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lettera aperta ai futuri amministratori PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

Nel precedente comunicato ho cercato di analizzare ed evidenziare alcuni dei tanti problemi che attendono risposte e risoluzioni da vari anni.

Premetto che intervengo da semplice cittadino che segue le vicende politico-amministrative del proprio Comune e mi scuso se a volte si è ripetitivi su argomenti che dovrebbero essere il pane quotidiano di chi si propone e amministra la res pubblica. Sarebbe auspicabile che da parte dei cittadini ci fosse più partecipazione all’azione amministrativa, per stimolarne il dialogo, la conoscenza dei problemi, le difficoltà che le tante famiglie devono affrontare e cercare di superare.

A volte , duole constatare, si avverte la scarsa incisività e disponibilità di alcuni amministratori, anche nel ruolo di opposizione, nel sollecitare , proporre e contribuire a risolvere i problemi più urgenti. Si è cercato in più occasioni di analizzare e fotografare la situazione amministrativa in cui versa il nostro paese, senza spirito polemico o finalità retrospettive, ad un anno del rinnovo del Consiglio comunale.

Chi si proporrà a capo di una formazione elettorale per governare i prossimi cinque anni deve essere consapevole della situazione complessiva precaria che ha di fronte, dei vecchi e nuovi problemi da affrontare e risolvere . Oggi più che mai, per le nuove e complicate incombenze  devolute ai comuni; per le crescenti ristrettezze economiche finanziarie e vincoli posti da leggi europee – nazionali; per la continua e incessante pressione fiscale a cui i cittadini sono sottoposti dai vari livelli istituzionali, per fare cassa; per la perdita giornaliera di posti di lavoro senza fra l’altro  alcuna prospettiva a breve o medio termine di nuova occupazione, si richiede un identikit di amministratore: preparato , che conosce le varie problematiche, dotato di capacità manageriali, con spirito altruistico, che sappia ascoltare, aggregare, rendere trasparente, partecipe e democratica l’azione amministrativa, e che sia intellettualmente ed economicamente indipendente. Si comprendono le ambizioni a cui ognuno legittimamente può aspirare e soddisfare, sempre che si abbiano quei presupposti sopra elencati. Si sentono già circolare vari nomi di candidati sindaci, di strategie e compromessi da mettere in atto pur di raggiungere quel voto in più che gli consente di guidare il Comune. Se si è consapevoli dell’impegno ed onere a cui si va incontro, delle mutate esigenze e aspettative della società, la partecipazione di più culture ed espressioni intellettuali, di cui è ricca la comunità, in una sana competizione , è segno di una democrazia viva e partecipe.

Da non sottovalutare , inoltre, “il problema dei problemi” che chi sarà chiamato ad amministrare dovrà affrontare con serietà , competenza, oggettività, coraggio, è la obsoleta macchina burocratica tecnico-amministrativa del Comune, gestita in modo empirico , tradizionale, non adeguata ai tempi e alle nuove sfide di conoscenza che derivano anche dal mondo informatico. I tempi sono cambiati e in continua evoluzione e se si invoca maturità , conoscenza, disponibilità alle figure politiche che devono sapere interpretare e tradurre in atti concreti i bisogni della collettività, a maggior ragione si richiede un apparato gestionale di supporto, specie nel campo della fiscalità e tributi, all’altezza dei compiti che la legge e il buon senso gli attribuisce ( Imu, Tares ,Sistema idrico etc.).

Un esempio: la riscossione dei tributi che sono tanti ed onerosi e che spesso, data la particolare situazione economico – occupazionale del momento, creano gravi disagi , a limite dell’esistenzialità, a numerose famiglie , perché non viene gestita direttamente dal Comune? Si preferisce l’Equitalia che oltre ad applicare a danno dei contribuenti, anche per irrisorie somme , penalità, agi , interessi maggiorati e quant’altro , costituisce una minaccia psicologica e coercitiva che non tutti riescono a superare . Chi impedisce al Comune di stabilire un rapporto di reciproca collaborazione con i cittadini morosi che certamente si impegneranno a versare quanto dovuto nei termini più equi ed umani. Si ha la sensazione che da parte di qualche ufficio pur di  reperire fondi ad ogni costo si gode quasi delle disgrazie altrui. Ai futuri amministratori, in modo sommesso e con spirito di collaborazione, sono state indicate alcune azioni che dovranno guidare il percorso politico - amministrativo. Giuseppe Mistorni – 29.04.2013


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