I lavori in corso nell’area di Capo Tirone, finalizzati alla realizzazione di una sala polifunzionale e alla ristrutturazione dell’anfiteatro, costituiscono un’opera senza dubbio importante per qualificare il tessuto urbano della Marina, fortemente degradato,  e per potenziare i servizi culturali e sociali, allo stato carenti.

I lavori di scavo e demolizione hanno destato, però, qualche perplessità nei cittadini belvederesi interessati alla salvaguardia di un’area di rilevante interesse archeologico, che in passato ha restituito reperti di età greco-romana, oggi custoditi nei musei di Sibari e Reggio Calabria.

Di tali preoccupazioni si è fatto interprete il locale circolo di Legambiente nonché lo scrivente Consigliere  comunale, che ha prontamente informato  studiosi e collaboratori della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.

Da un primo sopralluogo effettuato alla presenza del Direttore dei lavori,  non sono per il momento emersi materiali di interesse archeologico,  mentre sono da ritenere di un certo pregio le pietre con le quali erano rivestiti i muri del tratto di strada che si sta demolendo.  A questo proposito, chiedo che tali  pietre siano recuperate e riutilizzate, magari  per rivestire i muri della sala polifunzionale.

Tanto premesso, in qualità di Consigliere comunale del PD, chiedo siano  effettuate,  di concerto con la Soprintendenza, opportune ricognizioni in prossimità della spiaggia di Capo Tirone,  dove sicuramente erano presenti fondachi e magazzini al servizio del porto medioevale, ancora attivo alla fine dell’Ottocento. Infatti, sono tuttora visibili  muri perimetrali  in pietra e un arco a tutto sesto.

Confidando nella sensibilità di Amministratori che intendano valorizzare il patrimonio storico-culturale del proprio paese, resto in attesa di  un rapido riscontro. Riccardo Ugolino consigliere comunale Pd - 25.03.2015