con la sua incrollabile fede in Dio.

Un Uomo che ha ottenuto il dono del vivere proprio attraverso la sua storia complessa, mutevole e sofferta! Certo, da cristiani, non sempre consideriamo le parole del Vangelo, che ascoltiamo nelle nostre Chiese, come se fossero “frivolezze o fandonie”, tuttavia, c’è il rischio che siano “Parole morte” che rinchiudiamo nel nostro perbenismo, nel nostro egoismo, nella comodità di un cristianesimo del tutto impallidito e stantio.

Con la tua espressione convinta, Amico mio, con le tue parole vive, hai fatto capire che la Parola è cibo destinato a nutrire!!!. Uomo solitario, spesso sorpreso a contemplare, dalla grande piazza, la distesa del mare, la maestosità della montagna, e, quel tuo silenzio calmo e immenso della mente, mi ha sempre fatto pensare a te come ad uomo che non ha mai perso la dote dello stupore.

Quando, incontrandoti ti chiedevo: “Giancà, come si va?” Non esitavi: “Bene, è Lui che mi da la forza e mi protegge, senza di Lui non potrei andare avanti” E parlando, indicavi il Cielo! Questo tuo esprimerti, e nello sguardo era tangibile e palpabile l’incrollabile fede e fiducia nel Signore, spronava a cercare, a cogliere in te il segno del cammino di Dio, anche a costo di sofferenze, fatiche, paure.

Avevi ricevuto in dono la scintilla di Luce che, nel tuo breve parlare, non è mai stata tenuta rinchiusa e oscura, ma resa disponibile , e, senza rendertene conto, irradiavi, anche se in forme modeste,  quella  luce.Amico, vissuto in solitudine, presente anche quando lo sguardo non riusciva a coglierlo! Le tue parole efficaci ed infiammate hanno saputo donare piccole scintille dei tuoi pensieri segreti che tenevi nascosti nel cuore del tuo Signore. È vero: “Un sacrificio non arriverà mai ai piedi di Dio Onnipotente se non sarà consumato in segreto”. Guardarti ora , su di te appare il segno del credente perché sulle tue labbra erra un soave sorriso.

Spegnersi nel letto di un ospedale tra fredde apparecchiature, sull’asfalto di una strada, nell’indifferenza e nella solitudine di un ricovero … nulla importa: Sorella Morte non ha lasciato alcun segno perché è possibile ritrovare in te la Morte più “umana” e non “meccanica” o “industrializzata”.La nostra Comunità ha perduto un po’ della sua notte, ma il Cielo ha acquistato maggiore luce, quella luce che riuscivi ad infondere ogni volta che qualcuno tentava di accettarti con il tuo splendore e le tue miserie. La tua vita, diventata un silenzioso dialogo ininterrotto con Dio fa comprendere il  mistero dell’incarnarsi di un Dio - bambino, che viene a incrociare e sentire  come parte di se tutti i piccoli della terra: malati, emarginati, i senza voce, perché, Amico mio, “Dio si stanca dei grandi regni, ma mai dei piccoli fiori! Un abbraccio nel Signore - 27.05.2009

 

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