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a proposito dell’ incontro di Cetraro sul Biologico e le sue opportunità, con l’orgoglio di aver aperto una strada PDF Stampa E-mail
Scritto da g.bellusci - m.marini   

Abbiamo appreso che in data 29 giugno si è tenuto a Cetraro, presso il Grand Hotel San Michele, un incontro su agricoltura, biologico e promozione dei bio-distretti in Calabria e lo abbiamo appreso con una certa soddisfazione,

perché evidentemente una cultura del biologico si va diffondendo, nonché della necessità di una riconversione sul territorio, in nome della Salute e di uno sviluppo dell’ Agricoltura in senso innovativo. E anche soddisfazione, perché l’ incontro rappresenta, in qualche modo, un risultato di più di un anno di lavoro in questa direzione, iniziato nel giugno 2015 a Buonvicino e andato avanti quasi senza interruzione, tra momenti di in/formazione, convegni e sensibilizzazione del territorio ai temi del ritorno alla Terra, del biologico, della salute e della sicurezza del cibo. Lo diciamo per rispetto dei tanti che, anche negli incontri affollati delle diverse contrade, vi hanno dedicato tempo, impegno e partecipazione, o che hanno aperto le loro case, aziende, luoghi di lavoro: in primo luogo coltivatori, aziende già certificate bio o in via di riconversione, aziende di trasformazione e commercializzazione, rappresentanti dell’ Agricoltura Sociale, di associazioni e di cittadini, le università e quelle amministrazioni comunali che da subito hanno aderito e sostenuto il progetto, nonché rappresentanti regionali, organizzazioni nazionali e internazionali. A tutti loro va il nostro riconoscimento per avere avviato e per migliorare ogni giorno un progetto impegnativo e lungimirante, come la nascita di un Bio-distretto in Alto Tirreno Cosentino, lo diciamo a nome del Comitato Promotore, che in quest’ anno è andato via via crescendo, sia perché, appunto, è in crescita un sentire comune su questi temi, sia e soprattutto perché la nostra attenzione si è rivolta costantemente alla costruzione di una rete, in primo luogo di coltivatori e aziende agricole: sono loro il principale soggetto del progettare e dell’ agire verso un modello agricolo eco-sostenibile e innovativo ed è questa la condizione, perché il percorso sia realmente e strutturalmente radicato nel tessuto sociale e in tutte le sue ricadute, economiche, etiche, culturali, perché produca sinergie, condivisione, (anche, perché no, un miglioramento della comunicazione) e risultati nel tempo, insomma perché abbia un futuro. Giovanni Bellusci (Presidente) Mascia Marini (vice Presidente) - 01.07.2016

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