Buonvicino, forum su "agricoltura comunità territorio" |
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Scritto da comunicato stampa | |||
Ritorno alla Terra: questo il nome del Forum pubblico su Agricoltura Comunità Territorio, che si terrà a Buonvicino Giovedì 18 alle ore 17 nella Sala Conferenze del Museo (MAGB ). Il Convegno è promosso dal Forum Regionale dell’Agricoltura Sociale e dal Gruppo Promotore del Bio-distretto di zona e rappresenta l’avvio e la presentazione di attività volte al recupero e allo sviluppo dell’Agricoltura nelle aree interne e collinari, delle derivanti risorse occupazionali, della sua funzione sociale. Al Forum, introdotto da Mascia Marini, del Gruppo Promotore Bio-distretto, dopo i saluti del Sindaco di Buonvicino, Ciriaco Biondi e di Domenico Pappaterra, Presidente dell’ Ente Parco del Pollino, interverranno Annamaria Vitale del Centro Studi per lo Sviluppo Rurale dell’Università della Calabria, Anna Bavaro per il Forum Regionale dell’Agricoltura Sociale, Fausto Scavello per l’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), Francesco Perrone per l’ARSAC (Azienda Reg. per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese). Seguiranno testimonianze della sezione di Cetraro dell’AIAS, dell’ Arcipelago Sagarote di Diamante, quali esperienze dirette di Agricoltura Sociale e il dibattito pubblico. Con il Forum del 18 si apre un percorso che proseguirà in successivi tavoli tematici, aperti alla popolazione e di cui a fine Convegno saranno comunicate le date.
Con quali misure arginare la fuga dei giovani dalle campagne e anzi, richiamarne da altri paesi, con quali scelte salvaguardare il cibo e la Salute, orientandosi alle produzioni biologiche e ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), o come esercitare un controllo attivo sul territorio contro il dissesto idrogeologico, inevitabile conseguenza dell’ abbandono della terra, come valorizzare il modello sociale includente che è parte fondamentale del lavoro agricolo: sono solo alcuni tra i tanti obiettivi e percorsi di una riconversione necessaria e urgente. Temi molto attuali e ampiamente condivisi, ma il carattere importante e innovativo è che tale processo sia nato dal basso, da esigenze della società civile e che poggi su una Rete, speriamo sempre più forte di coltivatori, aziende di settore, cittadini e associazioni, istituzioni sensibili.
Si tratta sicuramente di un lavoro lungo e non facile, che tuttavia rappresenta l’unica strada percorribile in un territorio inequivocabilmente rurale. Molte le risorse che tutti conosciamo, dalla bellezza naturalistica all’ ospitalità della popolazione, dalla storia all’ archeologia, ma la sua più grande ricchezza è sicuramente costituita da una ben conservata Biodiversità ambientale, ancora tutta da valorizzare. comunicato stampa - 17.06.2015
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