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comitato per le bonifiche: se il sito Marlane sarà nell’elenco dei siti da bonificare a livello regionale è solo per il nostro intervento diretto PDF Stampa E-mail
Scritto da comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e laghi della calabria   

Il sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò ritorna sull’argomento Marlane e come già fatto qualche mese fa , sceglie il salone della provincia di Cosenza per una conferenza stampa , mercoledì 16 luglio alle ore 11,30, sulla situazione ambientale di tale area.

A spalleggiarlo senza sapere nulla su quanto avvenuto realmente in quella fabbrica , sprovveduti esponenti regionali e  provinciali  del PD . Intanto non riusciamo a spiegarci perché il sindaco non convochi queste conferenze stampa nel suo comune  e nei luoghi dove è avvenuta la tragedia . Forse perché non vuole confrontarsi con operai e militanti del nostro Comitato che sicuramente gli contesterebbero ogni parola. Perché come tutti sanno a Praia a Mare, per questa fabbrica e per la salute dei cittadini, oltre che degli operai, non ha mai fatto niente, avendo delle responsabilità gravissime sulla questione.

Per chi non lo sapesse, è bene ricordare che il sindaco Antonio Praticò, è stato per 35 anni, fino alla pensione, prima operaio e poi  impiegato della Marlane dal 1956 al 1994 , e esponente sindacalista della CISL dal 1966. E’ entrato nell’amministrazione del Comune di Praia a Mare fin dal 1980 ricoprendo cariche di assessore fino al 1993, successivamente è stato sindaco dal 1993  al 2006. Nel 1998, essendo al terzo mandato, fece eleggere sindaco il fratello Biagio e lui divenne assessore. Nel 2004 Praticò venne eletto consigliere provinciale della Margherita, e vi resterà fino al 2009, ritentando nelle nuove elezioni ma uscendone sconfitto. Nel 2007 viene sconfitto alle elezioni comunali da Lomonaco, anche lui direttore della Marlane ed oggi imputato per disastro ambientale nel processo in corso presso il tribunale di Paola . Nel 2012 Antonio Praticò è nuovamente eletto sindaco. Quindi un padre padrone dell’intero paese.

Ma quello che bisogna sapere da questo sindaco ora diventato improvvisamente difensore dei lavoratori Marlane è quanto da lui dichiarato, sotto giuramento, al Presidente Introcaso chiamato come teste dagli avvocati di parte civile, nel processo in corso presso il Tribunale di Paola. A domanda da parte dell’avv. Conte se gli aspiratori all’interno della fabbrica funzionassero lui ha risposto così: : Cioè che l'aria era... veniva fatta da impianti di... c'erano tre, tre impianti, e allora questi impianti venivano ogni settimana manutentati...portati nella normalità. E ritengo che questa era una cosa necessaria e doverosa per vivere con una climatizzazione poi all'interno e nel ricambio dell'aria, in termini consoni. Il contrario da quanto stabilito dalla perizia fatta da Paludi e da quanto dichiarato da tantissimi operai testimoni. Gli aspiratori non funzionavano e riciclavano la stessa aria all’intero dei reparti e anche l’acqua usata dagli aspiratori non veniva pulita E a domanda se il reparto tintoria era un reparto unico, Praticò si imbroglia in una risposta che non fa capire nulla. In realtà come dimostrato dalle varie perizie l’ambiente era unico e tutti respiravano la stessa aria ed invasi dagli stessi vapori.

Addirittura quando l’avv. Conte gli chiede se vedesse dalla sua postazione il reparto tintoria, lui risponde che la cosa gli interessava relativamente. Ed ancora alla domanda se avesse visto operai indossare mascherine lui risponde di averli visti. E questo quando è stato dimostrato nelle super perizia del dott. Paludi che dall’acquisto delle mascherine si deduce che se queste fossero state indossate sarebbero bastate per il fabbisogno annuale di solo 3 operai.   Quindi in quale fabbrica ha lavorato Praticò ? Difatti a domanda dell’avv. Conte se si fosse accorto delle continue morti di tumore, ha risposto che lui non era un medico e che quindi non poteva sapere perché quei lavoratori morissero. Per lui insomma era tutto normale anche che sindacalisti avessero da gestire laboratori esterni per l’indotto. E alla fine se fosse a conoscenza dei sotterramenti dei rifiuti all’interno della fabbrica, ecco che lui risponde di no. E risponde di no anche all’avv. Ambrosio di Legambiente che gli chiede dettagli sui rifiuti.

Insomma Praticò di quanto avvenuto nel suo territorio e nella sua fabbrica non ha mai saputo niente, non si è mai accorto di niente. L’unica cosa che ha chiesto, alla fine del lungo interrogatorio, al Presidente del Tribunale che gli venisse tolta una multa sanzionatoria per non essersi presentato alla prima deposizione. “Sono un povero pensionato nullatenente”, solo questo ha ricordato di dire.  Di cosa vuole quindi parlare oggi il sindaco,sindacalista, di quale Marlane, di quale fabbrica , di quale difesa della salute? Ricordiamo a tutti, che più volte abbiamo chiesto interventi di bonifica sul territorio praiese e sulla Marlane e che niente ha mai fatto il sindaco per intervenire e tutelare la salute dei cittadini. Se il sito Marlane sarà nell’elenco dei siti da bonificare a livello regionale è solo per il nostro intervento diretto, dal momento che il sindaco non volle procedere con la pratica a livello amministrativo. E che siamo stati noi, con una denuncia alla Procura, a costringere la proprietà a pulire il terreno adiacente alla fabbrica, dopo aver visto le condizioni pietose nelle quali era ridotto il terreno della Marlane. Cosa della quale il sindaco non si era mai accorto.  Concludiamo dicendo che quello che dirà il sindaco alla conferenza stampa saranno solo chiacchiere, dal momento che non ha mai fatto nulla sia per i lavoratori che per la salute dei cittadini di Praia a mare e che ora è parte civile nel processo solo per vedere se può spillare soldi a Marzotto per impinguare le casse del comune e non certo per restituirli alle famiglie dei morti della Marlane o per provvedere alla bonifica del sito inquinato. Comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e laghi della Calabria - 15.07.2014

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