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lettera giovani democratici, la risposta dei renziani PDF Stampa E-mail
Scritto da comunicato stampa   

Dal livore a dai toni usati dai  cinquanta giovani dirigenti dei GD che oggi hanno scritto una farneticante lettera a Matteo Renzi,

comprendiamo che il cambiamento che sta per travolgere il Pd sta davvero  mettendo a rischio quella “nomenclatura” di partito di cui questi ragazzi, forse anche in buona fede,   tentano goffamente di essere i  volenterosi supporter. Dalle parole usate, infatti, i veri facinorosi appaiono loro, interpreti di un linguaggio politico da veri e propri hooligans e che per la sua durezza desta stupore  nell’essere  adottato da giovani esponenti politici.  Difficile pensare che si possa avviare un confronto politico ed umano, se il dibattito si carica  di così tanto odio nei confronti di una parte, l’area che sostiene le idee di Matteo Renzi, che ha come unica colpa di auspicare e praticare il cambiamento, quello reale di uomini e di idee.  Quel cambiamento di cui sono portatori persone eccezionali come Giovanni Manoccio e Leo Franco Rizzuti,  che lo attuano concretamente con il  lavoro che svolgono nei loro territori, quotidianamente e a contatto con i cittadini. Un impegno che i “mandanti” politici  di questi  cinquanta  ragazzi non conoscono neanche lontanamente, anche quando sono “giovani” solo nella facciata, ma già  precocemente invecchiati nelle idee a causa   della  loro assidua  frequentazione delle “stanze dei bottoni” del partito calabrese.  La nota dei cinquanta GD infatti, trasuda di quella vecchia politica che ha portato il Pd calabrese alla deriva, praticata da una classe dirigenziale gattopardesca  che ha mortificato,  dissipato e sbeffeggiato,  colpevolmente, per la sua voglia di potere, quello straordinario patrimonio umano e politico costituito dalla passione e dall’impegno dei militanti. Invitiamo questi ragazzi a tornare in loro ed a dissociarsi da chi li vuole usare come “carne da cannone”, a  prendere le distanze da quei dirigenti, sempre gli stessi, che hanno affondato il Pd calabrese e adesso cercano, con una riverniciata, di presentarsi come nuovi per vincere   una guerra che hanno già perso. Le risibilità,  l’assurdità delle accuse contenute nella loro lettera, che saranno ribattute punto per punto,  non fermerà di certo quel cambiamento che è inevitabile e che l’8 dicembre spazzerà una volta per tutte quella politica che tanto ha nuociuto ai democratici italiani ed a quelli calabresi in particolari. Vogliamo ripeterlo oggi  più che mai “Non si può fermare il vento con le mani”.comunicato stampa - 30.10.2013

Ernesto Magorno Deputato Pd

Stefania Covello Deputato Pd

Cesare Marini Pd

Domenico Bevacqua Vicepresidente Provincia di Cosenza

Salvatore Perugini Capogruppo Pd al Comune di Cosenza

Roberto Castagna Segretario Generale  Uil Calabria

Giuseppe Rizzo Sindaco di Cerzeto

Antonio Nicoletti

Luigi Gagliardi Responsabili Mozione “Matteo Renzi” al congresso Pd

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