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la Costituzione italiana e la collaborazione tra le istituzioni per gli insegnamenti di Cittadinanza e Costituzione PDF Stampa E-mail
Scritto da walter nocito   

Traccia della relazione per la Giornata di consegna della Costituzione italiana agli studenti in occasione della “Festa della Repubblica del 2 giugno”, organizzata dall'Amministrazione comunale di Buonvicino presso il MAGB (Museo Arti Gusto Buonvicino)  - venerdì  29 maggio 2015.

Vorrei ringraziare tutti i presenti e gli studenti delle terzi classi della Scuola in primis …Vorrei ringraziare anche l’Amministrazione e l’Istituto scolastico comprensivo, e dunque gli amministratori e i docenti che si sono impegnati per questa Giornata dedicata ai giovani e alla Costituzione italiana in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno.

Vorrei anche invitare tutti i presenti a pensare al fatto che quest’anno e gli anni immediatamente prossimi saranno gli anni della ‘maturità’ della Repubblica (nata il 1946) e della Costituzione (nata il 1947).

Lo saranno in quanto, l’anno prossimo, saranno passati settanta anni da quelle date; ragion per cui sempre meno sono, e saranno, i testimoni viventi – i custodi della memoria - di quegli eventi. E dunque sempre più il delicato compito della trasmissione della memoria (delle esperienze e dei saperi) negli anni a venire potrà e dovrà passare alle istituzioni, ai funzionari pubblici e a quanti aderiscono alla tavola dei valori repubblicani, scolpiti nel testo costituzionale approvato il 27 dicembre del 1947 in sede di Assemblea costituente.

Dopo aver ascoltato il bell’intervento degli alunni della Scuola secondaria dal titolo “Il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica e lo Statuto Albertino”, oggi vorrei trattare (in forma anche interlocutoria, cioè aperta a domande in primis degli studenti) tre diversi temi che rispondono a tre diverse domande che, messe in fila, potremmo così articolare:

- che cos’è la Costituzione che quest’oggi viene consegnata dalla Amministrazione agli studenti?

- perché per gli studenti – come giovani cittadini – è utile leggere e approfondire la lettura del testo della Costituzione italiana?

- nell’approfondire la conoscenza, e l’apprendimento, della tavola dei valori della Costituzione, le Istituzioni scolastiche, le amministrazioni locali e gli studiosi accademici del diritto costituzionale possono collaborare?

Sono tre domande impegnative alle quali di seguito si tenterà di dare una breve risposta.

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Con riferimento al primo quesito certamente possiamo sostenere che la Costituzione italiana del 1947 che quest’oggi viene consegnata è un testo che ha un grande valore letterario, cioè è un testo da leggere, da rileggere, e finanche da imparare a memoria.

Si pensi agli Artt. 2 e 3 le cui formulazioni sono, come tanti altri, di cristallina chiarezza e di isuperabile equilibrio espressivo, allorquando recitano: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”: e poi “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La Costituzione italiana del 1947 ha anche un grande valore civile.

Nel senso che tutti i cittadini debbono essere cives - ‘civili’ - e partecipativi, praticando ‘cittadinanza attiva’, dimostrando ‘senso del dovere’ e impegnandosi nel rispetto delle comunità in cui vivono.

Si pensi agli Artt. 53 e 54 le cui formulazioni prescrivono rispettivamente:

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività” e “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge” (Art. 54).

La Costituzione italiana del 1947 ha  - inoltre - valore politico.

Si pensi all’ Art. 11 che, con cristallina chiarezza e con spirito pacifista ma non irenista, prescrive: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Ma tale valore politico non è unidirezionale o assoluto, nel senso che la politica e le sfere della vita collettiva debbono sempre essere garantite da un contesto di regole, e di possibilità, pluraliste (pluralismo politico, sociale religioso e culturale).

Si pensi anche – in tal direzione - all’Art. 19 che garantisce: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.

O all’ Art. 21 che garantisce: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Si potrebbe obiettare che in Costituzione non sono previsti i casi – e i problemi - dell’attualità del tipo Internet, la televisione, l’eutanasia, il cambio del sesso, i diritti degli animali, il terrorismo ecc.. E’ verso ma se tali problemi non sono indicati e previsti espressamente, è possibile leggerli alla luce dei principi e dei valori costituzionali che possono contribuire ad attualizzare il testo operando interpretazioni evolutive e sistematiche dello stesso.

La Costituzione italiana del 1947 - infine - ha un grande valore giuridico-normativo.

Tale valore è molto importante per tutti (anche per i giovani cittadini), e lo sarà quando, come studenti nell’università o come lavoratori e imprenditori nel mondo produttivo, ci si incontra e scontra con le regole economiche, con le regole del lavoro,  con le regole della proprietà, con le istituzioni dell’assistenza, con la giustizia e più in generale con le pubbliche amministrazioni e con le ‘ottuse burocrazie’.

Si pensi a tal proposito all’Art. 25 che assicura: “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge”.

Ma si pensi anche agli Artt. 41 e 38 le cui formulazioni prescrivono: L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali” (Artt. 41); e che “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria” (Artt. 38).

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Con riferimento al secondo quesito  (perché è utile leggere e approfondire la conoscenza del testo della Costituzione) possiamo sostenere che la Costituzione italiana del 1947 è anzitutto scritta (formalmente, stilisticamente) bene.

La lettura degli articoli che si è dianzi proposta può certamente dimostrare la qualità espressive del testo costituzionale (molto meno bene sono state scritte, invece, le modifiche di recente scritte in Costituzione ad opera del Parlamento).

Conoscere il testo della Costituzione è poi molto utile perché la Costituzione italiana non è, come alcuni pur sostengono, ‘morta’ ma è viva perché contiene principi e valori che valgono - possono valere - nel presente come nel futuro.

Inoltre la Costituzione italiana - bisogna ricordare - è tra le costituzioni più apprezzate nel mondo, ed è considerata in tanti paesi come una delle più significative e più belle.

La Costituzione poi non di pochi, ma è di tutti in quanto con la garanzia del pluralismo (meglio dei pluralismi al plurale) che prima indicavamo ciascuno in essa si può riconoscere e può trovare in essa le ragioni della convivenza nel rispetto delle diversità.

Ma la vera ragione per la quale lo sforzo di approfondire la lettura del testo della Costituzione– soprattutto per i giovani – è un attività di grande valore formativo è un’altra ragione ancora…

Una ragione di metodo, prima ancora che una ragione di merito.

La ragione forse più importante per la quale i giovani devono conoscere e leggere la Costituzione italiana è che essa fornisce loro “un paio di occhiali” attraverso i quali ‘leggere il mondo’.

I vantaggi che assicura questo “un paio di occhiali” sono infatti molti, molti di più di quanti non si possa comunemente pensare …

Proviamo ad elencarli questi vantaggi.

Anzitutto questo “paio di occhiali” vale per il presente, ma vale anche per il futuro.

Questo “paio di occhiali” inoltre, vale per il singolo, individualisticamente inteso, ma vale anche per la collettività, così come vale per la persona intesa come membro di un gruppo o di collettivo (famiglia, comunità religiosa, associativa, gruppo politico, ecc).

Questo “paio di occhiali” vale infine perché fornisce risposte ai grandi problemi del mondo attuale, ma vale ancor di più perché stimola domande, dubbi speranze e buoni propositi. E i giovani crescono bene non se hanno a disposizione risposte “belle e pronte”, ma se si confrontano e si scontrano con le grandi domande, con le speranze individuali e collettive, con le loro paure e finanche con i loro incubi e le loro disillusioni.

In definitiva, la Costituzione italiana – per tutti, ma per i giovani in particolare - è un “paio di occhiali” davvero utile, più utile di quanto nella Scuola spesso non si creda, perché aiuta l’equilibrio educativo della persona e l’equilibrio civile della collettività.

Equilibrio - della persona e della collettività - nelle posizioni, nello opinioni, nelle azioni, nelle speranze, nelle paure e nelle utopie.

Ma – potrebbe forse dire qualcuno – “l’equilibrio perfetto non esiste nella vita (né individuale né collettiva)!” ...

E’ vero, ma la  Costituzione italiana – anche ma non solo rispetto ai giovani – invita, e a suo modo educa, a non assolutizzare nulla, a non credere fideisticamente in nulla; invita invece a sforzarsi per realizzare gli ideali e i forti valori che lei stessa offre/indica in maniera chiara, diretta e cristallina: eguaglianza degli uomini, libertà individuale, progresso sociale nella solidarietà umana.

La Costituzione italiana in altri termini merita di essere conosciuta e approfondita in quanto non fissa regole o gerarchie assolute, ma indica fini e valori verso i quali ciascuno può indirizzare i propri sforzi rispettando le regole di civiltà che consentono, nelle vita collettiva e individuale, il raggiungimento degli equilibri possibili (al plurale), senza la pretesa di stabilire delle regole necessarie per l’equilibrio assoluto (al singolare).

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Siamo arrivati infine all’ultima delle tre domande che avevamo in avvio posto.

E cioè alla domanda se, nell’approfondire la conoscenza e l’apprendimento della ‘tavola dei valori’ della Costituzione, le Istituzioni scolastiche, le amministrazioni locali e gli studiosi accademici del diritto costituzionale possano oggi collaborare.

La risposta - molto semplice - è , possono collaborare.

Questo è vero da alcuni anni in quanto l’ordinamento scolastico nella Repubblica ha sempre previsto un insegnamento di ‘Educazione civica’ che poteva comprendere le nozioni di educazione costituzionale.

Nel 2008 il Parlamento ha poi approvato la cd. “Legge Gelmini” con la quale le istituzioni scolastiche – e il Miur a livello nazionale – caricavano su di sé l’onere di istituire gli insegnamenti di ‘Cittadinanza e Costituzione’ (sostitutivi della ‘Educazione civica’) in tutte le scuole secondarie.

Nel 18 novembre 2008, in applicazione di tale legge, è stato firmato dal Ministro della Istruzione, Università e Ricerca (on. Mariastella Gelmini) e il presidente dell'AIC (prof. Alessandro Pace) un primo protocollo d'intesa, di durata triennale, tra Miur e Aic che impegna i costituzionalisti accademici italiani , attraverso la loro associazione l’Aic, a organizzare incontri, seminari e dibattiti con gli studenti delle scuole primarie e secondarie, i quali abbiano come tema la Costituzione e la sua storia. Nel protocollo, il Miur si impegnava, da parte sua, a sostenere e diffondere le suddette attività nel triennio a titolo di progetto-pilota e a pubblicizzare, promuovere e diffondere nelle scuole le attività dell’Aic.

L’Aic nel 2008 indicava tra i suoi iscritti alcuni ‘referenti regionali’ a cui potevano fare riferimento le Direzioni generali regionali, i dirigenti degli Uffici scolastici, le Sovraintendenze e le Intendenze. Nel triennio tali professori sono stati: Francesco Bilancia e Fabrizio Politi (Abruzzo); Silvio Gambino (Calabria); Lorenzo Chieffi e Sandro Staiano (Campania); Luca Mezzetti e Roberto Bin (Emilia Romagna); Sergio Bartole, Paolo Giangaspero e Ludovico Mazzarolli (Friuli Venezia Giulia); Alessandro Pace (Lazio); Pasquale Costanzo (Liguria); Valerio Onida e Antonio D'Andrea (Lombardia); Giovanni Di Cosimo (Marche); Enrico Grosso e Renato Balduzzi (Piemonte); Alessandro Torre e Michele Carducci (Puglia); Pietro Ciarlo (Sardegna); Ida Nicotra e Giovanni Pitruzzella (Sicilia); Roberto Romboli e Paolo Caretti (Toscana); Mauro Volpi (Umbria); Andrea Giorgis (Val D'Aosta); Maurizio Pedrazza Gorlero e Lorenza Carlassare (Veneto).

In attuazione del primo Protocollo valido dal 2008 al 2010 (e il cui testo è qui consultabile http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/firmato-il-protocollo-tra-il-miur-e-l-aic.html) sono stati organizzati numerosi Incontri e Conferenze  con docenti e studenti delle scuole primarie e secondarie, tutti incentrati sul tema della Costituzione italiana e della storia costituzionale.

Tra le numerose esperienze significative che sono state diffusamente sparse per tutta l’Italia, si possono in particolare segnalare le esperienze svoltesi in Veneto e in Calabria.

In Veneto è da sottolineare l’esperienza della“Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale” (tenutasi per tre edizioni negli anni 2008, 2009, 20110, per i contenuti di dettaglio vedi  www.unife.it/progetto/scuolacostituzionale).

In Calabria si è realizzata invece l’esperienza “Per una sana e robusta Costituzione. Conoscerla è attuarla” che è stato un Progetto  finanziato dalla Regione Calabria (marzo-aprile-maggio  2009) e organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Calabria e il cui Responsabile scientifico è stato il Prof. Silvio Gambino, referente Aic per la Calabria.

Del pari numerosi cicli di incontri-conferenze si sono svolti anche  in Lazio (dove il  prof. Alessandro Pace, allora Presidente dell’Aic, e il Prof. Cesare Pinelli, hanno tenuto varie iniziative in tema di Libertà e diritti di libertà nella Costituzione italiana, e di principi fondamentali della Costituzione, rivolte a studenti e docenti rappresentanti di numerose scuole, anche presso Ufficio Scolastico regionale (marzo-aprile 2009), una delle quali realizzatasi grazie all'Associazione Progetto Laboratorio nell'ambito del “Progetto Memoria 2009” (23 aprile 2009).

Nelle Marche numerose sono state le Lezioni-Conferenze tenute in vari Istituti del Prof. Giovanni Di Cosimo.

In Piemonte il Prof. Enrico Grosso alcune Lezioni-Conferenze si sono tenute in vari Istituti scolastici.

In Umbria, a Perugia, si è svolto un Incontro seminariale volto alla formazione per dirigenti scolastici, con relatore il Prof. Mauro Volpi.

Di recente, pochi mesi fa, il  27  marzo 2015, il Protocollo Miur-Aic, scaduto e non rinnovato per oltre quattro anni,  è stato rinnovato tra le Parti, ancora una volta con validità triennale (vedi il nuovo testo in www.associazionedeicostituzionalisti.it/protocollo-d-intesa-tra-miur-ed-aic.html), ragion per cui nel triennio 2015-2018 le Istituzioni scolastiche, e gli studiosi accademici del diritto costituzionale, magari assistiti e supportati dalle amministrazioni locali, possano oggi continuare a collaborare.

Per i futuri progetti di collaborazione, utilizzando le parole richiamate nel Progetto “Per una sana e robusta Costituzione. Conoscerla è attuarla” (di cui chi scrive è stato con altri colleghi dell’Università della Calabria coordinatore didattico) si potrebbe cercare di perseguire come obiettivo generale quello di “trasferire e soprattutto stimolare nei giovani studenti calabresi la consapevolezza della Costituzione italiana in un percorso che, partendo dalla memoria, mostri come la tavola dei valori in essa contenuti “viva” e produca effetti nei rapporti sociali, interindividuali e individuali”. Ciò  in quanto tali conoscenze costituiscono lo strumentario indispensabile ai fini di un’armoniosa convivenza e di una regolazione pacifica dei conflitti e delle trasformazioni in atto nelle società complesse.

Per la realtà calabrese, è evidente, questo è tanto più vero in quanto la piena consapevolezza dei propri diritti e doveri (il ‘senso civico’) è fattore di sviluppo ed emancipazione rispetto ai perduranti problemi del territorio regionale (come l’illegalità diffusa, le organizzazioni mafiose e criminali, la problematicità della civicness, l’assistenzialismo, la corruzione politica e amministrativa).

Gli obiettivi specifici potrebbero invece essere (sempre richiamando il Progetto “Per una sana e robusta Costituzione” del 2008) sostanzialmente i seguenti sotto-obiettivi:

- stimolare e trasferire negli studenti la conoscenza diretta dei contenuti della Costituzione;

- stimolare e trasferire nei giovani studenti la piena consapevolezza del valore della partecipazione alla vita sociale, politica ed economica anche come espressione di solidarietà e di crescita personale;

- stimolare la consapevolezza che solo una cittadinanza costituzionale piena ed “attiva” può colmare il deficit di senso civico che connota le arretratezze del territorio calabrese;

- trasferire il principio secondo cui il “bene pubblico” costituisce un bene da preservare in quanto destinato a soddisfare gli interessi primari delle persone nella comunità democratica;

- stimolare negli studenti la consapevolezza che la cultura “mediterranea”, per la sua storica capacità di apertura all’altro da sé, consente una convivenza tra “diversi” prevenendo il formarsi ed il rafforzarsi di forme di pregiudizio e stigmatizzazione;

- rafforzamento del principio di legalità ai fini dello sviluppo e della effettività dei diritti della persona.

Vi ringrazio per l’attenzione. Walter Nocito


 

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