Caro Giovanni, ti chiedo la cortesia di pubblicare questa mia nota che dedico alla mia gente che ancora ama Belvedere e a voi giovani-uomini ai quali non piace che vi si menta, a voi che non sopportate l’ipocrisia, a voi che state rendendovi  conto, sulla vostra stessa pelle, che se agite siete più criticati, più disprezzati, più diffamati perché fa paura la vostra condizione di uomini che guardano con occhi limpidi una lavagna pulita.

Spesso è forte,  in tutti, la tentazione di “cambiare la verità”,  anche perché ci sembra che per questa via si possano ottenere risultati migliori persino in campo morale. È questo il grande alibi che talora adottiamo, cercando di tacitare le coscienze. E, invece, bisogna avere il coraggio della verità, anche quando essa costa: il nostro Riccardo Bacchelli nel “Mulino del Po”, scriveva che “la verità è come il cauterio del chirurgo: brucia, ma sana”. Puntiamo, dunque, l’indice contro i politici mentitori e facciamolo con coraggio come erano soliti fare i nostri profeti. Ho dormito e sognato che la vita era bellezza. Mi sono svegliata e ho trovato che la vita è dovere. Ci sono persone, infatti, che non si decidono mai ad entrare nella vita con entrambi  i piedi: vorrebbero rimanere sospesi nel limbo delle loro attese, dei loro sogni, delle loro illusioni. Il camminare a testa bassa nella quotidianità e, talvolta, senza respiro, richiede certamente coraggio, serietà e fedeltà. Ma è proprio qui che si misura la vera umanità, la vera personalità, il vero amore per una Comunità. Il poeta francese Corneille scriveva.”Fate il vostro dovere e poi lasciate fare agli dèi”. Adirarsi è facile, ne siamo tutti capaci, ma non è assolutamente facile soprattutto non è da tutti adirarsi con la persona giusta, nella misura giusta, nel modo giusto, nel momento giusto e per la causa giusta. In realtà, come ci insegna Aristotele “lo sdegno contro l’ingiustizia, la violenza e il male è una Virtù”. È  necessario saper coltivare e vivere lo sdegno che si appunta contro coloro che operano il male e contro le strutture inique. E, però, nel momento giusto e per la giusta causa! Questo non è né poco né facile da praticare. Io, ho tentato … perché non si può offrire sul vassoio d’argento la nostra Comunità a persone che quando ci si incontra per discutere e dialogare sul futuro  del nostro “bel paese”, delegando, non sanno dire altro, con aria di sufficienza: “io firmo, devo andare, ho altri impegni”!!!!  È facilmente intuibile che tutto nella vita mi riconduce ad alcuni cardini: coraggio, generosità, rispetto, e, allora, si  è svegliato in me il <profeta> che non possiedo e ho parlato,… parlato  ad alta voce per non dare sfogo alle lacrime!  Sono consapevole di non avere altri strumenti se non , forse, la penna per denunciare i colpi mortali che stanno mettendo a segno su noi cittadini e sulla nostra città , ma loro … loro, incuranti, continuano a giocare. Il lupo famelico che di altro si cura se non di quel che gli porta ogni istante, non ha bisogno di un branco, del potere di aggregazione, basta solo Lui!!! Con persone così  si può continuare ad uccidere la Comunità, si può rubare alla Comunità, si può violentare la Comunità e tutti continueremo  a dire: “è il mondo, è la vita”. Ormai siamo divenuti uomini senza rimorso e senza peccati? C’è infatti, in questi giorni una sorta di rassegnazione che nasce dall’abitudine e noi lentamente perdiamo le capacità di indignarci, abituandoci al male come ad un normale caffè da sorseggiare! La frase “è il mondo, è la vita” diventa il grande alibi per sottrarci ad ogni serio giudizio morale e ad ogni impegno personale e sociale! Così, si piomba, progressivamente, nell’ottundimento della coscienza. Lo spegnersi dell’animo che non reagisce  alla sopraffazione, è un fenomeno facile che si verifica, purtroppo! Scopriamo, andando contro corrente, e accuratamente evitando bisbigli d’infiltrati, di spie, scoppi tribali di lunghe notti insonne, scopriamo il senso dell’essere uomini e non cose, maneggiate senza cura per il proprio interesse personale. Umilmente Olga de Luca 06.05.2009