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porto di Diamante, l'ass.Tripodi chiede di sospendere l'avvio dei lavori PDF Stampa E-mail
Scritto da mat - f.cirillo   

L’assessore all’urbanistica e governo del territorio della Regione Calabria  Michelangelo Tripodi accoglie le richieste del "Movimento ambientalista del Tirreno" a sospendere ogni procedura per l’avvio del porto a Diamante fino a quando il consiglio di stato si esprimerà sul ricorso presentato dagli stessi ambientalisti.

A seguito della comunicazione ricevuta dagli ambientalisti da parte del Segretariato generale della Presidenza della repubblica nella quale si riferiva che il ricorso era stato accolto e che la discussione sul merito passava al ministero competente in materia ed infine al Consiglio di Stato, il Movimento Ambientalista chiedeva alla Regione Calabria Dipartimento Ambiente ed all’assessore al territorio Michelangelo Tripodi di sospendere qualsiasi procedura di avvio dei lavori sull’area in oggetto dichiarata di grande pregio ambientale. Cosa che l’assessore ha subito attuato invitando  con lettera del 3 marzo 2009 “ il  responsabile Unico del procedimento a sospendere le procedure in essere relative alla realizzazione del porto turistico di Diamante sino a quando non si pronuncerà il Consiglio di Stato”.  La lettera dell’assessore Tripodi è stata inviata per conoscenza ai vari dipartimenti della Regione Calabria ed al sindaco di Diamante Ernesto Magorno. “Ero pienamente fiducioso dell’azione dell’assessore Tripodi a difendere il nostro territorio, anche perché lui stesso, nel settembre del 2002,  venne qui a Diamante per rendersi conto personalmente della bellezza della scogliera. – ha dichiarato Francesco Cirillo  Coordinatore del Movimento Ambientalista del Tirreno. D’altra parte sembra evidente una cosa- ha continuato- che se non vogliamo continuare ad abbattere ecomostri, come la regione calabria si appresta a fare, bisogna fare in modo che non ne nascano di nuovi. Avevamo scritto che agli 800 ecomostri da abbattere non volevamo aggiungerne uno nuovo. Questo perché se si danno avvio ai lavori, di qualsiasi natura e di qualsiasi genere su quell’area così delicata com’è la nostra scogliera, non possono che venirne fuori disastri ambientali gravissimi che porterebbero a compromettere irrimediabilmente l’habitat naturale composto da specie protette inserite in una splendida ed unica scogliera. Il partito del porto a tutti i costi ne esce per il momento sconfitto, così come ne escono sconfitti coloro che hanno cercato di boicottare in ogni modo l’azione del movimento ambientalista che si rivela quindi giusta e corretta sotto ogni aspetto sia giuridico che politico. Restiamo ora in attesa del verdetto finale del Consiglio di Stato che alla luce delle questioni poste non potrà che essere positivo”. Movimento Ambientalista del Tirreno - coord. F.Cirillo- 12.03.2009

 

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