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caro segretario del circolo Pd (partito democratico) PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Premesso che al momento che scrivo non so se risulto tesserato al Circolo Cittadino del PD (Partito Democratico), non essendo in possesso di tessera, non tanto per una mia disattenzione, quanto per una ingenua fiducia riposta nel Direttivo dello stesso avendo versato Euro 15,00, nelle mani del funzionario Riccardo Ugolino

al momento delle Primarie che hanno determinato, anche col mio voto, l’avvento di Renzi a Segretario Nazionale, confermando così, al momento, una mia precedente ma discontinua militanza. Discontinuità fra l’altro risalente al 2009 per effetto della voluta mancanza di riconferma alla candidatura di Sindaco, in qualità di Sindaco Uscente, in rappresentanza dello stesso PD, e questo per specifico desiderio dell’allora Segretaria di Circolo, Rachele Grosso Ciponte e dello stesso Riccardo Ugolino. Con il risultato inevitabile di un insuccesso della Sinistra divisa e con l’aggravante  di una manifesta  consapevolezza da parte dello stesso Ugolino di una impareggiabile proficuità della mia Amministrazione, nella quale lo stesso era Vicesindaco, abbondantemente resa pubblica, successivamente, nei suoi numerosi articoli su questo Blog e gli interventi in Consiglio Comunale.

Simile premessa si rende necessaria per capire, io medesimo, di quale margine di titolarità critica posso disporre nel momento in cui mi accingo a manifestare alcune significative osservazioni al tuo comunicato reso nella funzione di  Segretario di Circolo ed apparso ieri Martedì 11 Marzo 2014 sull’Altrasinistra. Nello stesso, in particolare, mi sembra di cogliere la volontà del Segretario del Circolo di voler adire ad una Lista Amministrativa, per la prossima competizione, a taratura di Partito di appartenenza e con la specifica “indicazione di ufficio” di Riccardo Ugolino a candidato Sindaco, confermando quanto lo stesso Candidato da tempo predice, addivenendo così ad una investitura ufficiale.

Da quanto sopra,  credo adesso risulti chiara la consapevolezza di sapere io per prima se in questo momento mi competano ancora i titoli per alcune osservazioni di fondo nelle vesti di iscritto, oppure se le medesime abbiano valenza nelle vesti di cittadino qualunque, ma cittadino della Città di Belvedere.

La prima è tutta riconducibile all’interno del partito se è vero, per come sembra, che il Segretario abbia deciso di dare vita ad una Lista Comunale con lo stemma (virtuale) del PD. In particolare, se sono iscritto: come intendi tu Segretario conciliare lo Statuto dello stesso che vieta candidature a coloro che abbiano riportato sentenze definitiva di condanne, soprattutto per motivi amministrativi? Un rilievo peraltro dal sapore simbolico-morale, tutto interno al Partito, come tu sai, enfatizzato splendidamente dagli esperti della Rottamazione nell’additare i Rottamanti e poi sancito nello Statuto dello stesso . E, a dire il vero, come sono solito, lo stesso non è contemplato dalla Legge sulla candidabilità, avendo nello specifico l’interessato espiato la colpa con l’astenersi oltre cinque anni dalla partecipazione ad incarichi pubblici. Ma caro Segretario, per lo Statuto Renziano, resta purtroppo questa una squisita questione di immagine e coerenza per come il caso Gentile insegna, e non è neanche riconducibile ai casi dei quattro Sottosegretari semplicemente indiziati.

Se mi consenti, la soluzione passa  attraverso la esclusione del soggetto dalla Lista, o dalla astensione di patrocinare questa lista da parte del Partito Democratico, sia di Circolo che Regionale. Rimane all’interessato il diritto di “Liberta” di una sua Lista Personale, dignitosa e condivisibile per l’apporto che può offrire alla campagna amministrativa.

L’altra osservazione riguarda proprio la tua specifica opzione di ufficio a candidarti in Lista e partecipare alla programmazione ed attuazione della gestione del Comune di Belvedere nelle vesti di figlio naturale e legittimo di una Dipendente del Comune di Belvedere con funzioni Dirigenziali. E’ anche questa una questione morale, di semplice rispetto civico delle Istituzioni. L’argomento posto da me non è nuovo. Lo sviluppai in occasione della preparazione delle liste già nel 2009 e lo sostenni con forza durante la campagna elettorale, continuandolo a sostenere, con valide ragioni, con numerosi articoli su questo Blog.

E’ un argomento su cui il senso democratico della Cittadinanza deve essere sensibilizzato e sul quale il legislatore dovrà porre attenzione a seguito della separazione giuridico-amministrativa delle funzioni all’interno dell’Ente fra la sfera Gestionale e quella Amministrativa, per le interdipendenze ed influenze dei medesimi. A Belvedere il fenomeno ha assunto proporzioni notevoli, con lo sfacciato attivismo dei dipendenti dell’Ente in occasione del rinnovo Amministrativo alla ricerca, con scambio di voto, dell’inserimento, che puntualmente avviene, nelle Liste di figli, di cognati, di cugini in primo grado, con l’intendimento non tanto mascherato di salvaguardare posizioni di rendita e privilegi. Sono aspetti sui quali la Magistratura Ordinaria dovrà inevitabilmente vigilare per consentire una libera e disinteressata azione di indirizzo amministrativo che la Legge sull’Ordinamento prevede.

Rilevo questo anche nel tuo caso specifico, tranquillizzandoti che la cosa non è mirata. Ma per come ho avuto modo di scrivere, in tempi quindi non sospetti, anche nell’articolo precedente su questo Blog del 25 Febbraio 2014 nell’articolo “ Il fallimento di Granata lascia il Comune esposto ad un tracollo”, per raccogliere risultati che invertano il saldo negativo gestionale dell’Ente si pone la necessità di una azione Amministrativa, fra l’altro da compiersi nei primi 45 giorni a norma di legge, di rivedere funzioni e competenze dell’intero comparto gestionale in quanto “alla descritta precarietà economica strutturale si associa anche una condizione di sostanziale ingessamento dell’azione amministrativa per effetto,  della rigidità della spesa corrente, cresciuta, in termini pro capite per gli impegni della competenza e che non appare ulteriormente comprimibile se non attraverso una importante revisione della stessa che passa attraverso una riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi e del Personale, presupposto indispensabile anche per basare i costi standard, come prevede il d.l. n. 95/2012”.

Caro segretario, se sono iscritto, i rilievi devono essere discussi in pubblica assemblea. Se non sono iscritto, come a questo punto mi auguro, i rilievi impongono atteggiamenti conseguenti e sono riconducibili a semplici ma sostanziali osservazioni di un elettore cittadino. Confido in una tua risposta. Mauro D’aprile - 12.03.2014

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