Siamo stati (purtroppo!)  facili profeti nell’esprimere - all’indomani dell’elezione del sindaco a deputato - la preoccupazione  che ciò avrebbe determinato una fase di sostanziale stallo dell’azione amministrativa.

Infatti, tra campagna elettorale per le primarie, elezioni politiche e mesi persi nell’ostinata resistenza a prendere atto dell’incompatibilità, il paese ha subito un anno abbondante di paralisi.

Non è un pregiudizio, perché i fatti parlano: la stagione estiva è andata bene solo grazie agli operatori turistici e al marchio che Diamante può vantare, non già per la programmazione turistica che, fatta eccezione per i ripetitivi spettacoli e i vuoti dibattiti politici, è stata inesistente; le grandi questioni, come il porto e il Piano strutturale comunale, al di là delle solenni promesse (regolarmente non mantenute!) dell’ex sindaco, sono ferme al palo; la raccolta differenziata chissà se partirà mai…

La sfavorevole congiuntura che il paese sta attraversando, con le gravi ripercussioni economiche e sociali, avrebbero richiesto un impegno amministrativo ancora più stringente e determinato; viceversa, abbiamo assistito ad un’imbarazzante paralisi in attesa di sapere se il sindaco poteva o no conservare le due poltrone!

Ora che finalmente le responsabilità sono chiare, ci aspettiamo una decisa ripresa di tutte le problematiche sul tappeto, a cominciare dal porto, che resta l’infrastruttura decisiva per il futuro di Diamante; purtroppo però, i segnali in questa direzione non sono affatto incoraggianti: il consiglio comunale che ha sancito la decadenza del sindaco, stranamente non ha approvato la variante al Piano regolatore necessaria (si dice!) a rendere operativi i lavori! E’ un atto importante, o si tratta dell’ennesima puntata per prenderci ingiro? Attendiamo risposte dal nuovo sindaco, nella speranza che i mesi che ci separano dalle elezioni del 2014 non vengano spesi tutti in funzione della campagna elettorale…

Per parte nostra, riteniamo che sul porto si è oltrepassato ogni limite, non si può più attendere: troppi sono i danni prodotti alla cittadinanza dal fermo dei lavori: per questo, nei prossimi giorni intendiamo promuovere l’iniziativa - già annunciata un anno fa - di avviare la richiesta di indennizzo collettivo (class action) nei confronti della Regione Calabria per ottenere il giusto risarcimento dei danni ambientali, materiali ed economici subiti dalla città e dagli operatori turistici, in primis i pescatori.

È una proposta su cui auspichiamo un’ampia convergenza di forze - il più largamente rappresentative delle esigenze reali del paese -  a cominciare dalle forze politiche (a proposito: il PD a Diamante c’è ancora?) e sociali, per avviare un percorso virtuoso e costruttivo per un progetto di governo concreto e credibile. Diamante, 18.06.2013. P.il Forum Battista Maulicino - 18.09.2013