Può la poesia, come se fosse il mare, abbracciare tante persone? Sembra proprio di sì e la risposta ci arriva dalla serie di eventi e presentazioni che si sono svolte sulla costa tirrenica cosentina per il “Il peso delle ali”, la raccolta poetica di Teresa Marino, edita da Edizioni Jehoshu’a.

Il tutto è iniziato con dei reading poetici a due voci ( quella di Antonio Fulfaro , Antonella Nicoletti in alternanza a Rossella Cavolo) per poi arrivare alle presentazioni vere e proprie durante le quali Teresa Marino ha avuto la possibilità di parlare e confrontarsi con diversi relatori di pregio e con il pubblico curioso e partecipe. Il peso delle ali è sicuramente un percorso e non un traguardo, una meta a cui giungere sul filo del rasoio. E’ all’orizzonte che terra, quindi dimensione umana, e cielo , quindi dimensione spirituale, si toccano ed è proprio su quel limite tanto chiaro all’immaginazione , quanto inarrivabile per la razionalità, che si snoda tutta l’emozione del volo di Teresa Marino. Orizzonti probabilmente la parola giusta per definire la serie di presentazioni de “Il peso delle Ali”; una raccolta poetica che racchiude in sé, in un imprescindibile ossimoro, la commedia della vita. La poetica di Tersa Marino è complessa: ha il suo fulcro nel dualismo che ogni anima vive. Leggendo le sue poesie riscontriamo da una parte la voglia e la volontà di tendere all’infinito, dall’altra la consapevolezza che per liberarsi davvero c’è bisogno di valori, valori che diventano “peso”. Leggerezza e peso sono il dualismo su cui si snodano i versi e i pensieri della poetessa di Belvedere (Cs) che nella vita fa la più pragmatica delle professioni, l’ingegnere! Non è mai mancato il pubblico che ha impreziosito le ricercate cornici entro cui si svolgevano le serate: momenti di cultura, raffinatezza ed eleganza per una raccolta poetica che molto parla del disagio del nostro tempo in cui si ha una fretta matta di arrivare, ma non si sa dove. redazione Klichè (www.kliche.it)