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consuntivo 2016, le motivazioni del voto contrario PDF Stampa E-mail
Scritto da g.martucci d.capano (ora) - r.ugolino (pd - belvederecambiaverso) - v.carrozzino (rinascimento)   

La relazione al rendiconto della gestione non è, afferma la Giunta, “un documento di natura tipicamente contabile, ma un atto dal notevole contenuto politico-finanziario”, come la relazione previsionale e programmatica al Bilancio Preventivo.

Con quest’ultima si fissano degli obiettivi tenendo conto delle risorse a disposizione; con la relazione al consuntivo si dà conto dei risultati conseguiti, in termini di efficacia e di efficienza.

La relazione si presta ad una riflessione su quanto è stato realizzato e consente una prima verifica del percorso che l’Amministrazione comunale ha compiuto a tre anni circa dal suo insediamento.

Mentre è stato affermato, in più occasioni, la volontà di precisione nella presentazione dei dati, ciò per favorire la comprensione, da parte del Consiglio comunale e del Cittadino, delle scelte dell’Ente, si offre una lettura lacunosa, parziale, delle caratteristiche generali della popolazione, dell’economia, dei servizi che il Comune mette a disposizione dei cittadini.

Il dato relativo alla popolazione residente, (ab. 9298), non si accompagna ad una analisi demografica relativa al rapporto morti-deceduti, immigrati-emigrati né la popolazione risulta essere distribuita per fasce d’età; nonostante si riconosca che “l’andamento demografico incide sulle decisioni del Comune, sia per quanto riguarda i servizi che la politica degli investimenti”.

Nulla si dice della popolazione massima insediabile, dato che sarebbe stato possibile fornire perché contenuto nel Documento preliminare al P.S.C.

Nulla si dice del livello di istruzione della popolazione residente né della condizione socio-economica delle famiglie.

Le notizie generali relative al territorio e agli strumenti che lo governano sono estremamente lacunose: non si fa riferimento al P.S.C. in itinere, al Piano di colore, alle aree per Edilizia agevolata e sovvenzionata, al Piano di commercio.

Ciò spiega dell’apertura di esercizi commerciali privi di aree di parcheggio o di aree asservite, contemporaneamente, a edifici per civili abitazioni e a servizi commerciali.

Ciò spiega le entrate irrisorie derivanti da parcheggi comunali concessi alle attività commerciali che ne sono privi.

Ciò spiega il traffico caotico che si registra oramai in tutti i periodi dell’anno, e non solo d’estate, in via della Repubblica, in via G. Fortunato, in viale Stazione.

Nulla si dice delle scelte, operate dalla Giunta, di adottare, per il P.S.C., la procedura di cui all’art. 27 quater della L. 19/2002 che, di fatto, disattende le analisi effettuate dai tecnici redattori dello strumento di pianificazione territoriale, i quali sostengono la necessità di riqualificare il “costruito” e il “contesto ambientale”, il contrario delle scelte che quotidianamente compie l’Amministrazione comunale, come la monetizzazione di aree a standard ricadenti in zone del territorio degradate.

E’ paradossale che mentre si alienano, per pochi spiccioli, aree necessarie a soddisfare gli standard urbanistici (verde pubblico, verde attrezzato, parcheggi), si rinuncia all’alienazione o, in alternativa, a rientrare in possesso  dei reliquati della strada costiera, G. Murat, privi oramai di utilità pubblica.

Assenti del tutto i dati sull’Economia (si riferisce solo il numero degli addetti alle attività produttive, peraltro in maniera confusa ed approssimativa).

In altri termini, vogliamo ribadire che senza una conoscenza approfondita delle caratteristiche demografiche, economiche, sociali di una Comunità, insediata su un determinato territorio, non è possibile una programmazione seria della quale dare conto in sede di approvazione del Bilancio consuntivo.

Per passare alle questioni di merito, non possiamo non essere preoccupati della situazione contabile e finanziaria dell’Ente.

Il rendiconto 2016 conferma tutte le criticità (anticipazioni di tesoreria, residui, mancata riscossione, costi dei servizi) a suo tempo esposte dai gruppi di minoranza circa le previsioni “ottimistiche” contenute nel Bilancio di previsione relativo al medesimo anno.

Non si registrano risultati concreti in termini di investimenti e di contenimento della spesa.

Non ci convincono i giudizi positivi espressi nella relazione illustrativa al bilancio.

Ci dispiace sottolinearlo ma è un semplice copia ed incolla, fatto male, delle precedenti relazioni.

Infatti tra gli aspetti positivi  che dimostrano significativi progressi, vengono riportati gli stessi obiettivi contenuti nella relazione del 2015.

  • aspetti riguardanti la nostra capacità di ridurre la formazione dei residui passivi di parte corrente, provenienti dalla gestione di competenza dell'esercizio 2016.
  • aspetti riguardanti l'equilibrio di parte corrente conseguito ne12016, il mantenimento di un risultato positivo della gestione finanziaria.

C’è un particolare,  nel 2016 si registra non una diminuzione della formazione  dei residui passivi ma un suo sostanziale incremento. ( +33%)

2015

Residui

Competenza

residui passivi

€ 885.416,70

€ 4.160.023,88

€ 5.045.440,58

2016




residui passivi

€ 1.500.176,01

€ 5.512.324,40

€ 7.012.500,41

Ciò significa che le spese impegnate nel corso dell’anno non sono state liquidate. Un corretto e progressivo smaltimento dei residui passivi,  cioè la capacità del comune di liquidare i “debiti” accumulati nei confronti di fornitori e altri soggetti sia in conto residui che in conto competenza, significherebbe assumere nuovi impegni di spesa senza essere gravati dalla necessità di fare fronte agli obblighi contratti negli anni precedenti.

Nonostante il Decreto Trasparenza del 2013 lo sancisca come obbligo, il nostro Comune continua a non pubblicare  (ogni trimestre) i dati sulla tempestività dei pagamenti. Si chiama ITP , indicatore di tempestività dei pagamenti, ed esprime il ritardo delle amministrazioni nel saldare le fatture relative ad acquisti di beni, servizi e forniture.

Nel 2014, unico dato disponibile, il tempo medio di pagamento determinato tra la data di scadenza della fattura e la data di  emissione del mandato di pagamento era di 256 giorni.

Manca il dato e la pubblicazione del 2015, del 2016 e del primo trimestre 2017.

Il revisore nella sua relazione ci ricorda che il mancato rispetto degli adempimenti previsti dal DL 35/2013 è rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale del dirigente responsabile ma omette di certificare se L’Ente ha adottato misure organizzative tali da garantire il pagamento per somministrazioni, forniture e appalti rispettandone la tempistica.

Altro risultato considerato positivo è l’avanzo di Amministrazione che per il 2016 è pari ad € 4.274.586,59.

Ricordiamo, però, che alla formazione dell’avanzo di Amministrazione concorre la gestione dei residui con conseguenti riflessi sulla effettiva consistenza dello stesso. L’avanzo eccessivo deriva prevalentemente da una incertezza sulle Entrate.

Infatti l’affidabilità dei nostri residui attivi è pari al 30%. Maggiore è la percentuale e più alta è l’affidabilità. Un aspetto importante per la salute finanziaria dei comuni è proprio  l’affidabilità dei loro crediti.

La loro corretta gestione è indispensabile per la salute dell’ente. Nel bilancio sono stati conteggiati anche dei crediti che saranno difficilmente esigibili, perché molto vecchi, viziando di fatto l’attendibilità del bilancio stesso.

Per prudenza, infatti, i residui attivi che si prevede di non incassare non dovrebbero essere conteggiati, o almeno conteggiati solo in parte al fine di offrire una rappresentazione più veritiera dell'avanzo di amministrazione.

Ciò al fine di impostare politiche di spesa maggiormente aderenti alle disponibilità dell'Ente.

Nel 2016 sono state licenziate 147 delibere di Giunta  -16% rispetto al 2015 (174) -86% rispetto al 2009 (273)

E’ vero che i numeri vanno interpretati perché conta la qualità degli atti. Ma è pur vero che le delibere con un valore politico sostanziale prodotte da questa Giunta sono poche. (Basti pensare al “pasticcio” delle delibere sui parcheggi).

Il dato è significativo e  dimostra un certo immobilismo, una carenza di programmazione e di determinazione dell’ indirizzo politico – gestionale.Non c’è congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi predefiniti.

Ma se da una parte la Giunta non ha sufficientemente deliberato dall’altra il Sindaco ha utilizzato lo strumento delle Ordinanze contingibili ed urgenti per affidare importanti servizi per circa  € 1.200.000. Affidamenti diretti piuttosto che gare di appalto le quali, oltre a garantire maggiore trasparenza, consentono di abbattere i costi.

Delibere Giunta

n.totale

media mese

media set.

2016

147

12,3

3,1

2015

174

14,5

3,6

2014

209

17,4

4,4

2013

212

17,7

4,4

2012

208

17,3

4,3

2011

247

20,6

5,1

2010

274

22,8

5,7

2009

273

22,8

5,7


Aumenta la pressione fiscale pro capite, euro 592,30 +10% rispetto al 2015 (€ 537.07) e + 32% rispetto al 2011 (€ 447,51).

Aumentano i costi di gestione del Servizio idrico integrato (SII) +3%  e della raccolta dei rifiuti +7%



2014

2015

2016


SII

€ 1.127.328,91

€ 1.449.561,35

€ 1.492.047,46

+3%

Tari

€ 1.429.680,69

€ 1.411.841,03

€ 1.514.887,00

+7%


Argomenti ampiamenti trattati in sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2017, aumentando i costi, inevitabilmente, è aumentata la tassazione dei rifiuti con effetti devastanti non solo per le famiglie ma anche per  le attività economiche.

Il  ricorso a ordinanze per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, non solo non ha assicurato un servizio efficiente di spazzamento e lavaggio ma non ha consentito neppure una incisiva raccolta differenziata la quale, fosse stata effettuata correttamente, avrebbe ridotto il costo dei trasporti  e del conferimento in discarica.

La percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2016, in base ai dati forniti dall’ufficio competente, si aggira intorno al 30%, percentuale lontana dall’obiettivo prefissato dal Piano finanziario che prevedeva il 38%.

La  percentuale di Rd rappresenta uno dei principali indicatori di riferimento per la definizione dello stato di gestione dei rifiuti urbani, conoscerla e pubblicarla sul proprio sito istituzionale non  è , solo, sinonimo di trasparenza amministrativa ma costituisce un forte richiamo per la cittadinanza volta a perseguire “buone pratiche”.

Purtroppo il trend continua ad essere negativo, nei primi quattro mesi del 2017 la rd è pari 15,19%.

Lo stiamo sostenendo da tempo,  non devono essere i cittadini a pagare il prezzo di azioni inefficienti e di una gestione fallimentare, c’è bisogno di una inversione di tendenza.

L’Ente nel 2016 ha fatto ampio ricorso alle anticipazioni di tesoreria per circa euro 6.460.000,00

Le anticipazioni di cassa, previste dal D. Lgs 267/2000 (T.U.E.L.), si sostanziano come prestito a breve termine, concesso dalla Tesoreria, per poter far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili in situazioni di carenza temporanea di disponibilità liquide e non può essere adottata come fonte sistematica di finanziamento dell'Ente.

Nel corso degli anni , il Comune di Belvedere Marittimo ha reso ordinario il ricorso a tale strumento, mancando di individuare soluzioni alternative e meno onerose. Il costo degli interessi per  il solo 2016 ammonta a circa euro 25.500.Resta notevole l’ammontare dell’anticipazione non restituita, pari ad euro 853.405,42.

La Corte dei Conti  ricorda, al riguardo, che l'articolo 5 del D.Lgs. 149/2011 annovera il ripetuto utilizzo alle anticipazioni di tesoreria tra gli indicatori di situazioni di squilibrio finanziario. L'irregolarità posta in essere dall'Ente è sintomo di una precarietà degli equilibri strutturali di bilancio e rappresenta senza dubbio una violazione del principio di sana gestione.

Pertanto il ricorso costante all'anticipazione di tesoreria è espressione dell'incapacità dell'Ente di far fronte con le entrate ordinarie ai pagamenti ed inoltre il tale prolungato ricorso comporta costi elevati per l’Ente, trasformando l’anticipazione in una forma di debito a medio termine.

Il continuo ricorso  all'anticipazione di cassa è dovuto in gran parte alle difficoltà di riscossione di tributi e servizi  fondamentali quali Tari e Servizio Idrico.

La Tari per euro 3.641.258,63 e il Sistema Idrico Integrato per euro 2.663.264,17 rappresentano il 43% del monte residui attivi.

In presenza di riscossioni non aderenti all'accertato, sorge il ragionevole dubbio che le somme accertate non siano effettive e che vi sia, una costante sovrastima delle entrate così come più volte evidenziato dalla Corte dei Conti.

Viceversa, ipotesi più probabile, è esclusivamente, incapacità nel riscuotere.

Una scarsa capacità di riscossione, che non è, così come ancora una volta scritto nella relazione illustrativa al conto consuntivo 2016, il risultato della sola «crisi economica»  ma deriva dall’incapacità dell’Ente di recuperare risorse dall’evasione tributaria.

Circa 10 anni fa la mancata riscossione delle Entrate tributarie ed extra-tributarie si attestava, al massimo, al 20% in meno, nel 2015  al 35-40% in meno, oggi al 45% in meno rispetto alle somme iscritte a ruolo.

Criticità rilevata dallo stesso Revisore che invita l'Ente a «vigilare sulla tempistica e corretta riscossione delle partite iscritte a ruolo per evitare ulteriori aggravi di spese legate alla durata dell'incarico di riscossione ad intervenire per evitare che il

protrarsi del tempo faccia presumere la probabile insolvenza del contribuente prima della prescrizione. L'omessa riscossione di tasse e di altri tributi comunali, nei termini prescrizionali»,  - continua il Revisore - «può determinare ipotesi di danno erariale a carico dei soggetti preposti a tale attività. L'attività affidata al Concessionario della riscossione deve essere rendicontata sistematicamente dallo stesso ed informare l'Ente sulle procedure esecutive adottate per la riscossione».

La  fiscalità locale rappresenta uno dei pilastri sul quale deve poggiare l'azione amministrativa. Ad una maggiore capacità di riscossione corrisponde un  minore volume di residui attivi iscritti in bilancio che rappresenta una delle principali  cause di crisi finanziare più volte attenzionata dalla Corte dei Conti.

E’, per questa ragione, che riproponiamo:

  • l’istituzione del Baratto amministrativo. Il non affrontare finora l’argomento denota una disattenzione politica verso chi in questo momento ha più bisogno. Oltre a consentire all’Ente di usufruire di forza lavoro, rappresenta anche uno stimolo a diffondere maggiore senso civico e senso di appartenenza.

  • l'’istituzione di un Nucleo di Polizia tributaria che agisca a supporto degli Uffici, che operi sul territorio con controlli e verifiche sul servizio idrico integrato, sugli immobili, alcuni neppure accatastati né censiti dall’Ufficio tributi o tassati per superfici inferiori, sui beni patrimoniali e comunali, a cominciare dalla G. Murat, sui cittadini esenti da ticket o che fruiscono di agevolazioni per i servizi comunali di trasporto scolastico, refezione, ecc..

Il recupero dei tributi evasi eviterebbe che gli oneri fiscali gravino solo su una parte dei contribuenti, consentirebbe, in un momento di crisi, ancora grave, di salvaguardare le classi più deboli, attraverso la riduzione delle aliquote e della pressione fiscale, consentirebbe di incrementare le risorse destinate ai servizi.

L’Amministrazione comunale non registra difficoltà solo nella riscossione dei tributi, ma anche nella fase di accertamento: ci riferiamo alla Pubblicità e PP. Affissioni, al Canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (COSAP), ai terreni edificabili ai fini dell’IMU, alle aree pubbliche adibite a parcheggi, alla G. Murat: a tale proposito non solo non si riesce a riscotere quanto stabilito con le delibere di alienazione (sono state verificate le esatte superfici alienate? Quali somme sono state

incassate?) ma si evita, accuratamente, di accertare l’occupazione abusiva di tanti reliquati della strada costiera.

La scelta dell’Ente di affidare a società esterne il recupero dei tributi non ha raggiunto  i risultati sperati, non vi è stato alcun apprezzabile risultato che possa determinare una inversione della ormai storicizzata tendenza.

Lo abbiamo già detto in sede di Bilancio di previsione se la Maggioranza ritiene il personale amministrativo inadeguato (?) rispetto alle nuove esigenze organizzative, e quindi l’orientamento dell’Amministrazione è di esternalizzare alcuni importanti servizi bisogna, lo ribadiamo, ridefinire le indennità dirigenziali.

Inoltre, anche per ciò che riguarda i criteri di premialità per il personale, quale riconoscimento del merito e della valorizzazione dell’impegno e della qualità della prestazione individuale,  questi vanno riconosciuti solo al raggiungimento reale degli obiettivi programmati.

Da un’attenta lettura del verbale dell’Organo Indipendente di valutazione, n.2/2017, si evince non solo che non c’è corrispondenza tra gli obiettivi specifici raggiunti e la reale situazione  amministrativa e finanziaria dell’Ente, ma addirittura viene assegnata una percentuale maggiore rispetto al 2015.

L’OIV per il 2017 richiama l’Amministrazione all’assegnazione di nuovi obiettivi “sfidanti”, evitando di assegnare obiettivi generici di miglioramento dell’attività ordinaria dell’ufficio, difficilmente misurabile con dati oggettivi.

L’amministrazione comunale non si è ancora impegnata neppure per ridurre le spese di fornitura dell’energia elettrica, che ammontano a circa € 600.000 euro, le spese postali, quelle telefoniche, le spese per patrocinio legale.

Incarichi legali.

Nel 2016 sono stati conferiti 14 incarichi legali, il cui costo è stato  all’incirca di € 62.586,16, sono state invece liquidate fatture per liti e patrocinio legale per circa € 130.189,66. Incarichi affidati senza tener conto del Regolamento comunale per la disciplina del contenzioso, per il conferimento di incarichi di patrocinio e tutela legale approvato con Delibera di Consiglio comunale n.48 del 24.09.2010

Lo affermavamo già in sede di approvazione del bilancio di previsione 2016,  con l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, non è più possibile considerare l’assistenza legale in giudizio come intuitu personae.

Oggi, invece, è la Corte dei Conti dell’Emilia Romagna (deliberazione73/2017) che in una recente deliberazione sostiene  che «la ricostruzione della disciplina applicabile agli incarichi aventi a oggetto un singolo patrocinio legale dev’essere, rivista, alla luce del d.lgs.n.50 del 18 aprile 2016

Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 4 del citato decreto legislativo, l’affidamento dello stesso deve avvenire nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità.

L’applicazione anche al singolo patrocinio della disciplina del codice dei contratti pubblici conferma l’orientamento consolidato in merito all’impossibilità di considerare la scelta dell’avvocato esterno all’Ente come connotata da carattere fiduciario.

L'Anac, invece, con delibera n. 1158/2016, ha evidenziato che nell'affidamento di un patrocinio legale le amministrazioni possono attuare i principi di cui all’art. 4 del codice dei contratti pubblici applicando sistemi di qualificazione, ovvero la redazione di un elenco di operatori qualificati, mediante una procedura trasparente e aperta, oggetto di adeguata pubblicità, dalla quale selezionare, su una base non discriminatoria, gli operatori che saranno invitati a presentare offerta.

Quanto sopra deve avvenire sulla base di un principio di rotazione, applicato tenendo conto, nell’individuazione della rosa dei soggetti selezionati, dell'importanza della causa e del compenso prevedibile.

È altresì utile precisare che detti elenchi di operatori qualificati possono essere articolati in diversi settori di competenza, e che non sarebbe comunque legittimo prevedere un numero massimo di iscritti.

Qualora vi siano motivate ragioni di urgenza, dettagliatamente motivate e non derivanti da un'inerzia dell'Ente conferente, tali da non consentire l’espletamento di una procedura comparativa, le amministrazioni possono prevedere che si proceda all'affidamento diretto degli incarichi, sulla base di un criterio di rotazione (ove siano stati istituiti elenchi di operatori qualificati, l’affidatario dev’essere individuato tra gli avvocati iscritti in detti elenchi).

Per concludere, questa Amministrazione di centrodestra ripropone le politiche permissive che hanno segnato negativamente le esperienze Granata e che possono tradursi in questa massima: ciascuno faccia ciò che crede, ciò che torna comodo al suo vantaggio personale perché ciò che conta è il “particulare” non “l’universale”.

E’ necessario, invece, prevedere una riprogrammazione delle attività dell'Ente, un nuovo modus operandi che fornisca gli opportuni indirizzi operativi agli organi gestionali. Crediamo di aver motivato e documentato in maniera esauriente il giudizio nettamente negativo nei confronti dell’operato dell’Amministrazione comunale e pertanto esprimiamo il nostro voto contrario all’approvazione del conto consuntivo 2016. Giovanni Martucci - Daniela Capano (Gruppo consiliare "ORA" - Riccardo Ugolino (Gruppo consiliare Pd - Belvederecambiaverso) - Vincenzo Carrozzino (Gruppo consiliare "Rinascimento")

 

*Relazione della Minoranza consiliare al Conto Consuntivo 2016 - Consiglio comunale del 05.06.2017

** Il Consigliere Ugolino, per motivi personali, non era presene all'assise consiliare ma ne ha condiviso i contenuti.

 



tradursi in questa massima: ciascuno faccia ciò che crede, ciò che torna comodo al suo vantaggio personale perché ciò che conta è il “particulare” non “l’universale”.

E’ necessario, invece, prevedere una riprogrammazione delle attività dell'Ente, un nuovo modus operandi che fornisca gli opportuni indirizzi operativi agli organi gestionali.

Crediamo di aver motivato e documentato in maniera esauriente il giudizio nettamente negativo nei confronti dell’operato dell’Amministrazione comunale e pertanto esprimiamo il nostro voto contrario all’approvazione del conto consuntivo 2016.

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