La campagna elettorale è entrata nel vivo, i dibattiti ed i comizi impazzano, la propaganda riempie la nostra quotidianità ed io, con rammarico e nostalgia, noto l’assenza di un pezzo della nostra storia, Europee, Provinciali, Comunali, liste, candidati , programmi diversi , variegati e diversamente colorati, mi fanno capire che la sinistra dal nostro panorama politico è scomparsa.

Il circolo del Prc non esiste più, si è sciolto per l’ossessione di volere a tutti i costi partecipare ad una maggioranza nel 2004. L’inizio della rottura con molti compagni del nascente Circolo di Rifondazione avvenne per la cancellazione , operata nottetempo, di una pregiudiziale politica in cambio della certezza dell’attribuzione dell’assessorato al candidato in lista o ad altro esponente in caso di non elezione del primo…un mercanteggiamento inaccettabile e squalificante! Uno dopo l’latro ci allontanammo da un Circolo, la cui rappresentanza elettiva non era in grado di realizzare nessuno dei punti qualificanti che giustificassero l’adesione alla lista “Unità Popolare”. Mi riferisco alla tregua edilizia in attesa del Psc, alla stabilizzazione dei precari Lsu etc. La presenza fu caratterizzata da continui abbandoni e ritorni incomprensibili ai compagni , ma essenzialmente ai cittadini belvederesi. Per questi motivi, nel corso degli anni, fui costretto ad ammettere pubblicamente la bontà delle osservazioni che un esponente del centro destra , oggi candidato nella lista “Insieme”, propinava bacchettando il nostro assessore e con esso il Prc, ormai in via di estinzione. Le critiche, per la verità, erano dirette anche ad altri amministratori, ben più presenti nell’azione quotidiana… Il nostro rappresentante non è oggi presente in nessuna delle liste contendenti i due tronconi della passata maggioranza. Perché? Scelta sua o rifiuto degli altri a ricandidarlo per l’inesistenza del suo partito di riferimento? Per quanto riguarda il Prc voglio esprimere il mio rammarico per la sia locale estinzione: due o tre tesserati, il segretario che ha aderito alla scissione vendoliana (pare) e potrei continuare nell’esame della disfatta di cui i vertici provinciali erano a conoscenza, ma hanno  inspiegabilmente taciuto. Li informai per tempo e con ogni mezzo. Che tristezza, compagni, pensare di essere stato facile profeta e di non aver potuto assistere alla crescita di un soggetto politico, unico della sinistra a Belvedere, che potesse far vivere un’idea, un’utopia ( e non mi vergogno della definizione). Ora che il Circolo non c’è più, è troppo che un compagno come me possa chiedere a tutti, organismi di zona, provinciali e regionali , un minimo di autocritica? Suvvia coraggio…..!  Salvatore Fabiano - 26.05.2009