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festa del mare, Mistorni: iniziativa lodevole ma non bisogna dimenticare il castello PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

Iniziativa lodevole e senz’altro degna di apprezzamento ai promotori de la “Festa del mare nella terra dei cedri”,

che richiama l’attenzione dei propri concittadini, dei turisti stanziali ed occasionali sulle bellezze e potenzialità turistiche, culturali ed ambientali di otto comuni , nonché sulla specifica capacità e professionalità dei tanti albergatori, che con sacrifici, offrono una adeguata e confortevole offerta di soggiorno.

L’iniziativa, ci si augura, dovrà ancor di più sollecitare le varie autonomie locali, associazioni culturali ed ambientali a creare momenti di reciproca integrazione e collaborazione sul territorio, più o meno omogeneo, per valorizzarne le numerose risorse e i bacini culturali esistenti.  Non si vuole assumere in questa fase creativa il ruolo della “cassandra” di turno, ma deve far riflettere per un attimo le varie Istituzioni che il mare  e la costa devono essere salvaguardati  e riportati  alle antiche bellezze di mare pulito, non inquinato, corallino, degli anni passati.

Non è superfluo ricordare che è necessario programmare ed intervenire sull’entroterra abitato da tanti cittadini, che si dedicano anche all’agricoltura, prevedendo interventi strutturali fognari e bonificando i numerosi corsi d’acqua che naturalmente si versano a mare.

Da non dimenticare inoltre che la costa rivierasca del Tirreno cosentino è un susseguirsi di antichi borghi medioevali, a ridosso del litorale e su panoramiche colline, ricchi di storia, tradizioni, reperti archeologici e monumenti civili e religiosi.

Se l’intento è di coinvolgere, sensibilizzare e rilanciare il turismo e l’economia della zona, in uno spirito associativo ed  intercorrelato fra Istituzioni locali ed operatori a vario titolo, perché non si parla, con voce unica e determinata del recupero dell’antico maniero: Castello angioino - aragonese del Comune di Belvedere M.mo , riconosciuto, catalogato e vincolato  dal Ministero dei Beni Culturali.

Ci si dimentica che è un’ opera monumentale voluta e costruita nel passato, in un determinato contesto storico, anche con il concorso dei cittadini. Sarebbe auspicabile, doveroso, morale che oggi rientrasse fra le opere fruibili da parte di tutti.

Si aspetta che continui a disintegrarsi e crollare determinando problemi alla pubblica incolumità? Egregi Amministratori, operatori turistici ed economici della zona il castello è di tutti e tutti hanno il dovere di intervenire.

Potrebbe essere un valido aiuto allo sviluppo economico  e riferimento turistico, culturale dell’intera zona. Giuseppe Mistorni – 16.06.2013

 

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