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cantare il libro, recensione al testo di Adriana Sabato "la musicalità della Divina Commedia" PDF Stampa E-mail
Scritto da olivia imbroinise   

Il fascino della Divina Commedia ha attraversato la mia vita in tre tappe fondamentali: una come studentessa di Scuola Secondaria, un’altra come studentessa universitaria e l’ultima come docente negli Istituti d’Istruzione Superiore,

che comprende momenti permanenti di lettura occasionali, come il caso del testo di Adriana Sabato “La Musicalità della Divina Commedia”. Nelle tre cantiche emerge una relazione tra parola e musica, che si concretizza in una musicalità continua che apre la porta ad un mondo chiaroscuro. In effetti si parte da un mondo triste, doloroso, confuso, dominato da stridori, guaiti, grida, per usare un termine sintetico, “una realtà dissonante”, per poi giungere a situazioni più attenuate, “ad emozioni di catarsi”, tipiche del Purgatorio per approdare all’armonia dolce e melodiosa, del Paradiso. Gradualmente è rispecchiato il percorso instabile e frammentario del male per giungere alla coerenza e unicità del bene. Per condividere Calvino, è giusto dire che leggendo e rileggendo la Divina Commedia non si finisce mai di dire quello che si ha da dire. La melodia guida la passione di Dante per l’umanità. Uno spirito cristiano che crede in un supremo giudice che innalza gli umili e i semplici e abbassa i potenti ei superbi. Una passionalità, quella dantesca che si accorda ad una musicalità ora forte, ora leggera e trasparente come potrebbe essere quella del silenzio, che nell’oscurità della selva scandisce il tempo della paura, dell’incertezza, della fragilità che c'è in ognuno di noi. Le paure, i progetti, i desideri futuri fanno scandire un tempo e uno spazio in cui si realizza il fluire di ogni nostra vita, accompagnato da un equilibrio che è armonia e musicalità. Così è possibile “cantare il libro”, perché l’autrice dimostra non solo conoscenze tecniche di timbro, ritmo, tono, con sincronismo tra gesti del viso, del corpo della voce e delle parole, ma una perfetta gemmazione di emozioni che portano ad una unità universale di ciò che è in ogni singola individualità. Quindi, ancora una volta con una riflessione sulla musicalità presente nel testo, Dante vuole essere di grande attualità per invitarci ad una revisione di valori e tendere al bene collettivo sulla terra, e ad una vita di grazia in cielo. Prof. Olivia Imbroinise

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