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il referendum del 17 aprile, una base di partenza per l’ambientalismo belvederese (?) PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   

1779  Elettori di Belvedere, pari al 23,17% degli aventi diritto al voto, si sono recati ieri alle urne per compiere il loro dovere civico.

1635 Hanno votato  SI  all’abrogazione dell’art. 6, comma 17, terzo periodo, del Dlgs n°152/2006 e, quindi, hanno espresso la loro ferma opposizione allo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas naturale, una volta scadute le concessioni.

Siamo stati una minoranza, seppur nutrita, sconfitta dai fautori dell’astensionismo, come è accaduto,  del resto, in tutta la Calabria e in Italia.

Ma, pur deluso dal risultato complessivo, prendo atto con soddisfazione, per il risvolto politico che negli ultimi giorni stava snaturando il referendum, dell’’esistenza, anche a Belvedere Marittimo, di un’area consistente di cittadini, soprattutto giovani, particolarmente sensibili alla salvaguardia dell’ambiente.

E’ da questo dato positivo che bisogna partire per invertire, nel nostro Paese, politiche ultradecennali per nulla rispettose del paesaggio naturale e antropizzato.

D’altra parte, se ci preoccupiamo, come è giusto, delle piattaforme e dei pozzi petroliferi dell’Adriatico, dello Jonio e del Canale di Sicilia:

  • perché non vigilare anche sugli scarichi abusivi di liquami nei nostri torrenti e, quindi, nel mare che bagna il nostro Paese?
  • perché dovremmo essere indifferenti alle modalità di raccolta e smaltimento dei nostri rifiuti?
  • perché non indignarci dei tanti fabbricati non ultimati che deturpano il nostro paesaggio?
  • perché  disinteressarci del Piano strutturale comunale (PSC) che potrebbe prevedere ulteriore cemento piuttosto che servizi e verde pubblico?

Comprendo che è più semplice scagliarsi contro i palazzi romani  e  anonimi petrolieri piuttosto che opporsi ad amministratori e imprese locali che hanno dei nomi e dei cognomi.

Tuttavia sono convinto che, insieme ai tanti amici che su Facebook non hanno avuto remore a invitare gli elettori a recarsi alle urne per votare  SI, saremo in grado di mobilitare l’opinione pubblica a tutela dell’ambiente e dei beni comuni.O no? Non è vero forse? Riccardo Ugolino consigliere comunale Pd - 18.04.2016

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