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bilancio di previsione 2015, l'intervento del consigliere Ugolino PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   

Il Bilancio di previsione non è un semplice documento contabile; è l’atto politico fondamentale dell’Amministrazione poiché fissa gli obiettivi che il Comune si prefigge e gli strumenti predisposti per realizzarli.

Peraltro, l’esame della documentazione allegata al Bilancio, per la data in cui viene sottoposta alla valutazione del Consiglio (22 Agosto), si presta ad una riflessione, che sarebbe propria del bilancio consuntivo, su quanto è stato realizzato, piuttosto che su ciò che dovrà essere realizzato; inoltre consente una prima verifica del percorso che l’Amministrazione comunale ha compiuto dal suo insediamento.

Noi non condividiamo i giudizi positivi che la Relazione Previsionale e Programmatica lascia intendere, sia nel metodo che nel merito.

Mentre si afferma “la capacità politica dell’amministrazione di agire in base a comportamenti chiari ed evidenti” e la volontà di “chiarezza espositiva e di precisione nella presentazione dei dati” , ciò per favorire la comprensione, da parte del Consiglio Comunale e del cittadino, delle scelte dell’Ente, si offre una lettura lacunosa, parziale, a volte anche errata, delle caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell’economia, dei servizi che il Comune mette a disposizione dei cittadini.

I dati relativi alla popolazione: i nati, i deceduti, gli immigrati, gli emigrati, la distribuzione per fasce di età, sono riferiti al 31/12/2013.

Nulla si dice della popolazione massima insediabile , dato che sarebbe stato possibile fornire, sia in riferimento al P.R.G. ,  che al Documento preliminare al P.S.C. .

Nulla si dice del livello di istruzione della popolazione residente né della condizione socio – economica delle famiglie.

Nonostante si riconosca che “ l’andamento demografico nel complesso è un fattore  importante che incide sulle decisioni del Comune, sia per quanto riguarda l’erogazione dei servizi che la politica degli investimenti”.

Il paragrafo dedicato al territorio è addirittura fuorviante. Il Comune sarebbe privo di P.R.G. , di P.I.P. , dei P. ED. EC. POP. , del Piano di colore, del Piano di commercio.

Dati incompleti sono forniti anche per i servizi e le strutture: aree verde, parchi, giardini, parcheggi pubblici, raccolta differenziata; mentre il Comune disporrebbe di una (inesistente) struttura residenziale per anziani.

I dati relativi all’Economia sono frammentari, in alcuni casi radicalmente sbagliati e contraddittori con quelli di cui dispone l’Ufficio per le ATTIVITA’ PRODUTTIVE.

Un solo esempio: la relazione previsionale riferisce che nel 2014 erano attivi a Belvedere 100 ALBERGHI E RISTORANTI; ora, a voler comprendere nella categoria ALB. e RIST. anche gli esercizi di somministrazione alimenti e bevande, che sono in numero di 69, il dato complessivo sarebbe pari a 87, poiché le strutture ricettive sono 8 alberghi, 2 residenze di campagna, 1 campeggio, 2 agriturismo (1 dei quali senza posti letto), 5 B&B.

In conclusione vogliamo sostenere, come si legge peraltro nell’introduzione alla Relazione Previs. E Programm. , che senza una conoscenza approfondita delle caratteristiche demografiche, economiche, delle condizioni sociali, delle risorse di una Comunità, insediata su un determinato territorio, non è possibile una programmazione efficace ed efficiente.

Per passare alle questioni di merito, non possiamo non essere non preoccupati della situazione contabile e finanziaria dell’Ente:

  • come non esserlo se le ENTRATE accertate e non riscosse (i residui attivi), riferite agli anni 2000 – 2014, ammontano a €27.140.888?
  • e se per ripianare il disavanzo tecnico di € 4.151.623,51 , accertato al 1° Gennaio 2015, occorre un taglio annuale per 30 anni di € 138.384?

Il fatto è, come rileva la Corte dei Conti, con nota del 22 Giugno 2015, che l’Amm. com. è “ incapace di realizzare in termini di cassa quanto accertato... o potrebbe evidenziare una sovrastima degli accertamenti di competenza, allo scopo di rappresentare un equilibrio di gestione”.

In entrambi i casi, noi riteniamo indifferibile procedere al recupero dell’evasione dei tributi comunali, attraverso l’istituzione di un NUCLEO DI POLIZIA TRIBUTARIA E PATRIMONIALE:

  • che agisca a supporto degli uffici, attraverso l’incrocio dei dati;
  • che operi sul territorio con  controlli e verifiche sul serv. idr. int. , sugli immobili , alcuni neppure censiti o tassati per superfici inferiori a quelle reali, ai fini dell’IMU, della TASI, della TARI, sui beni patrimoniali e comunali, a cominciare dalla strada G. MURAT o per finire ai parcheggi, agli esenti TICKET
  • che agisca, di concerto con l’Agenzia delle Entrate, per garantire al Comune l’acquisizione di una quota di redditi sottratti al fisco.

La verità è che anche questa Amministrazione di centrodestra ripropone le politiche permissive che hanno segnato negativamente le esperienze Granata e che possono tradursi in questa massima: ciascuno faccia ciò che crede, ciò che torna comodo al suo vantaggio personale perché ciò che conta è il “particulare” non “l’universale”. Tutto cambia per non cambiare nulla e le facce giovani e dinamiche servono gattopardescamente  per riproporre le politiche di sempre.

Un nucleo di polizia tributaria che agisca, di concerto con l’Agenzia delle Entrate, per garantire al Comune l’acquisizione di una quota dei redditi sottratti al fisco.

Il recupero dei tributi evasi eviterebbe che gli oneri fiscali gravino solo su una parte dei contribuenti, consentirebbe, in un momento di crisi, ancora grave, di salvaguardare le classi più deboli, attraverso la riduzione delle aliquote e della pressione fiscale, consentirebbe di incrementare le risorse destinate ai servizi.

Non c’è dubbio che le difficoltà negli Enti locali derivino pure dai tagli dei trasferimenti centrali e da una politica deflattiva:

  • che nel 2015 ha consentito solo un modesto incremento del PIL
  • che ha costretto i Comuni ad aumentare la pressione fiscale per compensare i tagli o per incrementare la spesa.

A nulla è servito l’esempio degli USA il cui PIL è aumentato del 10,1% rispetto al 2006, proprio grazie alla spesa sociale che è aumentata, nel 2013, del 72% rispetto al 2006.

Il Comune, però, non si è attivato per ridurre la SPESA CORRENTE in maniera selettiva.

Ha fatto ricorso, quasi sempre, per la fornitura di beni e servizi, agli affidamenti diretti piuttosto che alle gare di appalto le quali, oltre a garantire maggiore trasparenza e i diritti delle imprese a concorrere sul mercato, consentono di abbattere i costi: lettura dei contatori, manutenzione delle pompe di sollevamento, gestione degli impianti di pubblica illuminazione, raccolta dei rifiuti, sono tutti servizi affidati con ordinanze sindacali che fanno lievitare i costi al di là di quelli praticati sul mercato.

L’Amministrazione comunale non si è ancora impegnata neppure per ridurre le spese di fornitura dell’energia elettrica, che ammontano a circa 500.000 euro, le spese postali, quelle telefoniche e per consulenze e incarichi esterni che si aggirano intorno ai 200.000 euro.

Irrisorie sono le percentuali di R.D. che, qualora fosse effettuata correttamente, ridurrebbe i costi del trasporto e del conferimento dei rifiuti in discarica.

Le Amministrazioni comunali di Centrodestra, e quella in carica non fa eccezione, in questi anni di crisi, la più grave dal dopoguerra, quando sarebbero stati necessari strumenti di pianificazione e investimenti pubblici per incentivare i consumi, sostenere il sistema produttivo, hanno rinunciato all’adozione del Piano strutturale comunale, al rilancio dell’edilizia convenzionata, hanno abbandonato  al loro destino le imprese che nell’inverno 2009 – 2010 si sono indebitate per far fronte all’emergenza provocata dalle frane, le Case di Cura che hanno visti ridotti i posti letto e le risorse (budget).

L’Amministrazione Comunale non ha ancora riaperto i cantieri di quelle opere pubbliche appaltate o finanziate dall’Amm. D’Aprile – Ugolino: la parallela a Via della Repubblica, la strada di collegamento Oracchio – S.s.18, la strada Acquaro – S. Lucia, le opere di difesa dall’erosione costiera, il P.R.U. (Piano di recupero urbano) in località S. Antonio, il Lungomare per Calabaia, l’edilizia residenziale e l’albergo diffuso nel centro storico.

Non c’è un cantiere aperto a Belvedere, fatta eccezione dei lavori sul Lungomare, nonostante si sostenga, da più parti, che l’unico modo per contrastare la crisi è riaprire i cantieri.

Anche il Presidente dell’ANCE Calabria ritiene che “in questo momento le ricette neoliberiste non sembrano in grado di dare un positivo shock a un mondo produttivo che appare inerme e incapace di reagire” e invoca “l’intervento della mano pubblica per sbloccare ciò che è rimasto sulla carta”.

Dall’altra parte gli USA hanno ripreso a crescere non solo incrementando la spesa sociale, non solo aumentando i salari minimi, ma con massicci investimenti pubblici, aumentati del 24,9% a fronte di un modesto 2,2% registrato nel Eurozona.

Naturalmente gli investimenti devono essere selettivi e privilegiare, ad esempio, il riassetto idrogeologico del territorio, il disinquinamento del mare e delle spiagge, intervenendo anche a monte, cioè nei territori non bagnati dal mare.

Proprio di recente l’ARPACAL ha reso note le condizioni di salute delle nostre coste che per il 92% risultano di qualità eccellente, per il 5% buona, per il 3% sufficiente.

Da tenere presente che ai fini del conteggio statistico non vengono considerati i tratti soggetti a inquinamenti di breve durata (72h), ma che provocano quella “schiuma bianca” che ogni estate galleggia, puntuale, sulle nostre acque di balneazione; purtroppo, anche Belvedere, peraltro compreso nei Comuni del Tirreno Cosentino dove l’ARPACAL ha riscontrato i maggiori problemi, a causa di depuratori incapaci di smaltire i volumi estivi, a causa di scarichi abusivi, di acque torrentizie pessime.

Le Amministrazioni comunali di Centrodestra, in questi anni di crisi profonda, non sono state in grado di valorizzare le risorse paesaggistiche, agroalimentari, naturalistiche, culturali che avrebbero potuto incentivare i flussi turistici e, quindi, l’occupazione.

Gli attuali amministratori agiscono in continuità con i precedenti, come dimostrano le vicende relative ai beni archeologici venuti alla luce di recente a Trifari, Virella, Oracchio, Capo Tirone, per i quali non esiste, allo stato, alcun progetto di recupero  e di valorizzazione; come dimostra il disinteresse nei confronti della disoccupazione giovanile che ha raggiunto percentuali che non possono non destare grave preoccupazione per la tenuta sociale del nostro Paese.

È significativo che i tanti giovani e imprese belvederesi che hanno aderito al Programma regionale “Garanzia Giovani” hanno attinto le informazioni necessarie al servizio Informalavoro istituito dal gruppo consigliare del PD.

Crediamo di avere motivato e documentato in maniera esauriente il giudizio nettamente negativo che esprimiamo nei confronti dell’operato dell’Amministrazione Comunale la quale, ad oltre un anno dal suo insediamento, non  ha dimostrato né capacità progettuali né capacità gestionali. Riccardo Ugolino consigliere comunale Pd - 22.08.2015

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